Il
campo sportivo nasce nel 1919, ma la prima squadra di calcio del Castiglioncello
nasce nel 1908 e gioca
a Caletta dove ora c'è il parco giochi al lato della Coop. La storia del
campo di calcio è densa di avvenimenti
importanti durante la lunga vita della
“Unione Sportiva Castiglioncello” (all‘inizio
“Libertas") nata
il 27/12/1919 dalla fusione di due società
preesistenti lo Sporting Club Italia e la
Tirrena (foto piccola). Il paese ha
vissuto momenti di intenso campanilismo a partire dagli anni
50. Il “Campo” ha ospitato anche incontri di
tipo mondano, con le partite giocate dagli
attori che villeggiavano sul promontorio,
come Paolo Panelli nelle vesti di
“massaggiatore’ Vittorio Gassman, Umberto
Orsini, ecc. e con un pubblico che sembrava
prestato dal grande cinema.
(Altre
notizie su
USCastiglioncello.it)
Domenica 18 gennaio 2009 lo stadio è stato intitolato al
capitano della squadra Francesco Bellagotti deceduto a 32
anni in un incidente sul lavoro con una toccante
cerimonia. Francesco era il capitano del Castiglioncello, ma
aveva vestito le maglie di tante squadre della provincia tra
cui anche quella del Piombino. Il sindaco Nenci ne ha
ricordato la figura per poi procedere all’intitolazione
dello stadio al suo nome. Il presidente del Castiglioncello
Vasco Pantani ha donato al padre del calciatore, Adalberto,
una targa ricordo. Graditissima è stata anche la targa fatta
fare dai giocatori azzurri per onorare la memoria del
capitano. Anche il Piombino ha voluto partecipare
attivamente alla cerimonia regalando al padre la maglia di
Francesco, col suo nome, di quando militava nel Piombino. (Da il
Tirreno del 19/1/2009)
Tanti auguri, vecchio Castiglioncello
La gloriosa società ha brindato ai 90 anni di storia. La
festa azzurra. Di un piccolo grande club. Il più vecchio del
comune di Rosignano Marittimo. A introdurla, in una riunione
conviviale al Bersagliere di Caletta, è stato Pier Luigi
Deri, da sempre uno dei pilastri del direttivo dell’Us
Castiglioncello.
La
ricorrenza. Deri ha esordito rilevando come la società
abbia raggiunto un traguardo davvero prestigioso: 90 anni di
vita con una continuità che solo la II Guerra mondiale è
riuscita a interrompere. E la soddisfazione è maggiore
perché il traguardo è tagliato con gli azzurri al comando,
pur provvisorio, del campionato di Prima categoria. Insomma,
una novantenne in ottima salute.
La nascita. La
vecchia Unione, che si è nutrita della passione di tante
persone, è sorta il 27 dicembre 1919 dalla fusione di due
società già esistenti nel paese di neppure mille anime e il
primo statuto è datato 20 aprile 1920.
Un
bell’inizio.
Nei primi anni, quando la passione contava più dei soldi, il
club seppe inserirsi in campionati al vertice del
dilettantismo regionale; vedi la partecipazione (1920-’21)
al girone unico di Promozione toscana con avversari del
calibro di Pro Livorno, Carrarese, Vigor Viareggio o nel
1925-’26 ad un campionato che vedeva tra l’altro in lizza
Carrarese, Pontedera, Pietrasanta.
I suoi
campioni. È
in tale contesto che da Castiglioncello partono giocatori
che militeranno in campionati professionistici come Vittorio
Bini, Bruno Deri, Ricciardo Mastalli, i fratelli Mazzini e
Natalino Faccenda; l’ultimo è stato quello ad aver fatto
miglior carriera come giocatore del Milan.
L’iter
fino ai giorni nostri. Nel secondo dopoguerra
le cose si fanno più difficili, perché il paese è piccolo ed
i mezzi scarsi; è un barcamenarsi quindi in campionati
modesti, finché nel 1956-’57 viene vinto il campionato di 2ª
divisione e finalmente nel 1960-’61 gli azzurri tornano
nell’élite del calcio dilettantistico toscano (con loro
Cecina, Ponsacco, Cascina, campione italiano dilettanti).
Seguono ottimi tornei, poi alla fine degli anni 60 c’è un
periodo di crisi e la squadra rivede la 2ª categoria.
Occorre giungere alla stagione 1976-’77 per vincere il
campionato e tornare in Prima. Alcuni anni tranquilli, dopo
un rimbalzare tra 2ª e 1ª categoria (anni 80). Retrocessione
in 2ª nell’84-85 e immediata risalita col successo in
campionato; nuovo scivolone nell’86-’87 e vittoria
nell’87-88. Dopodiché buoni campionati di Prima fino al
1999-2000 che segna una caduta che relega la squadra in 2ª
categoria dove disputa tornei di vertice, ma perde
regolarmente gli spareggi per risalire. Finalmente il
ritorno in 1ª categoria nel 2004-2005 per poi retrocedere
l’anno seguente perdendo l’ennesimo spareggio. Quindi la
storia recente: nel 2006-2007 la bella cavalcata in Coppa
Toscana che fa guadagnare la promozione perché finalista;
infine, dopo 2 sofferte salvezze, il torneo in corso che sta
andando oltre le aspettative. E la storia continua.
I
personaggi.
Ripercorsa per sommi capi la storia sportiva del
Castiglioncello, Deri ha giudicato doveroso menzionare le
persone che l’hanno permessa. «Non ho certo la pretesa di
ricordare tutti - ha affermato - anche per incompletezza
delle conoscenze; ma certamente nel periodo tra le due
guerre c’è da ricordare i presidenti Stefano Galli, Giuseppe
Bini e Probo Magrini. Nel dopoguerra come non ricordare Rino
Rossi, che ebbe il merito di ripartire dopo il conflitto e
poi nei primi anni 60 riportò la società ai massimi livelli
regionali; Romolo Biotti presidente della
promozione ’56-’57, Elio Sani vera colonna del’Unione per
molti anni, Ferretti presidente della promozione ’76-’77 e
inoltre l’attuale presidente che sta battendo tutti i record
di durata. Infine desidero ricordare due persone che, con
modestia, tanto tempo hanno dedicato al sodalizio: il
compianto Roberto Parra e Piero Bellani, fortunatamente
ancora vivo e vegeto, senza la cui opera difficilmente il
Castiglioncello sarebbe potuto andare avanti. E voglio
chiudere col ricordo del nostro capitano Francesco
Bellagotti; chissà come avrebbe gioito se avesse potuto
disputare questo campionato».
I
presenti. A
giocatori, consiglieri col presidente Vasco Pantani, tecnici
e sportivi hanno fatto da degna cornice il sindaco
Alessandro Franchi e il delegato allo sport Viriano Franchi,
il consigliere regionale (in rappresentanza del presidente
Bresci) e il delegato provinciale Figc Bruno Perniconi e
Roberto Tramonti, il presidente del Rosignano Sei Rose
Silvestro Polzella.
(F. Cavallini Il Tirreno
del 27-12-2009)
Sospesa l'attività sportiva perché il campo non
rispetta le prescrizioni del Coni.
5 marzo 2012
- Egregio Signor Sindaco,
Siamo un gruppo di sportivi e tifosi del
Castiglioncello preoccupati ed arrabbiati
per la piega che stà prendendo la vicenda
del campo sportivo "F.Bellagotti" del nostro
paese.
E' dall'inizio dell'anno che è stato vietato
l'uso dello stesso alla società "U.S.D.CASTIGLIONCELLO"
(società più antica del nostro comune!!!)
che si era vista rinnovare la convenzione
nell'estate 2011 per altri tre anni. Senza
che niente sia cambiato, ciò che andava bene
pochi mesi prima non và più bene all'inizio
del 2012. Già questa cosa appare curiosa,
dove stà l'errore e chi l'ha fatto? Comunque
sia il Castiglioncello si è trovato senza
campo dove proseguire le proprie attività.
Riteniamo che una amministrazione debba
risolvere i problemi e non crearli. Molti di
noi erano presenti alla cena dei 90 anni
della società di ormai tre anni fa e tutti
ricordano le promesse mosse proprio dalla
sua persona sull'adeguamento degli
spogliatoi, cosa chiesta da una vita, ma sà
non ci sono mai i soldi ....I dirigenti
della società ci hanno invitato a pazientare
dicendo che c'era da parte vostra la volontà
di risolvere il problema, ma sono già
passati due mesi e le voci che sentiamo in
giro non ci piacciono. Sono stati vietati
pure gli allenamenti su detto campo e si
pensa ad una società itinerante, cosa
ridicola assai che ci fa molto arrabbiare.
Una società senza un luogo di riferimento
ove gli sportivi possono trovarsi vicino ai
calciatori ad incoraggiarli e sostenerli non
può andare avanti; è inutile che parliate di
non voler far morire la società se poi le
decisioni vanno in tal senso e anche le non
decisioni. Su questo garantiamo NOI, la
società non morirà mai, potete scommetterci!
Siamo a chiedere, come sportivi, cittadini e
tifosi che non sia chiuso l'impianto senza
averne realizzato un altro in altra zona del
nostro paese per l’esigenza dell'"U.S.D.
CASTIGLIONCELLO", ricordando che dagli anni
70 del secolo scorso si parla di spostare la
struttura, e che anche qui ci sarebbe da
arrabbiarsi molto, parlando solo dei tanti
soldi gettati per un improbabile campo alle
spianate, e nel frattempo ci sia perlomeno
una sistemazione decorosa degli spogliatoi,
cosa chiesta da anni con raccomandate cadute
nel nulla e senza risposta alcuna. Detto
questo ricordiamo che la squadra si trova in
zona play-off e che senza questo intoppo
caro Sindaco e cara giunta e giocando tra le
mura amiche potremmo ambire anche a qualcosa
di più, ma a voi tanto cosa importa? Questo
è quello che chiediamo e non ci sembra di
chiedere la luna!!! In attesa delle vs.
decisioni che auspichiamo vadano nel senso
giusto, cordialmente salutiamo. GLI
SPORTIVI. Alla tabaccheria della stazione
c'è una raccolta di firme.
21 marzo 2012 - Il Comune ha manifestato la
propria difficoltà ad effettuare sul campo
"F. Bellagotti" un intervento definitivo in
grado di ottemperare a quanto richiesto dal
Coni, per rendere l’impianto omologato ai
fini dello svolgimento regolare delle
partite di campionato. Questo avrebbe
significato una spesa molto ingente, circa
350mila-400mila euro, per il completo
rifacimento di larghe porzioni del campo.
Tutti, responsabili dell'U.S.
Castiglioncello compresi, hanno quindi
convenuto che non è opportuno intervenire
sull’impianto sportivo con una cifra così
consistente, ritenendo che in futuro la
struttura debba essere usata per altri
scopi, previsti anche dagli strumenti di
pianificazione, parcheggio in primis. Da qui
è emersa quindi un’ipotesi diversa, ovvero
andare ad effettuare un intervento più
leggero,,con lavori di risanamento
igienico-sanitario degli spogliatoi del
campo, che potrà consentire lo svolgimento
degli allenamenti, così come richiesto da U.
S. Castiglioncello. Al tempo stesso si è
concordato che le partite di campionato
2012/2013 si svolgeranno presso lo stadio
Ernesto Solvay, in alternanza con la squadra
del Rosignano. Si tratta di una soluzione
temporanea dal momento che c’è l’impegno da
parte dell’Amministrazione Comunale ad
individuare soluzioni definitive in altre
parti del territorio che permettano di
utilizzare il solito campo da gioco per gli
allenamenti e per le partite.(Fonte
CRM)
Quando nel campo giocavamo noi
Spesso, le sere d’estate, con Maurizio Tafi, al campo
sportivo dove c’era il Luna park con tutti quei giochi di
abilità e prove di forza, l’autoscontro cioè i “batti-
batti” e la giostra volante cioè il “calcionculo”. Senza
Maurizio non c’era gusto e non perché quasi sempre pagava
lui, ma perché Maurizio era lui stesso un’attrazione; per
descriverlo, uno di noi, Giorgio Marianelli, l’ha paragonato
a un personaggio dell’Iliade: Diomede. Maurizio era
proprietario dei bagni “Tre scogli” e con lui c’era sempre
Varese Nannetti che “da Maurizio” faceva il bagnino. Varese
in quegli anni giocava nel Castiglioncello, un tipo magro,
scattante; in quella formazione c’erano molti bravi
giocatori fra cui suo fratello Mario, Ivo Ureni, Roberto
Berti detto “il maglio” e poi Ciabattini, Gambarelli,
Favilli il portiere. E intorno al campo-le gradinate erano
due scalini ricavati nel tufo lato monte-tanta gente
dislocata a gruppi secondo le abitudini, pressappoco così: a
monte lato farmacia i calettani (Ubaldo Venturi,Bruno
Mannari eccetera), più avanti i portovecchini (Tosello
Cecchini, Alessandro Terreni, Valerio Scartoni, Giorgio
Marianelli ecc.), all’estremità di quel lato quelli
Castiglioncello alto (Albo Branchetti, Marcello Lucchesi
ecc.), dietro la porta lato fontana (qualcuno a disturbare
quando c’era il portiere della squadra avversaria), lato
mare, poiché a quei tempi anche lì c’era spazio per gli
spettatori, i castiglioncellesi della piazza (Duccio
Bongini, Galli ecc.), nell’angolo lato stazione al culmine
della scarpata, fra l’erba alta i cosiddetti “bastardi a
fare casino” con trombe e “pernacchiometri”, e qui per i
giovani lettori bisogna dire cos’è un “pernacchiometro”:
venti centimetri di cameradaria da bicicletta rivoltata ad
una estremità alla quale si soffia stirando l’altra, il
rumore che ne esce non lascia dubbi. Pochi anni prima al
campo sportivo avevamo visto le esibizioni con gli
aereoplanini pilotati con dei fili: giravano in cerchio
facendo piroette e diffondendo il ronzio del loro piccolo
motore. Ed ancora anni prima al campo erano state allestite
alcune tappe della gimkana con le Vespe. Nei pomeriggi
d’inverno, quando non c’era l’allenamento, i ragazzi e anche
i giovanottelli ci andavano a giocare-nella metà lato
fontana- (Gigi Lucaccini, Paolo Branchetti, Carlo Buti,
Niccolò Benini, Paolo Pizzi…-una ventina circa-), si
facevano “le madri”, cioè la scelta dei giocatori decisa da
due che avevano fatto il conto. Le porte venivano segnate
con le giacchette. Per bere s’andava alla fontina, la
cannella vicino al Tennis. D’estate quando i gruppi di
amici, bagnanti e locali s’erano consolidati si
organizzavano partite fra i frequentatori dei vari bagni,
Etruria contro Salvadori, Tre scogli contro Belvedere,
Bagnetti, e via dicendo con tutti gli altri, a volte anche i
bar; formazioni e partite quanto mai strampalate, avere la
palla al piede nella metà campo avversaria suscitava un coro
di incoraggiamenti da parte del pubblico che emozionava il
giocatore fino a bloccarlo: quello si impappinava e perdeva
la palla. Non sempre il campo era tracciato, e allora
l’arbitro faceva a occhio. Ci furono anche dei tornei con
giocatori di quelli per davvero e le partite degli attori.
Cinquant’anni fa-esatti-ci fu la partita fra la troupe del
Sorpasso e una formazione mista di locali e villeggianti;
verso la fine dell’incontro la rappresentativa dei cineasti
aveva incassato fin troppi gol senza aver fatto quello della
bandiera quando dalla tribuna un signore che mi stava vicino
chiamò il guardalinee, si avvicinò alla rete che recinge il
campo e i due si scambiarono qualche parola, dopodiché il
guardialinee chiamò l’arbitro e gli indicò il signore con
cui aveva parlato, il giudice di gara guardò
interrogativamente lo spettatore che gli disse: “Un rigore
per il dottor Risi”, il regista lì accanto, accennò una
garbata espressione di conferma per quella richiesta.
SETTANT'ANNI DI STORIE AL CAMPO SPORTIVO di
CHIARA CASTALDI
Cronistoria di un luogo cult per l'attività sportiva di
Castiglioncello.
A giugno 2018 l’amministrazione comunale di Rosignano
Marittimo ha presentato ai cittadini una nuova proposta per
la riqualificazione dell’ex campo sportivo di
Castiglioncello. Il progetto è giunto in Comune qualche mese
fa, come ipotesi di project financing da parte di un gruppo
di aziende private. Esso prevede la realizzazione di una
piazza al piano strada, ossia la via Aurelia, con zone verdi
e di un sottostante parcheggio su due livelli. Un’ipotesi di
lavoro che s’inserisce in una più ampia strategia di
riqualificazione della frazione e, in particolare della
Pineta Marradi fulcro e luogo di attrazione della località.
Alcuni anni fa il Comune aveva addirittura bandito un
concorso d’idee sul tema; i progetti che ne scaturirono
furono esposti in una mostra al Castello Pasquini con tanto
di questionario di gradimento sottoposto ai visitatori. Di
quest’area nevralgica, il campo sportivo rappresenta
certamente uno dei tasselli più ricchi di storia; una storia
lunga almeno settanta anni, nei quali esso ha fatto da
palcoscenico a diversi eventi. Una sola fonte, non
identificata, fa coincidere la nascita del campo sportivo
con la fondazione della “Unione Sportiva Castiglioncello",
risalente al l9l9, ma non vi sono riscontri tangibili. Il
signor Bruno Osti, che da ragazzo giocò nel Castiglioncello,
racconta: «il mio babbo mi diceva sempre che prima che ci
fosse il campo sportivo, la squadra giocava nello spazio,
sempre all'interno della pineta, dove adesso sorge il
minigolf». Altre fonti indicano come luogo di gioco della
squadra, l`area adiacente al parco Berti Mantellassi, nei
pressi dell'attuale supermercato Coop, a confine fra
Rosignano Solvay e la frazione di Caletta. Entrambe le
ipotesi sono verosimili dato che la squadra del
Castiglioncello nacque dalla fusione di due società
preesistenti lo “Sporting Club Italia” e la “Tirrena”.
Sicuramente nel campo dell'attuale minigolf ha giocato “La
Sportiva” come veniva chiamata confidenzialmente l'U.S.
Castiglioncello, che peraltro al momento della fondazione
si chiamava “Libertas”. La fusione portò alla stesura dello
statuto che fu approvato dai soci nell’aprile dall'anno
successivo alla creazione della Società. A esso segui
l’affiliazione alla Federazione Italiana Gioco Calcio. Osti
sostiene anche che nel periodo fascista il “Campo sportivo"
era utilizzato per le attività ginniche del regime. «Ci
facevano le adunate dei balilla - afferma - e gli
addestramenti degli avanguardisti››. La testimonianza trova
riscontro in un documento datato agosto 1931 inerente il
"Progetto di livellamento recintazione del campo sportivo".
E’ indirizzato al “Sig. Podestà del Comune di Rosignano
Marittimo” a nome del “Sig. Segretario Politico". “A
seguito precedenti comunicazioni verbali avvenute nel suo
ufficio il 14 mese corrente alla presenza di questo
Direttorio ¬ si legge nel documento - pregiami rimettere
alla S.V. Ill.ma la pianta del progetto di livellamento e
recintazione di questo Campo Sportivo, nonché il relativo
preventivo della Ditta Ghignola. Siccome tali lavori
dovrebbero essere ultimati tempestivamente per l'inizio del
campionato di calcio, di prossima apertura, si gradirebbe
l’assicurazione della S.V. Ill.ma nell’appoggio che Ella
dichiarò di dare". In altre parole, il referente del fascio,
chiede al Comune un supporto finanziario per la realizzazione
di un progetto di miglioramento del campo. Non sappiamo se
il progetto sia andato a buon fine; certo è che la nostra
fonte orale, il signor Osti, racconta: «Ricordo che con
altri amici e colleghi di squadra, dopo il lavoro, con pala
e piccone aiutavamo a livellare il campo che era in
pendenza››. Dopo l'arresto nel periodo bellico, intatti, nel
Dopoguerra insieme alla società civile, anche il campo
sportivo riprende vita. Stavolta gestito dalla “Sportiva” e
dedicato, in primis al gioco e agli allenamenti della locale
squadra di calcio. In quel periodo, la pendenza del campo
non era l`unico inconveniente: «Dopo l`allenamento dice Osti
ci tuffavamo nella vasca della fontana della pineta, o
utilizzavano gli spogliatoi del Tennis. A quei tempi ci si
accontentava». Anche per quanto riguarda le gradinate non
erano messi meglio; erano due scalini ricavati nel tufo lato
via Aurelia. Qui la tifoseria si distribuiva nei vari spazi,
in base alla provenienza. Nelle postazioni lato sud stavano
i calettani, più avanti quelli di Portovecchio, più avanti
ancora, quelli di Castiglioncello alta; infine dietro la
porta dal lato della fontana i castiglioncellesi della
"piazza". Come abbiamo anticipato il Campo sportivo è stato
teatro anche di altri eventi. ll più noto e importante,
nonche' il più longevo, è stato il Concorso ippico. Si
svolgeva negli anni '50 e '60 e in parte anche negli anni 70
a settembre ed era organizzato dall`Azienda autonoma di
soggiorno, Richiamava atleti di primo piano dell`ippica
nazionale: Raimondo D`lnzeo, campione olimpionico a Roma nel
1960, due volte campione del mondo nel 1956 e nel 1960;
insieme a lui anche il fratello maggiore Piero: venivano
chiamati i “fratelli invincibili” dell`equitazione proprio
perché nelle competizioni, Raimondo era solito contendersi
il podio con il fratello Piero e con un altro campione,
Graziano Mancinelli, anche lui presente ai concorsi di
Castiglioncello. Nel pubblico, composto da appassionati e
addetti ai lavori provenienti da tutta Italia, i nomi non
erano da meno: “ Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni,
Paolo Panelli, Alberto Sordi, Bice Valori, il Presidente
della Repubblica Giovanni Gronchi, il giovane direttore del
Corriere della Sera, Giovanni Spadolini, Indro Montanelli,
il campione di tennis Nicola Pietrangeli, il musicista
Armando Trovajoli, le sorelle Kessler, il regista televisivo
Enzo Trapani. Nei primi anni ‘50, invece, il campo sportivo,
ospitò delle esibizioni di aeroplanini a motore pilotati con
dei fili. Sempre negli anni “50, ma verso la metà, il campo
sportivo diventava una delle stazioni delle gimcane che si
svolgevano fra i giovani nella pineta; per la precisione, lo
si doveva attraversare in vespa. A cavallo col decennio
successivo ospitò invece la “Troupe di Kramer" e gli “Harlem
Globetrotters", due team di fuoriclasse, rispettivamente del
tennis e della pallacanestro, che giravano il mondo
esibendosi. Negli anni ‘60, per qualche stagione, nel campo
fu allestito un luna park. Nello stesso decennio ospitò
match calcistici di “vip” contro “local” e anche di squadre
composte da professionisti di diversi club di serie A o B,
che passavano le vacanze a Castiglioncello e si divertivano
a organizzare qualche partita. Negli anni inoltre, il campo
ha ospitato i più tradizionali tornei dei bar o dei bagni.
Nel 2009 il campo è stato intitolato a Francesco Bellagotti,
capitano della squadra del Castiglioncello, deceduto a 32
anni in un incidente sul lavoro.
28
agosto 1931 - Progetto di livellamento e recintazione del
campo sportivo.
Al Sig. Podestà del Comune di Rosignano M.mo.
S nome del Sig. Segretario Politico Dottor Probo Magrini ed
a seguito precedenti comunicazioni verbali avvenute nel suo
ufficio il 14 mese corrente alla presenza di questo
Direttorio, pregiami rimettere alla S.V. Ill.ma la pianta
del progetto di livellamento e recintazione di questo Campo
Sportivo, nonchè il relativo preventivo della Ditta Ghignola.
Siccome tali lavori dovrebbero essere ultimati
tempestivamente per l'inizio del campionato di calcio, di
prossima apertura, si gradirebbe l'assicurazione della S.V.
Ill.ma nell'appoggio che Ella dichiarò di dare. Sentitamente
ringraziando, devotamente La ossequio. Il Segretario
Politico.
La grande bandiera del
Castiglioncello compie 80 anni: auguri Pierluigi Deri
Una lunga storia
d'amore iniziata nel 1958 con le giovanili «Ora voglio
coronare un sogno: avere il nostro campo»
Ottanta volte auguri a Pierluigi Deri, dirigente storico del
Castiglioncello capace di aggiungere vita agli anni e non
solo anni alla vita. Tra poche bandiere e molte banderuole
che popolano il mondo del calcio svetta il suo profilo di
uomo perbene e di cultura, pronto a trasferire
con garbo la propria conoscenza al mondo dello sport e agli
azzurri, con i quali ha scritto un lungo capitolo di storia
iniziato nel 1958 da dirigente delle giovanili.Ieri, nella
casa a pochi passi dal mare, ha festeggiato con la moglie
Fernanda, i figli Francesco e Leonardo e il nipote Marco. Un
compleanno sobrio, com'è nello stile di questa persona
squisita divenuta nel tempo personaggio. «Sto bene - dice al
telefono - e resisto, ma la situazione è critica. Siamo in
zona arancione e vivo confinato in casa. Quando posso,
faccio volentieri due passi al mare per rilassarmi. Sono
sincero: un'emergenza sanitaria globale non me l'aspettavo.
Penso ai continui progressi della medicina moderna, eppure
combattiamo con una pandemia. Il calcio è fermo e sono
dispiaciuto: solo i bambini piccoli svolgono qualche
esercizio al campo, senza però entrare negli spogliatoi. Mi
auguro che il quadro sociale cambi e un giorno i campionati
riprendano alla presenza del pubblico. La soluzione è il
vaccino, sebbene le dosi siano poche e serva pazienza».In
società, Deri è stato quasi tutto, anche vicepresidente. Ha
conosciuto centinaia di giocatori e vissuto giornate che
soltanto lo sport sa regalare a chi lo ha scelto come
compagno di viaggio. Dal 2008 è segretario ufficiale, in
realtà questo è un compito che ha sempre svolto perché i
rapporti con il comitato e la federazione spettavano sempre
a lui, profondo conoscitore dei regolamenti, delle carte e
dei cartellini. Un prezioso tuttofare che, sessantatre anni
dopo l'inizio della sua avventura, sogna un campo nuovo di
zecca per il sodalizio azzurro, punto di riferimento per
generazioni di ragazzi che, dal vivaio, hanno raggiunto la
formazione maggiore centrando obiettivi in sequenza. «Forse
è la volta buona - prosegue - e magari fra tre anni lo
avremo, grazie alla collaborazione del Comune e del delegato
provinciale del Coni Giovanni Giannone, con il quale ne
parlammo l'anno passato alla presenza del sindaco Daniele
Donati appena saliti in Promozione. Non c'è ancora niente di
certo, ma qualche ipotesi affiora: per esempio, la zona
vicina alle Spianate, dove un terreno potrebbe ospitarlo».
Sì, perché l'impianto storico accanto all'ingresso dell'ex
discoteca Ciucheba non è più adatto. Serve davvero il gioco
di squadra tra istituzioni e dirigenti per compiere un
deciso passo avanti e arrivare al manto in sintetico,
un'ottima idea.Laureato in Scienze biologiche, Pierluigi ha
insegnato matematica e scienze alle medie di Rio Marina,
Suvereto e alle Giovanni Fattori di Rosignano Solvay,
arrivando alla pensione nel 1997. «Un messaggio ai giovani?
Coraggio e sangue freddo, visto che il quadro sociale è
complicato e a scuola i ragazzi indossano per forza la
mascherina oppure seguono le lezioni da casa con
comprensibile avvilimento. Alla fine saranno due anni
penalizzanti, dove recuperare le competenze non sarà facile.
Li capisco, perché per loro è pesante». Vero. Ieri, la
piccola festa in casa con Barbara, moglie di Francesco, e
Marina, fidanzata di Leonardo. Ancora auguri di cuore,
professore Simbolo storico di una società e punto di
riferimento anche per il futuro. Michele
Falorni Il Tirreno 27/2/2021
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