Parliamo un po' di
Caletta
Caletta si trova confinante con la sorella maggiore, alla
frazione di Rosignano Solvay, ed è un bellissimo,
frequentatissimo luogo di bagnature, ma fa parte integrante
della stazione turistica di Castiglioncello. Qualche mese fa ha
perduto qualcuna delle sue penne maestre perché
l'Amministrazione Comunale le ha tolto per aggregarlo a
Rosignano Solvay, quel magnifico viale che è il viale
Trieste, nonché buona parte della spiaggia di Crepatura e l'ha
costretta ad arretrare i suoi confini al botro omonimo.
Mutilazione dolorosa, ma legittimata dall'Amministrazione
Comunale dal fatto che in Consiglio non si levò la voce di un
solo consigliere fosse di maggiorana o di minoranza a difendere
l'integrità di Caletta. Che una nuova sistemazione dei confini
della frazione di Castiglioncello si rendesse necessaria può
anche darsi, ma arrivare ad una vera e propria mutilazione è
stata una misura troppo draconiana. Forse l'Azienda Autonoma
avrebbe potuto cercare di evitarla, però se ne è ben guardata "quaeta
non muovere" è sempre cosa prudente. Solo la Commissione
Provinciale per la tutela delle bellezze naturali si è opposta
allo sganciamento di questo territorio, che così rimane sotto il
suo patrocinio, speriamo che l'appetito non venga mangiando...
Ormai vecchi abitanti di Caletta abbiamo voluto in questi giorni
fare una passeggiatina per vedere progressi di questi ultimi
anni e siamo rimasti davvero maluccio quando l'abbiamo rivista
pressappoco come l'avevamo lasciata cinque anni or sono. Neppure
il "Vespasiano" ha trovato dove essere collocato! Se abbiamo
visto tutto, all'infuori del ponte del Casalino e
dell'illuminazione del viale Marradi, altri progressi non
abbiamo trovato. Le fognature nere sono fra le promesse di una
realizzazione ventura. In Crepatura esistono ancora baracche di
legno, residuo di uno stabilimento balneare, il ponte sul botro
che dovrebbe unire via Trieste con Caletta e che tornerebbe di
grande comodità agli abitanti delle due frazioni, va avanti a
singhiozzi, ma a singhiozzi molto lunghi.. Cominciata questa
piccola opera fra il giugno e luglio dello scorso anno
furono fatte subito le testate, poi un lungo periodo di
inattività, verso l'inverno furono fatte le armature di ferro
trattandosi di un ponte in cemento, poi altra sosta che non si
sa fino a quando durerà. Col cattivo tempo, con la salsedine,
col mare vicinissimo le armature metalliche oggi hanno formato
una ruggine che tutto sembra un ferro vecchio, noi e quelle
piccole cognizioni tecniche che abbiamo ci domandiamo quale
presa farà il cemento sulla ruggine dell'armatura. Dando a
Cesare quello che è di Cesare, non possiamo dare la colpa di
quanto sta succedendo all'Amministrazione Comunale perché
trattasi di un'opera fatta direttamente dal Genio Civile, però
se è lecito ci sia consentito chiedere ad essa, se si sia mai
fatta parte diligente prospettando al Genio Civile gli
inconvenienti da noi segnalati. Strade mai pulite, in cattivo
stato di manutenzione, come la via Marradi, la via di Crepatura
ed altre più secondarie ve ne sono a iosa. Fra tanti guai
antituristici abbiamo notato con vivo piacere che il Cantiere
Scuola per la pulizia delle spiagge ha cominciato a funzionare a
Caletta, bonificando quel tratto di spiaggia che va da via
Marradi al botro di Crepatura. La stazione turistica di
Castiglioncello difetta di spiagge e l'opera di risanamento che
si sta ora facendo è cosa molto ben fatta. Ma vi è di più,
abbiamo visto compiere un'opera che raggiunge pressoché la
realizzazione dell'impossibile, quel mucchio di pietrame e di
rottami che da decine di anni si andava accumulando fra il botro
Grande e l'ex villa Uzielli è sparito ed ora in quel luogo vi è
una bella spiaggia ricca di morbida e fine sabbia. La fatica non
comune occorsa per trasportare centinaia e centinaia di metri
cubi di materiale pesante è stata compiuta tutta da un operaio,
il Rossi Emilio che, se non nativo di Caletta certo è figlio
d'adozione. Il Rossi ci mostrava il lavoro eseguito e ci
illustrava i lavori che intende compiere per consolidare la sua
opera così che quest'altra stagione sia un accogliente
stabilimento balneare. Ci diceva che se potesse avere qualche
aiuto, qualche spinta, potrebbe fare più e meglio. Noi ci siamo
vivamente congratulati con questo vecchio lavoratore e gli
abbiamo promesso che avremmo segnalata l'opera sua, che
accrescere il patrimonio delle spiagge della nostra stazione
turistica, al Sindaco e ai dirigenti dell'Azienda Autonoma di
Soggiorno e Turismo e con questo scritto assolviamo l'impegno
preso. Luigi Pancaldi
(Il Tirreno 18/5/1956) |
Sempre Caletta 30/06/2021
Eh! Beh! Un po' di libeccio ci voleva!
Anzi no per ora è ponente, e dove porto il cane, il cane? La
Zelda a fare la giratina? Ma nel viale Trieste, è ovvio. Così m'
incamminò. Esco dal mio cancellino in via Dario Nicodemi, la mia
è l'ultima villetta rimasta com'era 70 anni fa, tutte sono state
soppiantate da palazzotti di tre o quattro piani, non ha
resistito neppure il villino delle suore!
Poi svolto in via Sabatino Lopez, e anche lì sulla sinistra,
dove c'erano i campi del Galletti, ora ci sono maxi
appartamenti, sulla destra ancora le case dei Borghi, quante
volte andavo nel giardino della signora a vedere i suoi gattini,
e poi la casa dei Balzini, mi ricordo di quando il nonno o lo
zio di Ida suonava la fisarmonica. Oh! La pensione "Stella
Azzurra"? Un casamento anche lì!
Ah! Ecco, sempre sulla destra le casine del "capitano" dei
"gemelli" del biondo Glauco, e dirimpetto i bagni "Caletta"! O
quelle scale le avrò consumate a forza di salirci e scenderci!
Sempre abusivamente, mi ricorda ancora Danilo!
Passo il ponte sul botro......un parcheggio? O non c'era il
parco di Villa Berti? O non ci si giocava a guardie e ladri? E
questa proprio non c'era...ah.. è la strada che porta al porto.
L'attraversò, e sulla sinistra, la "sinistra"casa del professor
Marzi, che risate ci siamo fatte a leggere tutte le lapidi che
vi erano attaccare. E sulla destra la villa di Cristina, che
campo di spighe e " topini" ha invaso il giardino e pensare che
60 anni fa ci ballavamo, e mi ricordo che dalle finestre aperte
nella siepe si vedeva il mare! Ora è oscurato dal porto. Poi al
primo vicolo sulla destra costeggiando villa Baldi Papini, (che
cocomerate a Ferragosto ci siamo fatti da Giovanna), eccomi al
porto. Bello sì è vero, ma ai miei tempi non c'era.
Oggi raccontavo, ( ormai sono diventata vecchia e vivo di
ricordi) di quando dalla cala si vedeva all'orizzonte il faro,
di quando hanno costruito il molo di Delfo dei bagni Graziella,
e di quando venivano le chiatte da Livorno con i massi per
costruire la diga, di quando c'erano le barche ormeggiate nella
cala, è di lì che partivo con la mia barchetta a vela, una Zef (
ora non la fanno più) e con due bordi via in mare aperto, non
c'erano le vie d'acqua....c'era solo il mare! (Isabella
Turchi
su FB) |