1278 |
Venne costruito il primo faro di mare, o Fanale, come oggi viene
chiamato, doveva essere solo una segnalazione diurna. |
1865 |
A 4,5 miglia (~ 8 km) dalla punta del Tesorino la Regia
Marina costruisce
su una scogliera riportata, il Fanale delle secche con un
traliccio metallico a sezione ottagonale e due stanzette ad uso del fanalista. |
1922 |
Entra in servizio l'accensione automatica del faro attivo
ormai da 57 anni ed ormai in pessime condizioni e
finisce la vigilanza di due fanalisti con turni di 15 giorni ciascuno.
Funziona con azionamento meccanico sotto la sorveglianza di una torpediniera della
Capitaneria di Livorno e di La Spezia per assicurarne il regolare funzionamento. |
1959 |
Il vecchio faro delle secche, a traliccio detto "La gabbia"
viene sostituito dall'attuale in cemento, ma è già automatico dal 1922 come
scritto sopra. E' dotato di una lampada
LABI da 100 Watt che
emette due lampi bianchi ogni 10 secondi della portata di
12 miglia nautiche.
La torre, che è stata restaurata tra il 2007 e il 2008,
presenta alla sua sommità la lanterna metallica affiancata
dai pannelli fotovoltaici che alimentano l'infrastruttura. |
Il corallo delle secche di Vada
Nel 1700 Livorno fu un
importante mercato e centro di lavorazione del corallo, del quale in
novembre si teneva una fiera per la vendita, sebbene la pesca vera e
propria venisse esercitata, anche in questo caso soprattutto da pescatori
forestieri (napoletani, liguri, corsi), nei banchi di Corsica e di
Sardegna. Conosciuti, anche se pochissimo sfruttati, furono i piccoli
banchi corrispondenti ai «cigli» meridionali delle Secche della Meloria e
delle Secche di Vada. Un tentativo di sfruttamento di questi ultimi fu
eseguito dall’impresa del marchese Ginori al tempo della costruzione del
suo palazzo a Marina di Cecina (1739).
(Da: "Il Capitanato Nuovo di Livorno" di Renzo
Mazzanti) |
3 giugno 1913
- Scrive brevemente "Il Telegrafo": "Il fanalista Roberto Vittori
di cinquanta anni, mentre pescava su uno scoglio del fanale,
cade battendo la testa. Soccorso dai familiari veniva
trasbordato sulla torpediniera 98 S accorsa al comando del
capitano Ardisson e trasportato all'ospedale di Livorno ove
giungeva cadavere". |
Negli anni 50 con i barchini messi a disposizione dalla Barcaccina di Catarsi, si
facevano gare a premi dalla spiaggia fino al faro. Da queste gare partì
lo spunto, da parte di un gruppo di giovani locali, per la creazione del
Circolo Nautico, nato nel 1968 grazie a Vincenzo Catarsi
(primo presidente) e ad altri appassionati della vela fra i quali Trento
Paladini, Erberto Paola, Alessandro Silva, che dettero
avvio al Circolo tuttora esistente che ha ereditato il logo originale
disegnato dallo scomparso Franco Cagnoni. Nel 1988 altri cittadini e
soci decisero rilanciare l’attività del Circolo Nautico Vadese
rifondandolo per trovare una soluzione organizzativa e razionalizzare lo
specchio acqueo divenuto insufficiente, ottenendo un'area di circa
12.000 mq. in cui sono stati predisposti circa 220 ormeggi attualmente a
disposizione dei Soci. |
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