Vada il porto
Ricostruzione dell'imbarcazione usata da Rutilio Namaziano per raggiungere Vada nel 417 d.C. utilizzata per il film "De Reditu" sul modello delle barche conservate nel Museo delle navi di Fiumicino qui ormeggiata al porto turistico Cala de' Medici

  In base alla morfologia del litorale e ai rinvenimenti sottomarini, particolarmente numerosi proprio sottocosta, il bacino di ancoraggio protetto dalle secche può essere localizzato nel tratto di mare fra la Punta di Pietrabianca e la Punta del Tesorino. Nelle secche antistanti, che si estendono per più miglia davanti al litorale di Vada, sono stati identificati almeno tre, forse quattro, relitti (di cui uno con un carico proveniente dalla penisola iberica e un altro, probabilmente, dall'Etruria meridionale), molte anfore sporadiche, vasellame e numerosi ceppi di ancora. Tali rinvenimenti, associati alle numerose segnalazioni e ai risultati degli scavi nel quartiere portuale di San Gaetano, testimoniano l'intensa frequentazione di questo braccio di mare almeno da epoca ellenistica e sino all'età tardoantica, da parte di navi che percorrendo rotte articolate nell'intero bacino del Mediterraneo, facevano scalo a Vada Volaterrana. (A.D.R) Da: Guida al Museo Archeologico di Rosignano Marittimo scaricabile dal sito

Vada la torre, il porto, il fanale