Luglio 2004 -
Nonostante il mare piuttosto agitato, la nave romana di Rutilio
Namaziano è attraccata sulle coste rosignanesi facendo registrare un
buon successo di pubblico sia per le iniziative che si sono svolte sul
lungomare sia per gli eventi collaterali programmati presso il Museo
Archeologico, gli scavi di San Gaetano e di Pian dei Lupi. Il viaggio
dell'imbarcazione, partita da Ostia il 25 giugno scorso, si è poi
concluso con l’arrivo a Pisa. L’iniziativa, promossa dalla Regione con
il supporto di un gran numero di Comuni costieri prendeva le mosse, dal
viaggio per mare lungo le coste toscane intrapreso dal ricco e
prestigioso senatore romano, Rutilio Namaziano, nel 417 d.C. per
mostrare, a distanza di tanti secoli, come da sempre il mare costituisca
una via di comunicazione e di contatto per merci, uomini e culture. Lo
spunto è stato offerto da un suggestivo film del regista Claudio Bondì
che illustra il viaggio di Rutilio e che nel corso
del fine settimana è stato proiettato anche a Rosignano.
All'inizio del V secolo d.C. il poeta Rutilio Namaziano, nel
suo viaggio di ritorno da Roma verso la Gallia, fece scalo a
Vada Volaterrana e ne descrisse il porto, cui si accedeva
attraverso un canale subacqueo di difficile ingresso e perciò
segnalato da pali con frasche: "Entro nel tratto di Volterra
che ha nome giustamente "Vada", seguo un incerto percorso
fondo fra le secche... Distinguono le fauci pericolose due
alberi e i bordi porgono di qua e di là pali confitti: vi
congiungono di solito alti allori appariscenti per rami e
folte fronde, perché dov'è fra le simplegadi del denso limo
una via, chiaro il sentiero serbi intatti i contrassegni" (I,
453 ss.: trad. di A. Fo). Si è proposto che il percorso fra le
secche, possa essere identificato con il canale, lungo circa 1
km, ubicato nei pressi del pontile della Società Solvay ed
evidenziato per mezzo di fotografie aeree, ma l'ipotesi rimane
da verificare. In base alla morfologia del litorale e ai
rinvenimenti sottomarini, particolarmente numerosi proprio
sottocosta, il bacino di ancoraggio protetto dalle secche può
essere localizzato nel tratto di mare fra la Punta di
Pietrabianca e la Punta del Tesorino. Nelle secche antistanti,
che si estendono per più miglia davanti al litorale di Vada,
sono stati identificati almeno tre, forse quattro, relitti (di
cui uno con un carico proveniente dalla penisola iberica e un
altro, probabilmente, dall'Etruria meridionale), molte anfore
sporadiche, vasellame e numerosi ceppi di ancora. Tali
rinvenimenti, associati alle numerose segnalazioni e ai
risultati degli scavi nel quartiere portuale di San Gaetano,
testimoniano l'intensa frequentazione di questo braccio di
mare almeno da epoca ellenistica e sino all'età tardoantica,
da parte di navi che percorrendo rotte articolate nell'intero
bacino del Mediterraneo, facevano scalo a Vada Volaterrana.
(Antonella Del Rio)
Da: "Guida al Museo
Archeologico di Rosignano Marittimo" di E.Regoli e N.Terrenato
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