Negli estimi della comunità
di Rosignano del periodo tra il 1622 ed il 1710, l'edificio risultava in
proprietà del Serenissimo Granduca di Toscana ed era descritto come un castello fatto con casette
per li soldati et un magazzino per il sale con terre lavorative
all'intorno luogo detto al Castello di Vada. Successivamente con atto registrato il
27 marzo 1783, il Granduca Leopoldo II acquistò dall'Arcivescovado di Vada un magazzino murato con sue
appartenenze per tenere grani attaccato alle case della Torre e Castello
di Vada al prezzo di
pezzi 210. La
costruzioni adibita a caserma ha forma irregolare, ed è composta di nove
stanze destinate alla truppa, un forno, una stalla, la cappella, e
accanto il magazzino di pertinenza della Mensa Arcivescovile di Pisa.
Alle spalle del forno un piccolo orto di forma triangolare completa la
struttura che si affaccia su un cortiletto interno, a cui si accede da
un portone posto sul lato nord.
I
muri perimetrali sono circondati da contrafforti in muratura spessa oltre
un metro, costruiti dalla Repubblica di Pisa nel 1125 per difendere il
fortilizio dagli attacchi dei Genovesi. Nel 1485, dopo alterne vicende, l'edificio
venne occupato definitivamente dalla Repubblica Fiorentina. Sopra l'arco
della porta di ingresso del fortilizio, è ancora visibile lo stemma in
marmo della famiglia Medici. L'arco è sormontato da dodici merli guelfi
lisci. La cappella per il servizio religioso militare
era decorata con stucchi artistici ed aveva due ingressi, uno lato padule ed uno
lato chiostra. Nel 1781 il governo di Pietro Leopoldo
di Lorena emana una nuova legge sulle dogane con istruzioni ai
doganieri e con definizioni di tariffe e gabelle. Anche la
Dogana di Vada si adegua. Nel 1832 nei locali della Dogana si trovavano gli
uffici dei
viceconsoli di Francia e degli Stati Sardi.
Queste rappresentanze straniere
testimoniano un movimento piuttosto consistente
dei bastimenti nel porto. Nel 1859 nei locali della Dogana si trova anche l'ufficio del
viceconsole degli Stati Uniti, a testimonianza di un grosso
movimento di navi e merci in porto. Nel 1890 apre, fino al primo decennio del '900 il locale "Vini
e Caffè" ubicato nei locali piano terra della "Dogana",
nella via di Marina, famoso anche per il teschio sul bancone. E' il primo locale pubblico che si
ricordi destinato ai pescatori e naviganti. La chiesa, non più
officiata, venne inizialmente trasformata ed utilizzata a servizio delle
Guardie Forestali, che successivamente vennero trasferite nella Casa dei
Cavalleggeri all'interno della pineta sud di Vada. Il complesso degli
edifici, di proprietà dello Stato, è destinato ad alloggi di servizio per
il personale militare della Guardia di Finanza.
|