Vada oggi
La spiaggia e i bagni Lido - A destra Mario Marconi

     Dalla Love Boat al Lido tra vip e musica: Mario Marconi si racconta
Dopo 38 anni l’addio al locale di Vada della famiglia Neri. L’ultimo amarcord a Pasqua 2008, a pranzo con Ermanno Olmi. Cominciò al bar Zaimbri a servire caffè ai tavoli. La mattina a scuola, il pomeriggio a fare il cameriere. La svolta arrivò con un telegramma: l’imbarco sull’Eugenio Costa, tratta Genova-Buenos Aires, trampolino di lancio per il più prestigioso Princess Cruise di Los Angeles, la nave da sogni, quella del celebre telefilm The Love Boat. Fruttarono, senza dubbio, le referenze del commendator Tito Neri, da Livorno, che aveva conosciuto nel ’67 all’hotel Lido.
 Quattro anni dopo, tornato in terra ferma, fu proprio il vecchio patriarca a volerlo al timone del locale di Vada. Era il maggio del ’71 e un Costante Neri giovanissimo (figlio di Tito) disse al padre: «Babbo, ma cosa fate, mettete il Lido nelle mani di un ragazzino?». Lui rispose deciso: «Nella mia vita di mare raramente ho sbagliato. Vedrai, Mario è Mario».
 Se lo ricorda ancora, quel giorno, Mario Marconi, 62 primavere di cui 38 trascorse a gestire uno dei locali più importanti della Costa Etrusca. Gli piace raccontare quell’aneddoto. «Anche perché, dopo gli anni ’60, sono stato l’unico a gestirlo per un periodo così lungo».
 Caso del destino: da Tito Neri ereditò il Lido, ai Neri il Lido è tornato dopo una battaglia legale che lo ha visto cedere la gestione ai proprietari nel novembre 2008. Un capitolo di cui Marconi, oggi, non vuol parlare. «Anche perchè la mia attività di imprenditore - ci racconta - non si è conclusa. Ho preso, con alcuni soci, la gestione delle Tamerici di Marina di Cecina (che si sono trasformate in new camping), e voglio rilanciare questo villaggio su cui ho investito molto».
 Negli anni ’70, fino ai primi anni ’80, l’albergo ristorante della marina conosce il suo momento di maggiore splendore. «Mi ricordo una giovanissima Loretta Goggi. Veniva con la sorella Daniela. Cantava al Sirena e si fermava a pranzo o a cena da noi». Erano gli anni di Gino Paoli, di Paolo Panelli e Bice Valori, di un giovanissimo Renato Zero. Ma anche dei Ricchi e Poveri («con la brunetta che volle conoscere i cuochi»), e, successivamente dei Mattia Bazar.
 Un giorno a tavola arrivò anche Mario Monicelli. Girava "Viaggio con Anita", «gli apparecchiai, racconta Marconi. C’era anche Giancarlo Giannini con l’attrice americana Goldie Hawn». Ma il Lido ha visto passare anche un pezzo della politica della prima Repubblica: Enrico Berlinguer e Ugo La Malfa sono stati ospiti di Marconi. E soprattutto Giovanni Spadolini. Villa a Castiglioncello, appuntamenti di cultura e politica tra il Pasquini e l’ombrellone al mare, ma anche relax alla Sagra del Minestrone di Collemezzano e naturalmente al Lido da Mario, tappe fisse del suo tour. «Mi ricordo quand’era Presidente del Consiglio, un hotel blindato. C’erano perfino gli agenti in barca davanti al locale. Lui mi fece entrare sull’auto. Mi sedetti dietro, a suo fianco, con la scorta che ci seguiva. Andammo in piazza Garibaldi. Gli consegnai un ricordo di Vada, un modellino di una nave. Lui mi regalò un libro. Ne conservo tantissimi, tutti scritti da lui».
 Imprenditore, vulcano di idee (portò a suonare nel suo locale 14 musicisti cubani, i Los Feelings), ma anche grande sportivo, Marconi ha avuto al Lido tanti personaggi dello sport. Da Marcello Lippi all’intero Cagliari (sua squadra del cuore). E’ stato presidente del Vada calcio, famoso per aver traghettato in granata perfino due calciatori argentini, oriundi. L’ultimo amarcord a Pasqua dell’anno scorso quando insieme a Vincenzo Catarsi (che aveva avuto la Barcaccina) organizzò un pranzo al Lido con Ermanno Olmi. Fu il sipario sull’hotel ristorante e la partenza per una nuova avventura. Con una valigia di ricordi e un pizzico di nostalgia che oggi, inevitabilmente, riaffiora.
(Di A.R. per Il Tirreno 14/8/2009)

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