Il 1° Maggio dal 1891
La Festa del Lavoro è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno
che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi
raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. Molte nazioni al
mondo la riconoscono, ma non in tutte.
E' una commemorazione nata alla fine dell'ottocento in ricordo del
«massacro dell'Haymarket di Chicago», avvenuto in seguito alla prima
manifestazione nazionale per la giornata delle 8 ore anzichè 12 o più,
fissata il primo maggio 1886 dai sindacati americani. In tutti gli Stati
Uniti ci fu una grande mobilitazione che durò anche nei giorni
successivi. Il 3 di maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si
ritrovarono all'ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick.
La polizia, chiamata a reprimere l'assembramento sparò sui manifestanti
uccidendone due e ferendone diversi altri. Per protestare contro la
brutalità delle forze dell'ordine gli anarchici locali organizzarono una
manifestazione da tenersi nell'Haymarket square, la piazza che
normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Circa 2000
persone si radunarono per manifestare pacificamente. Ad un certo punto
un ufficiale ordinò di disperdere la folla. In risposta uno sconosciuto
manifestante gettò una bomba che uccise il poliziotto Mathias J. Degan.
A quel punto le forze dell'ordine iniziarono a sparare sulla folla.
Sette poliziotti rimasero uccisi da fuoco amico, insieme a 4
manifestanti mentre decine di loro rimasero feriti. Sette persone,
direttamente o indirettamente legate agli anarchici che avevano
organizzato la manifestazione, vennero giudicate responsabili degli
scontri. Sette furono condannati a morte, uno scontò 15 anni di carcere. Il presidente Grover
Cleveland allora decise che la festa del primo maggio avrebbe potuto
essere indicata per ricordare il grave episodio. La data fu adottata
anche in Canada nel 1894, sebbene il concetto di festa del lavoro si
riferisca a manifestazioni di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel
1872. Tre anni più tardi, a Parigi, nel corso del congresso fondativo
della Seconda Internazionale Socialista, organizzazione che riuniva i
partiti socialisti e i movimenti a tutela dei lavoratori di venti paesi
nel mondo, si decise di proclamare, in ricordo del massacro dell'Haymarket
square, il primo maggio festa internazionale dei lavoratori. Sindacati e
partiti aderenti avrebbero dovuto proporre alle singole autorità
nazionali una petizione che istituisse per legge la festività. In Italia
la prima celebrazione della festa dei lavoratori si tenne a Roma nel
1891. In quell'occasione la città venne occupata da poliziotti,
carabinieri, corpi dell'esercito e squadroni di cavalleria. Circa 200
operai si riunirono a Testaccio, ma vennero dispersi dalle forze
dell'ordine. Lo stesso accadde ad altri assembramenti in Piazza Vittorio
Emanuele e in Porta Trionfale. Fino al maggio 1898, anno in cui il
generale Bava Beccaris represse nel sangue i «moti del pane» a Milano,
la festa dei lavoratori fu vietata e repressa dalle autorità. La
situazione iniziò a migliorare progressivamente gli anni successivi e
soprattutto con i governi di Giovanni Giolitti. Il primo presidente del
Consiglio a riconoscere i sindacati come interlocutori ebbe tuttavia un
atteggiamento ambivalente nelle indicazioni fornite ai prefetti locali.
Tollerante con gli operai del Nord, duro con i braccianti del centro
sud, a cui fu permesso manifestare, ma sempre sotto lo stretto controllo
dei gendarmi.
Durante il ventennio fascista tuttavia la
festa dei lavoratori venne abolita.
Mussolini la sostituì con la celebrazione
dei natali di Roma (21 aprile). Il primo
maggio continuò, anche se in clandestinità.
Si sarebbe tornati a festeggiare la festa
dei lavoratori solo dopo la guerra, a Roma
il primo maggio 1945. Non cessarono tuttavia
le violenze. Nel 1947 la festa dei
lavoratori a Portella della Ginestra (in
provincia di Palermo) venne funestata dalle
raffiche di mitra della banda del bandito
Giuliano, che fecero 11 morti e 27 feriti.
Su chi fosse il reale mandante della strage
ci si interrogò per anni e ancora oggi c'è
chi la definisce il primo capitolo della
strategia della tensione.
Nel corso degli anni '50 e '60 le
celebrazioni del primo maggio (diventata
ormai festa nazionale) furono un momento di
divisione tra le forze sindacali. Solo Cgil
e Uil lo festeggiavano, mentre la cattolica
Cisl preferiva commemorare la festa di San
Giuseppe lavoratore il 19 marzo. L'autunno
caldo e le lotte per i diritti dei
lavoratori ricompattarono le organizzazioni
sindacali che tornarono a festeggiare la
ricorrenza insieme dal 1970.
Dal 1985 i segretari di Cgil Cisl e Uil
scelgono una località simbolo per
festeggiare. Nel 2009 è stata L'Aquila per
via del terremoto. Nel 2010 Rosarno, per via
delle rivolte dei braccianti immigrati. Il
concertone del primo maggio è stato
organizzato per la prima volta nel 1988.
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