La "banda"
Sempre grande interesse per l'esibizione della banda musicale in piazza.
La generazione nata negli anni '20 non ha conosciuto la prima" banda",
quella diretta dal Maestro Bellandi, fra i cui componenti, si ricordano :
Romualdo Pescucci, Alfredo Morelli, Pio Neri, Napoleone Rocchi, il Maestro
Bellandi, Milziade Giusti e Altidoro Bini. Dopo questa venne quella
diretta dal Maestro Adriano Biagi che, dagli anni fine '20 andò fino al
1934-'35. La terza compagine musicale fu quella diretta dal Maestro
Leoncini e composta da ben 26 elementi. Grazie ai ricordi dell'amico
Bulleri siamo in grado di elencare nomi e ruoli di chi ne faceva parte
nella stagione 1937-'38. Erano:
6 trombe con: "Gagliano" Barsini, Ivo Lupi, Marino Pelosini, Edon
Pentolini, Leosto Pelosini ed Egidio Bulleri.
4 clarini con: Amulio Creatini, Santi Panicucci, Ulderigo Casini, Geo
Pelosini.
1 "quartino" con: Mario Vannucci.
1 bombardino con: Andrea Anari.
4 tromboni con: Alvaro Ghelardini, Polo Marconi, Angiolino Oriandini e
Augusto Nannini.
1 corno con: Piero Ducci.
3 flicorni con: Ivo Bilanceri, Libertario Franceschi e Marino Ruggeri.
3 bassi con: Ugo Ruggeri, Libero Paoli, Alvaro Ruggeri conosciuto anche
come "l'Ascaro" per il suo aspetto fisico.
Alla "grancassa": Amerigo Vannucci.
Al "tamburo": l'eclettico Paride Gabbriellini.
Ai piatti": Amedeo del Favilli, che era anche uno di quei caratteristici
interpreti di "ottave" cantate e che si esibivano nelle feste paesane e
per Befana.
L'ultimo complesso bandistico fu ripristinato dopo la guerra, negli anni
'47-'60. A dirigerla fu incaricato anche il caratteristico e buon Nannini,
già suonatore di trombone. Di per sé le prove, che si svolgevano nella
prima stanza a sinistra, piano terra, del "palazzo granducale" di piazza,
costituivano un richiamo per lo spettacolo non tanto musicale, quanto per
quello dirigenziale. L'indiscusso impegno del "maestro" Nannini, il suo
appassionato atteggiamento, le sue mosse, con o senza bacchetta, erano un
capolavoro di movenze e battute degne dei più efficaci, rinomati uomini di
spettacolo. Si andava ad assistere per goderci particolarmente questo. Il
gruppo bandistico di Vada, che ufficialmente aveva la denominazione di:
"Filarmonica Giuseppe Verdi", fu sciolto ai primi di febbraio del 1961 e
al Sindaco del nostro Comune furono consegnati 9 strumenti musicali e
inviata la somma residua di cassa di Lire 11.260, in data 9 marzo 1961,
somma che si volle essere devoluta all' E.C.A. (Ente Comunale di
Assistenza) dai responsabili vadesi, a firma di Leone Bernini, tramite
l'allora Assessore Edamo Di Paco.
(Da Q.Vadesi 11 a cura di
Vinicio Bernini) |