L'acqua dei tetti vicini si raccoglie nella cisterna interrata (assai pių
grande della platea sovrastante) e viene recuperata con la pompa manuale
visibile nell'angolo della colonna al centro della foto. Racconta l'arch.
Ernesto Traverso-Tardy attuale proprietario, che nei propri ricordi di
infanzia, ha ben presente quando in autunno gli uomini di fattoria
salivano sui tetti intorno alla cisterna e provvedevano ad una accurata
ripulitura da tutto quando potesse contaminare l'acqua piovana, poi dopo
le prime piogge, provvedevano a dirottare i pluviali dei tetti verso i
raccordi con la cisterna in modo da iniziare la scorta che doveva bastare
dodici mesi. A primavera deviazione dei pluviali e isolamento della
cisterna dai tetti. Rimane da spiegare come fosse possibile che l'acqua
mantenesse le proprie caratteristiche cosė a lungo senza deteriorarsi.
Questo sistema delle cisterne di raccolta acqua piovana č stato di uso
generalizzato ovunque fosse possibile costruirne una, fino all'arrivo
degli acquedotti, in alternativa alle fonti naturali ove presenti, oppure
ai pozzi-cisterna quando era possibile utilizzare una falda
idrica.
(vedi
Rosignano M.mo. oggi/Pozzo Macchiaverde) |