Vada
ha una lunga storia...
Vada antica
(Vada Volaterrana) e il suo territorio hanno una lunga storia. Ricerche archeologico-topografiche sistematiche di
superficie hanno permesso di individuare nell'area circostante Vada tracce
di frequentazione umana risalenti al Paleolitico inferiore, medio e
superiore. Con il Neolitico si hanno i primi insediamenti stabili,
documentati anche nell'Eneolitico e nel Bronzo antico. Con il Bronzo finale,
gli abitati sembrano concentrarsi lungo la costa, tra le foci
del Fine e del Cecina. L'età del Ferro è largamente attestata, in
particolare con insediamenti costieri databili a partire dal IX sec. a.C.
- Nell'attuale località S. Gaetano di Vada
scavi stratigrafici hanno messo in luce tracce
di un abitato, esteso sulle dune costiere per
un'area di almeno m. 45 Nord-Sud e 35
Est-Ovest, databile fra il IX e il VII sec.
a.C.; di esso rimangono resti di strutture
lignee, di intonaco (argilla semicotta con impressioni del tessuto vegetale
che costituiva le pareti delle capanne) e numerosi frammenti di vasellame in
impasto grossolano. L'area risulta successivamente abbandonata e coperta da
sedimenti di ambiente salmastro in comunicazione con il mare, come documenta
la fauna malacologica in essi rinvenuta. La
continuità di vita nell'area di Vada si evince da
fittili, fibule e bronzetti databili al
VI-V sec. a. C.,
rinvenuti casualmente.
- Un insediamento databile fra il V e il III
sec. a. C. è stato individuato con ricerche di superficie tra Vada e S.
Gaetano. In loc. il
Poggetto è stata messa in luce casualmente e progressivamente una
necropoli databile al III-II sec. a. C. A
partire da questa epoca, e fino agli inizi del
VII sec. d.C., Vada Volaterrana con il suo
porto risulta vivacemente inserita nelle rotte commerciali mediterranee e
svolge un efficace ruolo
nell'
"import-export" che interessa gran parte del territorio volterrano, in particolar modo quello occidentale.
In età tardo-etrusca e romana l'abitato
antico risulta assai più esteso di quello medievale e moderno. In
particolare, la continuità di vita e l'espansione edilizia recente non hanno
coperto un vasto settore, esteso verso Nord fino alla località S. Gaetano,
gravitante sulla costa e intorno al porto etrusco e romano, che si ritiene
fosse ubicato nell'area dell'attuale Pontile. |
Queste note
sono tratte dal fascicolo:
"Vada Volaterrana" pubblicato in occasione della mostra Vada antica:
"Porto, merci, magazzini'
(Rosignano Marittimo, 1994) a cura dell'Università degli Studi di Pisa,
Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico; Soprintendenza
Archeologica per la Toscana; Comune di Rosignano Marittimo; sotto il
coordinamento scientifico della prof.ssa MarineIla Pasquinucci.
Edizione aggiornata ai risultati della campagna di scavo 1996. |
2021 - Alle spalle dell'antico porto
ecco un quartiere etrusco-romano - Nuovi ritrovamenti nella zona
archeologica a San Gaetano - La prof Menchelli: «È un'area
abitativa, grande valore storico»
Una fontana
monumentale con cisterna e un'area pavimentata che circonda le
due strutture. Sotto alla terra in zona San Gaetano è apparso un
nuovo settore di Vada Volaterrana. Un settore che tra l'altro,
essendo di fatto un nuovo quartiere, arricchisce il valore dei
reperti archeologici finora portati alla luce nella zona a nord
di Vada.Il sindaco Daniele Donati, con l'assessore alla cultura
Licia Montagnani, la direttrice del Museo Archeologico Comunale
Palazzo Bombardieri, Edina Regoli e la professoressa Simonetta
Menchelli, docente di Archeologia presso il dipartimento Civiltà
e forme del sapere dell'Università di Pisa, hanno presentato i
risultati della campagna di scavo 2021 del sito archeologico di
San Gaetano di Vada. Una campagna autorizzata dal Ministero il
26 giugno. Gli scavi, portati avanti dal 21 al 31 luglio scorsi,
hanno portato alla luce i resti di una fontana monumentale con
annessa cisterna e un'area pavimentata che circonda le due
strutture, adibite probabilmente a camminamento. Si tratta di un
nuovo settore di Vada Volaterrana che si differenzia dal
quartiere portuale e retroportuale per tipologia delle strutture
e per il loro orientamento. «Abbiamo portato in luce - ha
spiegato la professoressa Menchelli - un settore della vecchia
Vada Volaterrana, in particolare edifici che si connotano in
maniera più "urbana", rispetto agli insediamenti ai quali
abbiamo lavorato negli anni passati». Nonostante le difficoltà
logistiche e di tempistica legate all'emergenza Covid, i lavori
e gli studi sono proseguiti anche nel 2021, con alcune ricerche
e analisi geo-morfologiche che hanno portato gli archeologi di
fronte a questa nuova importante scoperta. «Grazie al georadar e
alle analisi dei geologi nella zona - ha proseguito la docente
universitaria - siamo andati "a colpo sicuro" perché dalla
superficie si notava una netta anomalia del terreno. E infatti
non appena abbiamo iniziato gli scavi, sono venuti alla luce una
fontana ornamentale, che in origine era ricoperta da lastre di
marmo pregiato, una cisterna che serviva da serbatoio per la
fontana e un porticato per il passeggio. Si tratta di elementi
risalenti al I secolo dopo Cristo che hanno una valenza molto
importante.
Pur avendo lo stesso metodo di costruzione e la stessa forma
architettonica di altri elementi rinvenuti nell'area retro portuale
di Vada Volaterrana, sono orientati in modo differente. E
l'orientamento delle strutture era fondamentale all'epoca e lo è
tutt'ora quando vengono fatte scoperte del genere. Significa,
infatti, che abbiamo dato alla luce un altro quartiere, rispetto
a quelli già rinvenuti, forse più urbano e abitativo degli
altri, dove gli individui che lavoravano al porto vivevano».
Particolarmente soddisfatto il sindaco Donati che ha evidenziato
la valenza di questo ritrovamento, sottolineando l'importanza
della collaborazione tra l'Università di Pisa e
l'amministrazione. Il Tirreno 6/8/2021
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