Rosignano Solvay oggi |
La chiesa di S. Croce consacrata nel 1987 |
ORIGINI Intanto era nata, inaugurata e consacrata nel 1931, la chiesa di S. Teresa del Bambino Gesù, erede di "quella chiesina del mare", anche questa "inventata" dalla Società belga che, intanto, si era stabilmente impiantata nel Comune di Rosignano Marittimo. Ma nei circa trent'anni successivi era già considerata insufficiente, forse anche per la solita questione della linea ferroviaria che tagliava in due l'abitato e la cittadinanza, tanto che nel 1967 un Vescovo lungimirante, viste le istanze che si elevavano fino a lui, da un "gruppo" di uomini e donne di un certo peso, oltre che da riconosciute necessità, "eresse canonicamente una seconda Parrocchia" che, dopo una prima denominazione assumerà il nome di S.Croce dato che la zona, in cui era programmata la sua costruzione, era detta Crocetta...Questa volta non c'è stato un Don Rivera, ma un gruppo, alla cui testa si pose il Vescovo di Livorno, che riuscì a dimostrare la necessità di un'altra chiesa che "servisse" l'altra metà del paese quello al di là del passaggio al livello per intenderci, anche se poi territorio di sua competenza era stato indicato più in là di questa antipatica linea di separazione...Il nuovo progetto, relativo ad una seconda chiesa, si presentava decisamente più faticoso e più arduo. Già, più modesta...fu la base di partenza: una vasta sala (quella che, poi, sarà la Cartoleria Calderini) verrà benedetta e diventerà un "progetto di chiesa" da giugno 1967 a luglio 1969...La "partenza" in sottotono di questa seconda parrocchia solvaina andrà, ancora una volta, a "commuovere" la Società Solvay che donerà il terreno su cui dovrà sorgere mentre si provvederà, intanto, alla costruzione metallica di una "baracca prefabbricata", molto più congeniale allo scopo, più gradevole e più adatta alla sua destinazione, soprattutto in ordine al tempo di attesa dei lavori di ultimazione. Per ogni altro aspetto una specie di "prova generale". Dunque così, cronologicamente, le date del suo iter..."burocratico": 18 Marzo 1967: Decreto del Vescovo Guano che istituisce la Parrocchia di S. Giuseppe (che poi si chiamerà di S.Croce grazie all'intervento del nuovo Parroco nominato - Don Emilio Vukich ) e che si potrebbero definire "gli anni della Cartoleria". 1969: Suo trasferimento...nella nuova "baracca di lamiera" che, in seguito, verrà trasformata in moschea per una sua diversa destinazione che, a quel tempo, qualcuno reputò ottimale fino alla sua demolizione. Un prefabbricato eretto su progetto della Soc. Morteo Soprefin di Genova, come accettabile soluzione a cui fare "buon viso" per il tempo da lasciar maturare. Qui don Emilio svolgerà la sua opera fino al novembre 1981. 19 Marzo 1982: Posa della Prima Pietra ad opera del Papa Giovanni Paolo II in visita a Rosignano. 29 Aprile 1984: Tracciatura del solco per l'inizio costruzione ad opera della ditta locale Secos, alla presenza del Vescovo Ablondi. Il progetto è dello studio Vezzali&Puccetti, gli interni in legno della Soc. Holzbau di Bolzano, la copertura in rame. 11 Aprile 1987: Consacrazione solenne nel nome della Croce (Vescovo Ablondi, parroco don Luciano Cantini). Foto 2 - La generosità dei parrocchiani ha permesso di reperire le risorse economiche per completare una realizzazione di questo livello. Due sole cose per tutte: le grandi vetrate ed il vasto pavimento sono la loro offerta, che si aggiunge a tutto il resto...Basta pensare che, sotto ad ogni mattonella, nella parte non visibile, si trova la firma di ogni capofamiglia. Foto 3 - Imponente la mole dell'altare con la sua struttura possente, candida e pastosa, (dello stesso materiale calcareo della "prima pietra") solo leggermente levigata sul piano superiore, per un più agevole utilizzo da parte del celebrante, e così uscita, dopo l'esplosione nella montagna, dalle Cave Solvay di S. Carlo e, tale e quale, trasportata, con appositi mezzi e comprensibili difficoltà, fino a Rosignano. Poi trasferita, con molta attenzione ed infinite cautele, a mezzo di appositi carrelli chiamati "carrarmatini", fino alla sua sede attuale. La sua installazione, riferisce l' Ing. Pier Luigi Alunno, della Soc. Solvay, non fu facile, ne agevole. Per il suo posizionamento al posto in cui si trova, dopo una serie di calcoli e di preparativi, si dovette "inventare" una struttura metallica, nel vano sottostante all'altare medesimo, che potesse sostenere le sue presumibili 8/9 tonnellate senza pericolo per nessuno. Qualcuno, in ciò, ha voluto vedere le pietre del Calvario e, nell'origine e provenienza della pietra stessa (considerato che è la medesima che la Solvay utilizza per il suo prodotto principale) il simbolo del lavoro e della quotidiana fatica. I quattro candelieri in bronzo di fronte all'altare sono dell'artista concittadina Cosetta Poetto. Foto 4 - La pietra fu offerta dai cavatori di S. Carlo, ai quali va il merito di aver invitato per primi, il Papa a Rosignano. Dentro la pietra stessa, in un apposito incavo, si trova un cilindro metallico con la pergamena originale ed una piccola raccolta di monete (lire), a corso legale, coniate tutte in quell'anno.
Foto 5 -
Nella cappellina
troviamo: - Un leggio in pietra, disegnato da Don Cantini. (in primo piano) - La Madonna della Polena (vedi Rosignano S./particolari) la cui storia pare, essere cominciata probabilmente intorno al 1600. Si sa che è stata donata dalla famiglia Ceccarelli di Rosignano Solvay e si racconta che il nonno del Dr. Ceccarelli, camminando lungo la spiaggia di Bibbona, notò questa massa legnosa e quasi incolore, semicoperta dalla sabbia e dai detriti portati lì da una mareggiata. Notò immediatamente il cattivo stato in cui si trovava quella cosa, che riconobbe subito per un'immagine sacra, e che, dopo un'occhiata generale, parve proprio una "polena" ( per una particolare conformazione ad incastro della parte posteriore, con cui viene fissata alla prua di un imbarcazione, di solito di una certa misura e di una certa dimensione). ...Si dice che fu portata ad un falegname di Bibbona affinchè la "risistemasse" un po', tanto era malridotta. Tra l'altro pareva scolpita in un buon legno che valeva la pena di valorizzare.
Nella sua lotta con i
marosi, aveva perduto i suoi capelli dorati e le mani...e,
subito, come primo "intervento chirurgico" le vennero "rifatte"
in un modo tale che il Restauratore, che l'ha portata al punto
in cui ora si trova (risistemando il legno dove occorreva,
intervenendo con delicata perizia professionale sui danni più
macroscopici, ma soprattutto ridando colore, e quindi nuova vita
ad una bella opera lignea) non si sentì di "rifarle" e preferì
lasciare che anche le mani, così come sono, in un modesto legno
di abete, continuassero a narrare a noi, oltre al resto, la
storia appena riferita.
Con agosto 2008 don Paolo Pacifici nato il 4.4.1943 a Entratico (BG) - ordinato sacerdote il 28.6.1969, rientra a Bergamo per altra destinazione e lascia il suo posto al parroco di Castelnuovo della Misericordia don Euloge Apolinaire Matsimouna nato il 24.7.1964 a Manngou (Congo) - ordinato sacerdote l'11.7.1998 a Owando (Congo). Da febbraio 2011 a causa del rientro in Congo, lo sostituisce in via provvisoria, padre Andrea Conti, 46 anni, sardo proveniente da Livorno. Prima di Livorno ha guidato una comunità di cattolici italiani immigrati ad Amburgo, dal 2001 al 2003. Conti in agosto 2011 andrà a Livorno alla parrocchia di Santa Maria del Soccorso sostituito da don Pio Maioli da settembre 2011 e Don Remigiusz Chola (Fonte: www.diocesi.livorno.org) |
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Nella sezione "S. Croce e il Papa" trovi notizie storiche relative alla costruzione della chiesa consacrata nel 1987, mentre puoi scaricare dal sito il volume: "Santa Croce una chiesa e una comunità nuove a Rosignano Solvay" di Trento Paladini" e Santa Croce...e per chiesa una baracca di Alberto Orsini |
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