Rosignano S. ieri/Sottopasso    
Lavori nel 1954 durante la costruzione 1956 - Il sottopasso terminato 12 giugno 1955 - Il pubblico presente all'inaugurazione (Foto concessa da G. Luppichini) 12 giugno 1955 - Il Sindaco riceve il Prefetto 12 giugno 1955 -  Il Prefetto saluta il pubblico presente 12 giugno 1955 - Il taglio del nastro 12 giugno 1955 - Il Sindaco accompagna il Prefetto 12 giugno 1955 - Il Sindaco con il Prefetto, l'ing. Michetti e don Ezio 12 giugno 1955 - Marianelli, il Prefetto, il Sindaco Marchi e l'ing. Michetti
 

1954 - Piazza della Repubblica. Costruzione del sottopassaggio pedonale sotto la ferrovia e l'Aurelia ad opera della ditta Faucci. Nella galleria fotografica l'inaugurazione del 1955 alla presenza del Prefetto di Livorno dr. Marfisa. (Foto Chellini)

  La costruzione del sottopasso consente di evitare l'attraversamento pedonale della ferrovia e della strada statale in corrispondenza del passaggio a livello di Piazza della Repubblica  risolvendo uno dei più gravi problemi della viabilità del Comune. L'attraversamento del passaggio a livello a sbarre abbassate ha causato negli anni numerose vittime. Il costo dell'opera, ammonta a circa 15 milioni. In 50 anni di vita numerosi gli interventi di manutenzione e ripristino. L'ultimo a luglio 2004 per un costo totale di 80.000 €. L’intervento comprende la sostituzione della pavimentazione, sia sulle scale di accesso che sul percorso, la pulizia del rivestimento in travertino ed il successivo trattamento antigraffiti, la realizzazione della nuova linea elettrica con l’installazione di nuovi punti luce, la posa dei nuovi corrimano ed il rifacimento del controsoffitto a causa di infiltrazioni di acqua. Nel 2009 con l'apertura del sottopasso di via Forlì, nasce il problema accessibilità per invalidi, carrozzine e biciclette a seguito della chiusura del passaggio a livello.

                           12 giugno 1955
- Inaugurazione del sottopasso
Un lungo corteo di macchine sulle quali avevano preso posto le autorità, giungeva da Rosignano Marittimo, dove era in precedenza era stato inaugurato il Civico Museo
, in Piazza della Repubblica verso le ore 12. Una grandissima moltitudine di cittadini affollava la piazza e via del Popolo. Il Sindaco prof. Marchi, salito con alcune autorità su un podio appositamente preparato, ringraziava il Prefetto dr. Marfisa e le altre autorità convenute, sottolineando gli scopi della realizzazione del sottopasso pedonale che vuole essere il primo e più urgente rimedio per la sicurezza dei cittadini sottoposti ai pericoli di un sempre più intenso traffico, dovuto al progressivo e continuo sviluppo industriale e turistico della nostra zona. Il Sindaco dopo aver invitato i privati a contribuire con adeguate opere all'abbellimento la via del Popolo, ringraziava i tecnici e gli operai della ditta Faucci, costruttrice del sottopasso, che è stato progettato dall'ing. comunale Alberto Michetti. Il Prefetto, dopo la benedizione impartita dal parroco di Rosignano Solvay, don Ezio Rivera, tagliava il nastro tricolore e discendeva per primo la gradinata centrale al suono delle note del corpo filarmonico Solvay fra i calorosissimi applausi della folla. Oltre al Prefetto erano presenti: il dr. Lanza in rappresentanza del Questore, il dr. Prima capo di gabinetto della Prefettura, il ten. col. Cavallo in rappresentanza del col. Gabriele comandante la Legione Carabinieri di Livorno, l'avv. Cocchella, per la Provincia, il col. Graziani presidente della Camera di Commercio di Livorno, l'on. Jacoponi deputato provinciale, il Sindaco di Piombino Mancini, il Sindaco di Cecina Massei,il Sindaco di S.Vincenzo Mischi, l'ing. comunale Michetti, l'ing. Nuti della Commissione Tecnica della FF.SS., l'ispettore scolastico Fontanelli, l'avv. Toni vice direttore della Società Solvay, il sig. Bini segretario della stessa, la sig.ra Rosa Avellino direttrice del Circolo Didattico di Rosignano, il sig. Giovanni Giannini commissario provinciale dell'ECA, il cav. Cau giudice conciliatore di Rosignano M.mo., il cav. Russo segretario comunale, il dr. Bernardini ufficiale sanitario, il dr. Berti veterinario comunale, il dr. Carradori presidente dell'AAST di Castiglioncello, il maresciallo Pepe comandante la sezione dei CC, il maresciallo Giannaccini comandante la stazione dei CC locale, il maresciallo Felice comandante la stazione dei CC di Rosignano M.mo., il sig. Magretti capostazione delle FF.SS. di Rosignano, il sig. Papini direttore della filiale della Cassa di Risparmio locale, il sig. Pieraccioni della filiale Cassa di Risparmio di Rosignano M.mo., alcuni rappresentanti dell'impresa Faucci, costruttrice dell'opera, tutti i consiglieri comunali, i vari funzionari e impiegati dell'Amministrazione Comunale, nonché tutti i rappresentanti dei partiti, associazioni sindacali, e vari altri Enti.
(Da: Il Tirreno Livorno)

                          28 giugno 1955 - Vietato attraversare i binari
Tra le novità che il sottopassaggio pedonale ha portato con se (e l'opera è già una novità per conto proprio) c'è quell'ordinanza del sindaco divenuta famosa e che vide la luce ventiquattr'ore prima dell'inaugurazione della costruzione, acquistando una immediata popolarità che rischiò addirittura di far sminuire il valore del "taglio del nastro" più significativo del dopoguerra. Questo il testo dell'ordinanza riportato integralmente compreso quel verbo al plurale ("costituiscono") retto melanconicamente da un soggetto al singolare ("attraversamento"), ma il progresso ha le sue esigenze:
«Il sindaco ritenuto: che l'attraversamento dei binari delle FF.SS. nell'abitato di Rosignano Solvay nella località del passaggio a livello prospiciente a via del Popolo e contiguo alla strada statale Aurelia soggetta ad intenso traffico di autoveicoli costituiscono serio e continuo pericolo per le persone», «che per attraversare tali pericoli è stato costruito un sottopassaggio pedonale alla ferrovia e alla statale onde garantire ogni incolumità alle persone che sono costrette continuamente a portarsi dalla parte a mare alla parte a monte viceversa dall'abitato in tale località», «ritenuta l'urgenza di regolare così il traffico pedonale, visto ed approvato l'articolo 153 della legge comunale e provinciale 4 febbraio 1915 n° 148 e l'articolo 55 del T.U. del 3 marzo 1934 numero 383». «Ordina: dalle ore 12:00 del 12 giugno 1955 è proibito ai pedoni l'attraversamento dei binari delle Ferrovie dello Stato, anche se le sbarre del passaggio a livello saranno alzate». «I contravventori saranno passibili delle penalità previste dagli articoli delle citate leggi; gli agenti della forza pubblica sono autorizzati per l'esecuzione della presente ordinanza». Effettivamente è giusto che anche la sicurezza sia resa obbligatoria quando ciò è possibile, però testi unici e le leggi comunali a parte, un passaggio a livello con le sbarre alzate è un luogo tranquillissimo, attraversabile e senza traffico che si incrocia, mentre nella via Aurelia il traffico si incrocia ed i pericoli non subiscono interruzioni. Sulla statale Aurelia chiunque può circolare, sul passaggio a livello guai a passarci. Conclusione scherzi di testi unici e di leggi comunali a parte, la logica e il buon senso sono andati in villeggiatura? Per tirar fuori l'immancabile "è vietato" sono state scelte proprio le condizioni più infelici e basta stare una mezz'ora in prossimità del passaggio a livello per farsi una vera cultura in materia. Provare per convincersene (a meno che ci sia qualcuno che non abbia ancora provato).
(La Nazione)

Rosignano Solvay ieri