La costruzione del
sottopasso consente di evitare l'attraversamento pedonale della
ferrovia e della strada statale in corrispondenza del passaggio a livello di
Piazza della Repubblica risolvendo uno dei
più gravi problemi della viabilità del Comune.
L'attraversamento del passaggio a livello a sbarre abbassate
ha causato negli anni numerose vittime. Il costo
dell'opera, ammonta a circa 15 milioni. In 50 anni di vita
numerosi gli interventi di manutenzione e ripristino.
L'ultimo a luglio 2004
per un costo totale di 80.000 €. L’intervento comprende la
sostituzione della pavimentazione, sia sulle scale di
accesso che sul percorso, la pulizia del rivestimento in
travertino ed il successivo trattamento antigraffiti, la
realizzazione della nuova linea elettrica con
l’installazione di nuovi punti luce, la posa dei nuovi
corrimano ed il rifacimento del controsoffitto a causa di
infiltrazioni di acqua. Nel 2009 con l'apertura del
sottopasso di via Forlì, nasce il problema
accessibilità per invalidi, carrozzine e biciclette a
seguito della chiusura del passaggio a livello.
12 giugno 1955 -
Inaugurazione del sottopasso
Un lungo corteo di macchine sulle quali
avevano preso posto le autorità, giungeva da Rosignano
Marittimo, dove era in precedenza era stato inaugurato il
Civico Museo,
in Piazza della Repubblica verso le ore 12. Una grandissima
moltitudine di cittadini affollava la piazza e via del
Popolo. Il Sindaco prof. Marchi, salito con alcune autorità
su un podio appositamente preparato, ringraziava il Prefetto
dr. Marfisa e le altre autorità convenute, sottolineando gli
scopi della realizzazione del sottopasso pedonale che vuole
essere il primo e più urgente rimedio per la sicurezza dei
cittadini sottoposti ai pericoli di un sempre più intenso
traffico, dovuto al progressivo e continuo sviluppo
industriale e turistico della nostra zona. Il Sindaco dopo
aver invitato i privati a contribuire con adeguate opere
all'abbellimento la via del Popolo, ringraziava i tecnici e
gli operai della ditta Faucci, costruttrice del sottopasso,
che è stato progettato dall'ing. comunale Alberto Michetti.
Il Prefetto, dopo la benedizione impartita dal parroco di
Rosignano Solvay, don Ezio Rivera, tagliava il nastro
tricolore e discendeva per primo la gradinata centrale al
suono delle note del corpo filarmonico Solvay fra i
calorosissimi applausi della folla.
Oltre al Prefetto erano presenti: il dr.
Lanza in rappresentanza
del Questore, il dr. Prima capo di gabinetto della
Prefettura, il ten. col. Cavallo in rappresentanza del col.
Gabriele comandante la Legione Carabinieri di Livorno,
l'avv. Cocchella, per la Provincia, il col. Graziani
presidente della Camera di Commercio di Livorno, l'on.
Jacoponi deputato provinciale, il Sindaco di Piombino
Mancini, il Sindaco di Cecina Massei,il Sindaco di
S.Vincenzo Mischi, l'ing. comunale Michetti, l'ing. Nuti
della Commissione Tecnica della FF.SS., l'ispettore
scolastico Fontanelli, l'avv. Toni vice direttore della
Società Solvay, il sig. Bini segretario della stessa, la
sig.ra Rosa Avellino direttrice del Circolo Didattico di
Rosignano, il sig. Giovanni Giannini commissario provinciale
dell'ECA, il cav. Cau giudice conciliatore di Rosignano
M.mo., il cav. Russo segretario comunale, il dr. Bernardini
ufficiale sanitario, il dr. Berti veterinario comunale, il
dr. Carradori presidente dell'AAST di Castiglioncello, il
maresciallo Pepe comandante la sezione dei CC, il
maresciallo Giannaccini comandante la stazione dei CC
locale, il maresciallo Felice comandante la stazione dei CC
di Rosignano M.mo., il sig. Magretti capostazione delle
FF.SS. di Rosignano, il sig. Papini direttore della filiale
della Cassa di Risparmio locale, il sig. Pieraccioni della
filiale Cassa di Risparmio di Rosignano M.mo., alcuni
rappresentanti dell'impresa Faucci, costruttrice dell'opera,
tutti i consiglieri comunali, i vari funzionari e impiegati
dell'Amministrazione Comunale, nonché tutti i rappresentanti
dei partiti, associazioni sindacali, e vari altri Enti.
(Da: Il Tirreno Livorno)
28 giugno 1955 - Vietato attraversare i binari
Tra le novità che il sottopassaggio pedonale ha portato con
se (e l'opera è già una novità per conto proprio) c'è
quell'ordinanza del sindaco divenuta famosa e che vide la
luce ventiquattr'ore prima dell'inaugurazione della
costruzione, acquistando una immediata popolarità che
rischiò addirittura di far sminuire il valore del "taglio
del nastro" più significativo del dopoguerra. Questo il
testo dell'ordinanza riportato integralmente compreso quel
verbo al plurale ("costituiscono") retto melanconicamente da
un soggetto al singolare ("attraversamento"), ma il
progresso ha le sue esigenze:
«Il
sindaco ritenuto: che l'attraversamento dei binari delle
FF.SS. nell'abitato di Rosignano Solvay nella località del
passaggio a livello prospiciente a via del Popolo e contiguo
alla strada statale Aurelia soggetta ad intenso traffico di
autoveicoli costituiscono serio e continuo pericolo per le
persone»,
«che
per attraversare tali pericoli è stato costruito un
sottopassaggio pedonale alla ferrovia e alla statale onde
garantire ogni incolumità alle persone che sono costrette
continuamente a portarsi dalla parte a mare alla parte a
monte viceversa dall'abitato in tale località»,
«ritenuta
l'urgenza di regolare così il traffico pedonale, visto ed
approvato l'articolo 153 della legge comunale e provinciale
4 febbraio 1915 n° 148 e l'articolo 55 del T.U. del 3 marzo
1934 numero 383».
«Ordina:
dalle ore 12:00 del 12 giugno 1955 è proibito ai pedoni
l'attraversamento dei binari delle Ferrovie dello Stato,
anche se le sbarre del passaggio a livello saranno alzate».
«I
contravventori saranno passibili delle penalità previste
dagli articoli delle citate leggi; gli agenti della forza
pubblica sono autorizzati per l'esecuzione della presente
ordinanza».
Effettivamente è giusto che anche la sicurezza sia resa
obbligatoria quando ciò è possibile, però testi unici e le
leggi comunali a parte, un passaggio a livello con le sbarre
alzate è un luogo tranquillissimo, attraversabile e senza
traffico che si incrocia, mentre nella via Aurelia il
traffico si incrocia ed i pericoli non subiscono
interruzioni. Sulla statale Aurelia chiunque può circolare,
sul passaggio a livello guai a passarci. Conclusione scherzi
di testi unici e di leggi comunali a parte, la logica e il
buon senso sono andati in villeggiatura? Per tirar fuori
l'immancabile "è vietato" sono state scelte proprio le
condizioni più infelici e basta stare una mezz'ora in
prossimità del passaggio a livello per farsi una vera
cultura in materia. Provare per convincersene (a meno che ci
sia qualcuno che non abbia ancora provato).
(La Nazione) |