La ferrovia (Livorno - Vada)

Castiglioncello - Fermata a Castiglioncello, probabilmente in un estate dei primissimi anni '20. L'affollamento fa pensare che la Ia Guerra Mondiale sia finita e gli abiti e la luce fanno pensare ad una giornata di primavera inoltrata/estate (A cura di Andrea Vanzetto). (Foto arch. Castaldi)

        Il 3 luglio 1910 viene inaugurata la tratta ferroviaria Livorno-Vada presente Vittorio Emanuele III. La ferrovia Livorno-Vada, costruita dalla Ditta Saverio Parisi (sotto la direzione dell'ing. De Montel. Il comm. Parisi avrà poi in dono da Patrone il terreno per la villa omonima sulla punta  N.d.R.), ha portato il suo sensibile contributo allo sviluppo di Castiglioncello, amenissimo luogo, nonché alla creazione di un altro sito balneare grazioso qual'è Quercianella in Comune di Livorno, e di ville sparse, silenziose e suggestive nel lungomare di Campolecciano. Tutti questi luoghi sono ora in continuo sviluppo, sì che non sarà lontano il giorno nel quale si daranno la mano e l'uno sarà il proseguimento dell'altro, senza interruzione. (Nencini 1925)
Lo stile del Castello Pasquini impronta anche altri edifici costruiti a Castiglioncello, a cominciare appunto dalla stazione ferroviaria, per la cui costruzione il Barone Patrone offrì i propri terreni a condizione che ricalcasse nello stile il Castello stesso e non compromettesse dunque, secondo le idee del proprietario, la vista della sua residenza la cui svettante torre dominava il promontorio. La stazione di Castiglioncello, la Torre Medicea, il Castello Pasquini sostituiscono i primi «luoghi deputati», le prime collocazioni urbane della cittadina turistica e balneare. Che, però, diverrà tale solo in seguito tra gli anni '30 ed i '50, dopo che per molto tempo era stata quasi esclusivamente zona residenziale di personaggi illustri i quali, proprio nell'isolamento e nella pace delle pinete, trovavano questi luoghi come ideali per le loro ispirazioni. (Il Tirreno)
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Riportiamo la precisazione del sig. Andrea Vanzetto che gentilmente ci informa e che ringraziamo: "questa foto è stata sicuramente scattata dopo il 1917. Sul pancone della locomotiva è infatti ben visibile la marcatura a 6, cifra adottata dalle F.S. a partire da tale anno. Il longherone in gergo ferroviario si chiama "pancone" ed i numeri (detti "marcatura") hanno la seguente funzione:
- le prime cifre (nella foto le prime 3 - il 640) identificano il "gruppo" (ovverossia una serie di locomotive tutte uguali fra loro)
- le restanti cifre (nella foto le altre 3 - il 153) indicano il numero progressivo della macchina all'interno del gruppo.
Se questo è il concetto generale, l'indicazione di tali numeri sulle locomotive è cambiata nel tempo: fino al 1917 le FS indicavano solo le prime due cifre del gruppo e riportavano integralmente quelle del numero progressivo. Quindi quella stessa macchina prima del 1917 avrebbe avuto sul pancone la marcatura 64-153 e la stessa sarebbe stata riportata sui lati della cabina in cifre singole di bronzo. Dal 1917 la marcatura fu cambiata a 6 cifre e i numeri sui lati della cabina sostituiti da piccole targhe in metallo. Penso fosse utile e giusto segnalarvelo!"

Rosignano Solvay la ferrovia da Livorno a Vada