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			  L’area 
			comunale di smaltimento dei rifiuti a Scapigliato è stata attrezzata 
			con un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani. E' 
			un ulteriore elemento, dopo la messa in funzione dei cogeneratori di 
			Biogas, del "sistema integrato di smaltimento”: la selezione e il 
			trattamento dei rifiuti, che alla fine del ciclo produce l’Rdf e il 
			compost, e il cui progetto generale approvato dal Consiglio Comunale 
			comprende due lotti realizzabili in tempi diversi (di cui il primo 
			destinato alla selezione e al trattamento dei rifiuti, e il secondo 
			alla produzione di compost di qualità) per un importo complessivo di 
			15 miliardi e 950 milioni. 
			A oggi dell’impianto di selezione trattamento dei rifiuti sono state 
			completate le opere civili e una linea di trattamento dei rifiuti 
			delle tre previste dal progetto, per la cui ultimazione è in corso 
			l’aggiudicazione dei lavori. Le opere già ultimate permetteranno la 
			selezione di rifiuti solidi urbani e rifiuti solidi assimilabili 
			agli urbani per un quantitativo pari a 300 tonnellate al giorno, 
			delle quali solo i sovvalli finiranno nella discarica. 
			Il costo di realizzazione dell’impianto è stato di 7 miliardi e 444 
			milioni, di cui 3 miliardi e mezzo finanziati dall’Unione europea e 
			1 miliardo dai contributi regionali. Per l’ultimazione delle linee 
			di trattamento sono già stati stanziati 6 miliardi, di cui 2 dalla 
			Regione Toscana e 4 di contributi statali previsti dalla legge 444 
			del 1987. 
			Il sindaco Gianfranco Simoncmi, nell’esprimere soddisfazione per il 
			risultato dei lavori che ripropongono il ruolo di punta di Rosignano 
			a livello regionale per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti 
			(sia dal punto di vista della dotazione di impianti di smaltimento, 
			sia verso una politica di governo tesa a diminuire l’uso della 
			discarica attraverso il riciclaggio e la raccolta differenziata) ha 
			sottolineato che il sistema integrato di smaltimento in cui si 
			inserisce il nuovo impianto permetterà il recupero e il riutilizzo 
			di materiali. Proprio come vuole lo spirito della più recente 
			legislazione nazionale in materia, rappresentata dal decreto 
			legislativo n.22 del 5 febbraio 1997, meglio conosciuto come Decreto 
			Ronchi.        
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