La discarica di Scapigliato

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               1982. Viene inaugurata la discarica di Scapigliato.

Un comune con sette paesi e oltre 30.000 abitanti che in estate raddoppiano, dotato di un territorio di 120 kmq (6 volte Cecina) doveva responsabilmente porsi il problema dello smaltimento rifiuti. Studi approfonditi avevano individuato, nell'area di Scapigliato, 40 ettari, con la potenzialità di circa un milione di metri cubi, il posizionamento di una possibile discarica. Il terreno argilloso ad alto spessore, consentiva l'accumulo ed il trattamento senza rischi per il sottosuolo. Una scelta difficile ed impopolare,ma che nel tempo si è rivelata essenziale alla risoluzione dei problemi del Comune, della zona e, per tempi limitati, anche a tamponare esigenze esterne. Ovviamente l'utilizzo di Scapigliato come discarica di bacino (così stabiliva la delibera regionale del 2 giugno 1987), scatenò una grande battaglia, polemiche e manifestazioni pubbliche non solo relativa ai paesi vicini, ma anche ai comuni limitrofi. Tuttavia, grazie ad impianti di cogenerazione e di digestione anaerobica, i rifiuti possono produrre energia rinnovabile, il contenimento di emissione di gas maleodoranti ed un prodotto igienizzato destinato ad attività di ripristino ambientale. Lo studio dell'Istituto Mario Negri, commissionato dopo le rimostranze dei cittadini, ha fugato il timore che le maleodoranze della discarica dovute alla liberazione di biogas, fossero nocive alla salute. Grande importanza è sempre stata data alla raccolta differenziata, tanto è vero che, nel 1995, da parte della Lega Ambiente Lombardia fu attribuito al nostro Comune il premio "Comuni Ricicloni" per la migliore raccolta differenziata dei contenitori di plastica. Negli ultimi anni, vi è stata una progressiva riduzione delle quantità conferite ed un continuo aumento, invece, della dotazione impiantistica per il trattamento. Dal primo Febbraio 1987 fu chiusa al conferimento del rifiuto solido urbano la discarica delle Spiagge Bianche. Oltre ad una campagna di derattizzazione, la zona fu bonificata con materiale inerte per la profilatura della scarpata e con terreno vegetale per la ripiantumazione di essenze arboree che potessero integrarsi nel paesaggio ed essere capaci di resistere all'ambiente marino.

Rosignano M. Il trattamento RSU di Scapigliato