Razza antichissima allevata in
Italia centrale da più di ventidue secoli, autoctona della Val di
Chiana dalla quale prende il nome. Gigante della specie,
bellissima e nobilissima nella sua perfezione morfologica, si è
posta all'attenzione internazionale per un patrimonio genetico
unico al mondo: alle caratteristiche di gigantismo somatico,
rapidità di accrescimento, precocità, coniuga una estrema
resistenza a condizioni ambientali difficili e grande facilità al
parto, fattori zootecnici essenziali per la produzione di carni
commercialmente superiori perchè magre e con eccellenti
caratteristiche organolettiche. Il miglioramento della razza ebbe
inizio verso la metà del secolo scorso: la scelta dei riproduttori
eseguita esclusivamente su base morfologica mirava esclusivamente
ad ottenere animali a duplice attitudine, carne e lavoro. L'azione
di miglioramento genetico vera e propria ebbe inizio nel 1931,
quando l'attitudine al lavoro divenne pian piano secondaria alla
produzione di carne. Gli indirizzi selettivi vennero allora
modificati verso animali con minor lunghezza degli arti, maggiore
sviluppo della lunghezza del tronco e quindi della regione
dorso-lombare, ad una maggiore muscolosità della groppa, coscia e
natica. La necessità di avere comunque animali sempre più
produttivi e rispondenti alle esigenze del mercato, hanno spinto
la selezione degli ultimi anni verso un tipo di animale più
moderno esaltandone le caratteristiche legate alla produzione di
carne. La scelta delle femmine da riproduzione avviene in base a
criteri morfologici, all'efficienza riproduttiva in funzione
dell'attitudine materna. I vitelli una volta svezzati vengono
ingrassati negli allevamenti situati prevalentemente nella zona
collinare della nostra provincia, seguendo i metodi tradizionali e
portati quindi alla macellazione. Con le loro vacche gli
allevatori assicurano la produzione di vitelli destinati a fornire
soggetti da macello garantiti dal Marchio di Qualità IGP
(Indicazione Geografica Protetta), riconosciuto dall'Unione
Europea. La consistenza provinciale è di circa 2.000 capi di cui
1.300 controllati. |