Voluti dal sindaco Mastiani-Brunacci nel 1882, i macelli di Rosignano erano posti nei pressi della fonte e dei
lavatoi pubblici, in un luogo necessariamente ben fornito
d'acqua tanto che hanno funzionato fino agli anni '60 del '900. La soppressione degli animali avveniva con modalitą
oggi inaccettabili, ma assolutamente ortodosse in passato:
taglio della gola per i bovini e "spigola" (spilla)
conficcata nel cuore per i suini. Il gruppo ottocentesco
costituisce, con i tre mulini idraulici pił in basso
("della Fonte" il primo e "del Goraccio" gli
altri), un esempio tipico di struttura edilizia tesa allo sfruttamento delle poche risorse idriche
locali.
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