Rosignano Marittimo ieri

8 marzo 1973 - Celebrazione della "Festa della donna". Al microfono l'Assessore alla Pubblica Istruzione Alessandra Benini Monti.

                         Come è nata la celebrazione dell’8 Marzo
 La prima giornata della Donna era stata celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti su iniziativa del Partito Socialista Americano. Fra i numerosi eventi storici, si commemora l'incendio della fabbrica Triangle (New York, 25 marzo 1911) che fu il più grave incidente industriale della storia di New York, dove 148 persone persero le loro vite, per la maggior parte giovani operaie di origine italiana e dell'est europeo. Nella conferenza internazionale femminile che si svolse a Copenaghen nel 1910, presieduta da Rosa Luxemburg, nota antinazista e sindacalista tedesca, fu fatta la proposta di creare una giornata dedicata alle donne da celebrare in tutto il mondo. All'alba del 20° secolo quando la rapida industrializzazione e l'espansione economica portò a molteplici proteste sulle condizioni di lavoro. Esiste una famosissima leggenda metropolitana secondo la quale alcune donne di fabbriche tessili e di confezioni avrebbero condotto tali proteste l'8 marzo di tutti gli anni a partire dal 1857 nella città di New York, non ci sono prove sull'effettiva storicità di tale leggenda. Le lavoratrici protestavano contro le poverissime condizioni di lavoro e i bassi salari. Le contestatrici furono sempre attaccate e disperse dalla polizia. Queste donne costituirono il loro primo sindacato dei lavoratori nello stesso mese due anni dopo. In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa. Ma vediamo meglio quali realmente erano le condizioni di lavoro che portarono alla giornata di solidarietà femminile. La Triangle Shirtwaist Company produceva le camicette alla moda di quel tempo, (le cosiddette shirtwaist). Occupava i 3 piani più alti del palazzo a 10 piani.  Alcune donne avevano 12 o 13 anni e facevano turni di 14 ore per una settimana lavorativa che andava dalle 60 ore alle 72 ore. Il salario medio per le lavoratrici andava dai 6 ai 7 dollari la settimana. La Triangle Company era già famosa fuori dall'industria tessile prima del 1911: il massivo sciopero delle operaie tessili iniziato il 22 novembre 1909, conosciuto come protesta delle 20.000, iniziò come una protesta spontanea proprio alla Triangle Company. La International Ladies' Garment Workers' Union negoziò un contratto collettivo di lavoro che copriva quasi tutti i lavoratori dopo uno sciopero di 4 mesi, ma la Triangle Shirtwaist rifiutò di firmare l'accordo. Le condizioni della fabbrica erano quelle tipiche del tempo. Tessuti infiammabili erano immagazzinati per tutta la fabbrica, scarti di tessuto sparsi per il pavimento, gli uomini che lavoravano come tagliatori a volte fumavano, l'illuminazione era fornita da luci a gas aperte e c'erano pochi secchi d'acqua per spegnere gli incendi. Il pomeriggio del 25 marzo 1911, l' incendio iniziò all'ottavo piano. Poiché la fabbrica occupava gli ultimi piani di un palazzo di dieci, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile, non essendoci altra via d'uscita. I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell'incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. Il processo che seguì li assolse e l’assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari. Migliaia di persone presero parte ai funerali delle operaie.
(In parte da Wikipedia) 

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