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				 Le guardie comunali 
				nei primi anni del secolo scorso  
				
				              
				Il ballo solitario di Garibaldo di 
				notte, sulla piazza di Vada 
				
				La bandiera appariva 
				immensa sull'asta troppo corta. Così, al vento invernale, si 
				raggrinziva tutta contro il bastione del Castello, sotto la 
				torre dell'orologio. Era il 28 dicembre 1899 e quel grande 
				“tricolore” messo là a coprire uno spicchio di mura, stava a 
				significare che, nel primo pomeriggio, si sarebbe riunito il 
				Consiglio Comunale di Rosignano. Il Novecento bussava alla 
				porta: mancavano meno di tre giorni allo scoccar della data. La 
				seduta, stando al verbale, corse via tranquilla, sia pure 
				attraverso la trattazione di vari argomenti, in un clima 
				disteso. Vi presero parte tutti i consiglieri. Forse fu convegno 
				programmato apposta per poter scambiarsi gli auguri di fine anno 
				e di fine secolo. Durante la riunione venne messo a concorso il 
				posto di custode carcerario, rimasto vacante dopo la morte del 
				titolare Antonio Beconcini. Le Carceri Monumentali si trovavano 
				proprio nel Castello e precisamente nel torrione di levante. 
				La delibera venne affissa all'albo il mattino seguente a cura di 
				Achille Cosimi, solerte “donzello” della civica Amministrazione. 
				Subito dopo la guardia comunale, Gaetano Traditi, inoltrò la 
				domanda per ottenere il trasferimento interno. In data 4 gennaio 
				1900 l'istanza fu accolta. Qualcuno potrebbe chiedere o 
				chiedersi: convenne al Traditi diventare agente carcerario? La 
				risposta è facile: certo che gli convenne. Il mestiere di 
				guardia era infatti onerosissimo, a causa dei molteplici compiti 
				da svolgere in un'area già ampia, e di “beghe” frequenti con i 
				cittadini, contravventori ai regolamenti. Così invece, assumendo 
				il ruolo di secondino, il Traditi mantenne lo stesso stipendio, 
				ebbe un tavolo ed una sedia nella stanzetta a pian terreno del 
				torrione e la vigilanza di pochissime celle, quasi sempre vuote. 
				Altro obbligo era quello di assistere alle udienze in Pretura ma 
				si configurava come obbligo piacevole. Voleva dire, infatti, 
				rompere la monotonia, seguire piccoli fatti e piccoli... 
				misfatti, ritagliarsi scampoli di curiosità esaudita e conoscere 
				la conclusione di liti e di diatribe, tutti buoni spunti per 
				tener banco la sera all'osteria. La Giunta, intanto, nominò 
				Guido Giorgerini alla carica di “guardia provvisoria” e, dopo il 
				periodo di prova felicemente concluso, lo assunse in pianta 
				stabile il 28 agosto 1900. Gli venne assegnato, come in uso da 
				tempo, lo stipendio annuo di 500 lire più l'indennità di 
				alloggio. A due facce fu il comportamento degli amministratori 
				verso il nuovo dipendente: prima lo munirono del solo berretto, 
				poi discussero a lungo se dovevano, o meno, pagargli la pistola 
				ed infine gli fecero confezionare uniforme e cappotto con stoffe 
				pregiate da un noto sarto livornese. Il solo cappotto venne a 
				costare ben 100 lire al Comune e mai si era tanto largheggiato, 
				a Rosignano. Guido Giorgerini mantenne l'incarico fino al 1905, 
				anno in cui riuscì a farsi assegnare altre mansioni. Sindaco e 
				consiglieri, allora, compresero che era tempo di raddoppiare il 
				numero delle guardie. Il concorso si svolse il 13 luglio 1905. 
				Vennero assunti Alcide Bientinesi (4 voti) e Garibaldo 
				Giovannoni (3 voti). Totalizzarono due preferenze i candidati 
				Passetti e Conforti, mancando in tal modo il bersaglio. 
				Alcide Bientinesi fece pieno onore al ruolo ed alla divisa. Si 
				guadagnò stima e simpatia nei lunghi anni di servizio. 
				Intelligente, equilibrato, assiduo, diventò una specie di 
				istituzione, nell'ambito comunale. Non così accadde al suo buon 
				collega.  
				Anche Garibaldo Giovannoni era un tipo sveglio, di solito, non 
				privo di qualità ma talvolta... alzava il gomito, si lasciava 
				andare in libagioni un po' fuori regola. Ebbe qualche richiamo 
				verbale, in proposito, nei primi anni in divisa. Il fatto 
				destinato a restare negli annali accadde, invece, il 24 giugno 
				1908. A suo carico pervenne al Sindaco una denuncia inoltrata e 
				firmata dal consigliere comunale Alberto Baracchini Caputi. 
				Poche parole, nella trascrizione rimasta agli atti, ma 
				addirittura taglienti... “Alle dodici e mezza di notte, sulla 
				piazza di Vada, il Giovannoni veniva sorpreso a ballare da 
				solo”. Il testo, estremamente laconico, si dilatò a dismisura 
				nell'eco risonante ed immediata dei commenti popolari. Fu 
				arricchito di cento particolari vivaci e piccanti, la gente non 
				chiedeva di meglio tanto più che aveva il destro di mettere alla 
				berlina addirittura una guardia. Si disse che Garibaldo ballò 
				per oltre un'ora nella piazza solitaria brandendo in alto un 
				fiasco di vino vuoto, in uno sfrenato girotondo intorno ad un 
				lampione e intonando, a tratti, canzoni non proprio romantiche. 
				Tutto vero? Forse no. Al tempo le chiacchiere paesane spesso 
				deformavano la realtà, con contorni spietati. Comunque “il ballo 
				solitario” costituì l'argomento dell'estate. La Giunta colse 
				l'occasione per stilare un nuovo regolamento, ferreo e preciso, 
				che impose alle due guardie turni continui ed estenuanti. Ma 
				Garibaldo era ormai entrato nell'occhio del ciclone e un mese 
				dopo, il 26 luglio 1908, si vide appioppare due lire di multa 
				per una lieve negligenza durante una perlustrazione effettuata a 
				Castiglioncello. 
				Del Giovannoni non si sentì parlar più fino al 1910, allorché 
				chiese ed ottenne un mese di aspettativa senza stipendio a far 
				data dal 1° marzo. Al termine del congedo, motivato da ragioni 
				di famiglia, non riprese più servizio. Inoltrò infatti al 
				Sindaco lettera di dimissioni: una nota molto ben formulata, 
				secca, eloquente. Cinque anni in divisa, segnati purtroppo dal 
				quel ballo traballante sotto un lampione e sotto le stelle, 
				nella piazza di Vada. Fu un segno troppo marcato che quasi 
				impose al buon Garibaldo di uscire spontaneamente di scena. 
				
				Il Giovannoni era 
				intelligente, e capì. Il suo “addio” fu compiuto con passo 
				fermo. Per dimenticare e per farsi dimenticare. 
				 
 (Da "Quando la luna sorrise al lampionaio" di Celati-Gattini) 
				22 dicembre 1896 - Si approva 
				l'uniforme della guardia municipale di Rosignano Marittimo 
				Descrizione dell'uniforme da adottarsi per la 
				guardia Comunale di Rosignano Marittimo. 
				Vestito di panno bleu scuro a giubba filettata in rosso ad una 
				bottoniera con 10 bottoni di metallo dorato, con colletto 
				rivoltato filettato di rosso e con ... ai fianchi. Pantaloni di 
				panno del colore simile alla giubba filettati di rosso. Berretto 
				di panno simile al vestito filettato di rosso con visiera di 
				cuoio verniciata e portante in fronte le lettere (Guardia 
				Municipale). Cinturino di cuoio sotto la giubba per appendervi 
				la daga. Cappotto del colore del vestito a doppia bottoniera. 
				Montura per l'estate. Vestito e pantaloni di tela con 
				filettatura di rosso, berretto come quello sopra descritto con 
				foderina bianca. 
				    
				Adunanza 26 ottobre 1910 - Guardia Bientinesi Alcide - 
				
				 Gratificazione 
				Il Presidente a nome della Giunta Municipale, 
				propone il seguente partito: 
				                            
				Il Consiglio 
				Udito che una delle sue guardie Municipali Giovannoni Garibaldo, 
				abbandonò il servizio fino dal gennaio dell'anno corrente, prima 
				ottenendo un congedo, dopo dando le dimissioni. Udito che la 
				Giunta avendo in animo di abolire il posto, non surrogò il 
				dimissionario ed il servizio di conseguenza venne affidato 
				interamente all'altra Guardia Bientinesi Alcide. Udito come essa 
				lo abbia adempiuto lodevolmente non facendo a nessuno notare la 
				mancanza del collega. Veduta la domanda che il Bientinesi ha 
				rivolto al Consiglio per ottenere una gratificazione. 
				Considerando che il suo salario attuale è di £ 500 annue e che 
				se la Giunta intendeva abolire un posto, aveva in animo anche di 
				migliorare le condizioni della rimanente Guardia dotandola della 
				bicicletta. Ritenuto che l'accoglimento della domanda sia 
				doveroso tanto nei riguardi del meschino salario goduto dal 
				Bientinesi, quanto in considerazione che egli da solo ha dovuto 
				compiere a piedi il servizio in un Comune vasto come quello di 
				Rosignano M. composto prima da 5, poi da 6 frazioni con 
				l'aggiunta del Gabbro 
				                               
				Delibera 
				1°- di concedere alla Guardia Bientinesi Alcide una 
				gratificazione di £ 100 pel maggior servizio prestato e da 
				prestare nel corrente anno 
				2°- di prelevare la somma dall'art. 29 del bilancio in corso 
				«Stipendio alle Guardie» dove esistono fondi sufficienti. 
				Nessuno domandando la parola, il deliberato che sopra viene 
				posto in votazione segreta e lo scrutinio fatto dal Presidente 
				assistito dai Consiglieri Grandi, Lippi e Saggini 
				da il seguente risultato: 
				Votanti 13, maggioranza 11. Palline rosse cioè voti favorevoli 
				13, palline bianche cioè voti contrari 0. 
				La suddetta deliberazione è approvata in prima lettura. Non 
				essendovi altro da trattare l'on. sig. Presidente ha dichiarato 
				sciolta l'adunanza, previa l'approvazione seduta stante del 
				presente verbale il quale viene firmato come appresso: 
				Presidente: Barachini Caputi; Consigliere anziano: Enrico 
				Grandi; Segretario: Neri Lulli.                                                           
				 
				(Vedi 
				anche: C'è il paese...ma il nome? 22 anni per trovarlo)
				
				 
				    
				1910 - Chi poteva si faceva la 
				guardia particolare giurata
				 
				                                       Prefettura di Pisa - 9 marzo 1910 al Sindaco di 
				Rosignano M. 
				Guardie particolari - giurate. 
				Allo scopo di ottenere che negli uffici si provveda con 
				uniformità di criteri, comunico alle S.S.L.L. ad opportuna norma 
				le risoluzioni di alcuni dubbi e quesiti fatti al Ministero 
				dell'Interno in merito all'oggetto a fianco segnato. 
				1°: Un'unica guardia particolare può essere, con un solo decreto 
				di approvazione, autorizzata alla custodia di più proprietà, 
				anche se appartenenti a diverse persone, pagando pel decreto 
				stesso una sola tassa di concessione governativa nella misura 
				stabilita dal n° 39 della tabella annessa alla legge 13 
				settembre 1974, sia che questo venga rilasciato in seguito a 
				domanda di un solo proprietario affittavolo, sia che diversi. La 
				nomina di cui trattasi può chiedersi in unica istanza cumulativa 
				nell'interesse di più proprietari o fittavoli purché sia redatto 
				in unico contesto sotto la stessa data. 2°: Se ad una guardia 
				particolare già approvata, viene affidata la sorveglianza di 
				altri beni oltre quelli originariamente indicati nel decreto di 
				approvazione, possono annotarsi in questo le altre proprietà da 
				custodire senza che si tratti di beni della stessa persona. In 
				caso diverso occorre un nuovo decreto. 3°: In caso di 
				cambiamento di proprietario, viene meno anche la concessione per 
				le guardie particolari che debbono ritenersi vincolate alla 
				persona di cui o di coloro che ne hanno promossa l'approvazione, 
				e non già ai beni posti sotto la loro custodia. Il nuovo 
				proprietario anche se erede del primo, deve chiedere in suo nome 
				altra concessione da accordarsi con nuovo decreto, previo 
				pagamento della tassa relativa. La stessa assoluzione per le 
				medesime ragioni, è da adottarsi nel caso che una proprietà, per 
				la cui custodia il proprietario ha fatto nominare una guardia, 
				venga affittata e nell'altro in cui una guardia assunta da un 
				affittuario passi poi al servizio di un nuovo affittuario 
				subentrato al primo nel possesso dei medesimi fondi. 4°: I 
				decreti di approvazione della nomina di una guardia debbono 
				essere tanti quante sono le provincie in cui sono situati i beni 
				da custodire e rilasciati dai rispettivi Prefetti col pagamento 
				di altrettante tasse. 5°: Non occorre che la guardia particolare 
				presti giuramento davanti a tutti i pretori dei mandamenti nel 
				cui ambito è chiamata ad esercitare le sue funzioni, ma basta 
				che il giuramento stesso sia prestato presso un solo pretore e 
				ciò anche nel caso in cui i beni da custodire trovansi in 
				mandamenti di provincie diverse. Il Prefetto.   
                 
   
				Regolamento di Polizia Municipale 
				(Rosignano Mo. - 1824)  
				 
                                              (nota:
          quanto diversi erano i problemi da gestire...)  
                
				Reflettendo
          che al mantenimento della pubblica salute e sicurezza, salvi oggetti
          che sfuggire non possano la vigile attenzione di pubblici
          amministratori, può non poco influire un ben inteso Regolamento di
          economia e amministrativa  Polizia diretta a prevenire
          quegl'inconvenienti che in mancanza di tal previdenza potessero a
          danno della popolazione avvenire; negl'indica "rapporti che nelle
          Leggi e Ordini veglianti, che saviamente, ci reggono, trovansi gli
          elementi del Regolamento di Polizia Municipale e non resta se non
          provare presso l'Autorità Governativa la sanzione del medesimo tutte
          le volte, che desunto sia dalle dette Leggi e Ordini, che è quanto
          dire impetrar dal R. Governo relativamente a questa terra che le
          disposizioni di esse Leggi e Ordini di Polizia gli siano rese comuni.
				 
                
				Che
          la provocazione di una tal misura per l'indicato scopo rientra a norma
          della... Legge dei 26 settembre 1816 nelle attribuzioni del medesimo
          che essa si rende necessaria per Rosignano per le seguenti cause.
				 
                
				1.
          		perché il paese di Rosignano si è ormai reso assai popolato,
          contando circa due mila anime, nel suo interno, ove però molta gente
          trovasi continuamente nelle pubbliche strade e segnatamente molti
          piccoli fanciulli appartenenti alla classe assai operosa dei
          braccianti.  
                
				2°
          perché ciò nonostante, si vedono tutto giorno per intollerabile
          abuso e con grave pericolo dei passeggeri, lasciar vaganti non solo
          animali neri, ma ben anche vacche sciolte o a guida di inesperti
          ragazzi.  
                
				3°
          perché è di sommo nocumento alla salubrità dell'aria, il ritenere
          come qui accade, entro il paese, non solo vacche, animali neri, ma
          anche tutte le altre bestie dette di prècesso per le fetide
          esalazioni che ne derivano.  
                
				4°
          e perché finalmente, senza parlar del getto delle immondezze nelle
          pubbliche strade e piazze, còche non può totalmente attribuirsi a
          incuria degli abitanti, per esser Rosignano situata sul decline di un
          poggio, ove non facilmente può da ciascun proprietario aprirsi e
          farsi così profonda una fogna da non recar pregiudizio alle
          sottoposte abitazioni, per cui ivi, seguito di Magistrale
          Deliberazione superiormente approvata, si fanno a spesa della Comunità
          nettare da tali immondezze le strade medesime due volte la settimana
          da un soggetto a ciò destinato; vengono, esse strade e piazze,
          ingombrate poi comunemente con sassi, cementi, e altre materie da
          impedirsi talvolta il libero passaggio al pubblico.
				  
                
				Sono
          questi motivi ed all'effetto di far cessare simili abusi con partito
          di voti.... (richiedono).  
                
				Sig.re
          Consigliere Governatore di Livorno, che vengano annessi al paese di
          Rosignano estese le Leggi e Regolamenti veglianti in materia di
          Polizia Municipale e che sono propri dei luoghi murati e segnatamente
          il Sommo Statuto dei 24 settembre 1783 per la Provincia Pisana, onde
          siano generalmente eseguite anche nel paese di Rosignano le di lui
          disposizioni, tanto proibitive che penali, in ogni articolo di Polizia
          tranne in ciò che potesse riguardare l'applicazione della pena a
          quegli abitanti o Proprietari, che per le sovra esposte circostanze
          mancando di comodi per non gettare le immondezze nelle pubbliche vie e
          perché possano segnatamente attenersi.  
                
				1°
          che sia severamente proibito, e sotto la pena in dette leggi comminate
          da retenere nell'interno del paese di Rosignano non solo animali neri,
          ma ben anche vacche e tutte le altre bestie dette di prècesso . 
				 
                
				2°
          che sia severamente proibito come sopra, il lasciar vagare per il
          paese medesimo i detti animali, e segnatamente, le vacche o affidarle
          alla guida di piccoli ragazzi incapaci del tutto a contenerle. 
				 
                
				3°
          che all'occorrenza di dover semplicemente transitare per il paese, i
          detti animali siano sempre guidati da persone esperte e adulte, e
          siano segnatamente le vacche condotte per mano e legate.  
                
				4°
          finalmente, che in quanto ad ogni spede di ingombri nelle pubbliche
          vie, siano pur questi severamente proibiti e dovrà però essere
          ordinato al curatore di attentamente invigilare onde essi non abbiano
          luogo e di denunziare.... i trasgressori per la loro coercizione a
          norma delle indicate Leggi e Regolamenti. La periferia del paese di
          Rosignano agli effetti su enunciati viene determinata come segue alla
          distanza sempre di dieci pertiche dai punti sottoindicati.  
                
				Si
          parte a levante dalle case dei fratelli Gianfaldoni e Sabatino Panichi
          inclusive situate l.°d.° Poggio di S. Rocco e da questa venendosi a
          mezzogiorno si scende l.°d.° La Villa e di qui fiancheggiando tutto
          l'abitato si viene alla strada di Vada precisamente dirimpetto al
          Cancello numigliato del Sig. Giò Salvetti; dove risalendo in paese
          serrerà il muro che fiancheggia la suddetta strada di Vada e si
          arriverà fino allo stradello che resta tra la casa di Giò Boldrini e
          quella della vedova Gonfiotti. Si passa questa stradella e si giunge
          alla Casina nuova e orto di Luigi Ferrini, da dove staccandosi in
          linea retta, si andrà a ponente a trovare la casa di Giò Gonfiotti
          dietro la Chiesa della Compagnia, e da questo punto partendo si va per
          linea retta sotto il muro dell'orto del Sig. Luigi Bacchi, e poi
          fiancheggiando lo stabile, ove è situata la Cancelleria Comunitativa,
          si giunge a tramontana alla strada detta dell'Acquabuona, donde
          rivolgendosi a levante per la parte di dietro della fattoria del Sig.
          Conte Mastiani e passando dietro il deposito militare, si scende alla
          via della pubblica Fonte donde risalendosi il Poggio di S. Rocco si
          ritorna a levante al soprafissato punto di partenza.  
                
				Il
          Signor Gonfaloniere rimane incaricato di far passare la presente
          Deliberazione alla prelodata Eccellenza Sua, il Sig. Governatore di
          Livorno, e d'implorar rispettosamente dal medesimo il buon resultato
          delle attenzioni della Magistratura per la pubblica salute e
          sicurezza. Per l'osservanza poi dell'indicato Regolamento dovrà esser
          questo reso noto al pubblico, dopo che fosse stato superiormente
          approvato nel modo che verrà ordinato dalla prelodata Eccellenza Sua.
				
                
                
                 
                
				f.to: M. Marini Gonfaloniere — N. Vignoli A.S.C.R.M. Serie n°
          2 filza n° 20 deliberazione del 5/8/1824 (pp. 21-24) 
				 
				(Da:
            "CONTROLLO D'EDILIZIA E
          COSTRUZIONE DELLA FORMA URBANA Rosignano
          e Castelnuovo (1815-1845)" di Stefano Rossi scaricabile dal 
				sito). 
				
				  
				
				
				9 marzo 
				2023 - Festa per i 156 anni della polizia municipale di 
				Rosignano Marittimo tra applausi ed emozioni.  
				
				
				Con grande emozione la comandante Dalida Cosimi è intervenuta in 
				occasione della festa per i 156 anni della polizia municipale 
				del Comune di Rosignano Marittimo, organizzata la mattina di 
				giovedì 9 marzo in piazza del Mercato a Rosignano Solvay. “Un 
				momento di festa – ha spiegato Cosimi – che dopo tantissimo anni 
				siamo riusciti a tornare ad organizzare, e di questo sono molto 
				orgogliosa, come lo sono tutti i miei colleghi”. Cosimi ha 
				voluto ricordare il grande lavoro svolto dalla polizia 
				municipale durante i terribili anni della pandemia: “Un periodo 
				impegnativo, in cui si è rafforzata – ha detto – la stretta 
				collaborazione con le forze di polizia del territorio”. Prima di 
				lei, a ringraziare il corpo della polizia municipale è stato il 
				sindaco Daniele Donati che ha ricordato alcuni aspetti 
				essenziali del lavoro portato avanti ogni giorno dagli 
				agenti: “Penso al lavoro essenziale di vicinanza e aiuto ai 
				cittadini che la polizia municipale fa ogni giorno, ma anche 
				alla formazione continua nelle scuole per educare i piccoli 
				cittadini. Un ruolo di prossimità che vogliamo rilanciare e 
				rimodulare sempre di più sulla base delle necessità del 
				territorio.
				 Tra 
				l’altro rafforzeremo numericamente questo settore, stabilizzando 
				alcune delle figure attive durante il periodo estivo”. Donati e 
				Cosimi hanno ringraziato anche i passati comandanti della 
				polizia municipale rosignanese, Vincenzo Brogi e Lorenza 
				Silvestri, oltre che Stefano Carmignani. “Un pensiero speciale – 
				ha detto Cosimi – per Nedo Cecchini, il nostro primo comandante 
				che ha dedicato la sua decennale carriera all’attività di questo 
				comando. Il mio pensiero e quello di tutta la polizia municipale 
				va anche a due colleghi che è impossibile dimenticare, Andrea 
				Orazzini e Pierluigi Marchionneschi“. La festa per i 156 anni 
				della polizia municipale è stata l’occasione per presentare 
				ufficialmente la nuova unità cinofila. “Uno strumento importante 
				per l’attività sul territorio – hanno concordato Donati e Cosimi 
				– potrà essere messo a disposizione anche dei Comuni 
				circostanti”.  
				Gli agenti in servizio del comando sono 32, compresa la 
				comandante Cosimi: Franca Di Gaetano, Alessandra Tani, Anna 
				Favara, Bettina Lusso, Giada Lunghi, Silvia Pelagatti, Federica 
				Lami, Stefano Poli, Michela Catastini, Marina Di Murro, Sara 
				Bernardeschi, Celestina Minto, Laura Mochi, Catia Cursi, 
				Fabrizio Tei, Alessandro Borselli Mosè Marchi, Federico 
				Zarriello, Alessandro Nicosia, Emilio Quarta, Riccardo Favilli, 
				Veronica Cantini, Rosita Carusone, Manuel Petza, Federico 
				Falaschi, Cristina Grassi, Antonio Italiano, Giulia Picanza, 
				Andrea Turchi, Lisa Degl’Innocenti e Marco Abbondandolo. Durante 
				la festa sono stati premiati gli agenti andati in pensione, che 
				hanno ricevuto una pergamena dalla comandante e dal sindaco: 
				Davide Battini, Fausto Bellagotti, Osanna Comparoni, Beatrice 
				D’Avino, Riccardo Di Paco, Fulvio Ghelardini, Sergio 
				Marchettini, Rita Merenda, Stefania Paperini e Maby Salvadori.
				
				
				Di Anna Cecchini  
				 
				
				
				9 aprile 
				2025 -
				Festa per 
				l'anniversario della fondazione della Polizia Municipale di 
				Rosignano - «Controlli in strada ogni due giorni contro 
				l'eccesso di velocità alla guida» - Presenti i bambini che hanno 
				partecipato alle lezioni di educazione stradale. 
				
				
				11.877 violazioni accertate, 450 posti di controllo, di cui 
				uno ogni due giorni per il controllo della velocità con 
				l'autovelox. 212 gli incidenti rilevati di cui 102 con feriti, 
				97 notizie di reato redatte di cui 20 per abusi edilizi. E 
				ancora: 124 interventi totali nelle scuole, 29 interventi per la 
				prevenzione e la repressione del traffico illegale di sostanze 
				stupefacenti. Sono solo una minima parte dei dati, relativi al 
				2024, resi noti durante la festa per l'anniversario della 
				fondazione nel 1867, della polizia municipale di Rosignano a cui 
				hanno partecipato il sindaco Claudio Marabotti, con il 
				vicesindaco Mario Settino insieme agli assessori Giulia 
				Quintavalle, Susanna Masoni e Giacomo Cantini e alcuni 
				consiglieri comunali. Il sindaco Marabotti, dopo i saluti di 
				rito, ha aperto il suo intervento sottolineando come «Questa che 
				stiamo vivendo in questi istanti è una manifestazione 
				partecipata, grazie anche alla presenza di tanti bambini delle 
				scuole primarie del nostro territorio». Una manifestazione 
				istituzionale, 
				 perché questo aspetto è necessario, ma per la 
				quale il sindaco ha anche utilizzato la parola "allegra". E 
				sempre riferendosi ai bambini e alle bambine, ha spiegato come 
				essi debbano avere dalle istituzioni la «sensazione di essere 
				accolti». Da una parte c'erano i vigili schierati a fianco dei 
				gonfaloni del Comune rosignanese, della Provincia di Livorno e 
				della Regione Toscana, i rappresentanti di tutte le forze 
				dell'ordine, il sindaco Marabotti e la comandante Maritan. 
				Dall'altra, seduti davanti ai disegni realizzati durante il 
				corso di educazione stradale a scuola, c'erano invece i ragazzi 
				delle elementari di Castiglioncello (scuola Fucini), Rosignano 
				Solvay (scuola Europa), Castelnuovo della Misericordia (scuola 
				Silvestro Lega) e Vada (scuola Novavo). Davanti a loro la 
				presenza della Fanfara dell'Accademia navale di Livorno diretta 
				dal maestro Franco Impalà, un musicista-direttore di grande 
				simpatia che per una mattina si è trasformato anche in 
				insegnante di musica, spiegando la genesi dell'Inno degli 
				Italiani, partendo dalla scrittura di Mameli, per arrivare al 
				canto corale dei ragazzi (insieme alle voci di tutti i presenti) 
				accompagnati dagli ottoni e dalle percussioni della Fanfara. Per 
				l'occasione, nella grande spianata dietro il Castello Pasquini, 
				oltre alla mostra degli elaborati di alunne e alunni, è stato 
				allestito - insieme ai gazebo di varie associazioni di 
				volontariato - uno "schieramento" di mezzi moderni e storici 
				della Municipale di Rosignano che in una sala interna del 
				Castello ha anche organizzato un percorso di foto anch'esse 
				storiche (come alcune divise), attraverso le quali è possibile 
				ricostruire attingendo alla memoria collettiva della nostra 
				comunità una parte della storia quotidiana del Comune, ma anche 
				e soprattutto della frazione di Rosignano Solvay. La comandante 
				Annalisa Maritan, durante il momento istituzionale ha 
				ringraziato (per i gonfaloni) il presidente della Regione 
				Eugenio Giani e la presidente della Provincia Sandra 
				Scarpellini, l'Accademia navale per la presenza della Fanfara, 
				la Fondazione Armunia per l'ospitalità al Castello, e molti 
				altri. «Sotto i gazebo delle associazioni con le quali la 
				Polizia municipale collabora quotidianamente, tutti voi - ha 
				affermato Maritan rivolgendosi ai presenti - potete ammirare i 
				lavori dei bambini e delle bambine delle scuole, nelle quali 
				investiamo le nostre energie ormai da diversi anni, per 
				diffondere sempre di più l'educazione alla legalità, e potete 
				anche vedere da vicino alcuni dei nostri strumenti di lavoro 
				quotidiano». Il sindaco e la comandante hanno quindi salutato 
				l'assistente scelto Fabrizio Tei (detto Tazio) che si sta 
				avviando al pensionamento. Poi si è passati alla consegna dei 
				riconoscimenti ad alcuni vigili urbani per operazioni di 
				servizio svolte nel corso del 2024 fra cui un intervento contro 
				lo spaccio di droga e un sopralluogo su una struttura totalmente 
				abusiva. Ecco i nomi dei premiati: Sara Bernardeschi, Alessandro 
				Borselli, Laura Mochi, Emilio Quarta, Katia Cursi, Manuel Petza, 
				Riccardo Favilli, Anna Favara, Federico Zarriello, Giorgia 
				Ulivieri, Alessandro Nicosia, Celestina Minto. (I.R. Il  
				Tirreno)  |