Rosignano Marittimo ieri

 Le guardie comunali nei primi anni del secolo scorso

               Il ballo solitario di Garibaldo di notte, sulla piazza di Vada

La bandiera appariva immensa sull'asta troppo corta. Così, al vento invernale, si raggrinziva tutta contro il bastione del Castello, sotto la torre dell'orologio. Era il 28 dicembre 1899 e quel grande “tricolore” messo là a coprire uno spicchio di mura, stava a significare che, nel primo pomeriggio, si sarebbe riunito il Consiglio Comunale di Rosignano. Il Novecento bussava alla porta: mancavano meno di tre giorni allo scoccar della data. La seduta, stando al verbale, corse via tranquilla, sia pure attraverso la trattazione di vari argomenti, in un clima disteso. Vi presero parte tutti i consiglieri. Forse fu convegno programmato apposta per poter scambiarsi gli auguri di fine anno e di fine secolo. Durante la riunione venne messo a concorso il posto di custode carcerario, rimasto vacante dopo la morte del titolare Antonio Beconcini. Le Carceri Monumentali si trovavano proprio nel Castello e precisamente nel torrione di levante.
La delibera venne affissa all'albo il mattino seguente a cura di Achille Cosimi, solerte “donzello” della civica Amministrazione. Subito dopo la guardia comunale, Gaetano Traditi, inoltrò la domanda per ottenere il trasferimento interno. In data 4 gennaio 1900 l'istanza fu accolta. Qualcuno potrebbe chiedere o chiedersi: convenne al Traditi diventare agente carcerario? La risposta è facile: certo che gli convenne. Il mestiere di guardia era infatti onerosissimo, a causa dei molteplici compiti da svolgere in un'area già ampia, e di “beghe” frequenti con i cittadini, contravventori ai regolamenti. Così invece, assumendo il ruolo di secondino, il Traditi mantenne lo stesso stipendio, ebbe un tavolo ed una sedia nella stanzetta a pian terreno del torrione e la vigilanza di pochissime celle, quasi sempre vuote. Altro obbligo era quello di assistere alle udienze in Pretura ma si configurava come obbligo piacevole. Voleva dire, infatti, rompere la monotonia, seguire piccoli fatti e piccoli... misfatti, ritagliarsi scampoli di curiosità esaudita e conoscere la conclusione di liti e di diatribe, tutti buoni spunti per tener banco la sera all'osteria. La Giunta, intanto, nominò Guido Giorgerini alla carica di “guardia provvisoria” e, dopo il periodo di prova felicemente concluso, lo assunse in pianta stabile il 28 agosto 1900. Gli venne assegnato, come in uso da tempo, lo stipendio annuo di 500 lire più l'indennità di alloggio. A due facce fu il comportamento degli amministratori verso il nuovo dipendente: prima lo munirono del solo berretto, poi discussero a lungo se dovevano, o meno, pagargli la pistola ed infine gli fecero confezionare uniforme e cappotto con stoffe pregiate da un noto sarto livornese. Il solo cappotto venne a costare ben 100 lire al Comune e mai si era tanto largheggiato, a Rosignano. Guido Giorgerini mantenne l'incarico fino al 1905, anno in cui riuscì a farsi assegnare altre mansioni. Sindaco e consiglieri, allora, compresero che era tempo di raddoppiare il numero delle guardie. Il concorso si svolse il 13 luglio 1905. Vennero assunti Alcide Bientinesi (4 voti) e Garibaldo Giovannoni (3 voti). Totalizzarono due preferenze i candidati Passetti e Conforti, mancando in tal modo il bersaglio.
Alcide Bientinesi fece pieno onore al ruolo ed alla divisa. Si guadagnò stima e simpatia nei lunghi anni di servizio. Intelligente, equilibrato, assiduo, diventò una specie di istituzione, nell'ambito comunale. Non così accadde al suo buon collega.
Anche Garibaldo Giovannoni era un tipo sveglio, di solito, non privo di qualità ma talvolta... alzava il gomito, si lasciava andare in libagioni un po' fuori regola. Ebbe qualche richiamo verbale, in proposito, nei primi anni in divisa. Il fatto destinato a restare negli annali accadde, invece, il 24 giugno 1908. A suo carico pervenne al Sindaco una denuncia inoltrata e firmata dal consigliere comunale Alberto Baracchini Caputi. Poche parole, nella trascrizione rimasta agli atti, ma addirittura taglienti... “Alle dodici e mezza di notte, sulla piazza di Vada, il Giovannoni veniva sorpreso a ballare da solo”. Il testo, estremamente laconico, si dilatò a dismisura nell'eco risonante ed immediata dei commenti popolari. Fu arricchito di cento particolari vivaci e piccanti, la gente non chiedeva di meglio tanto più che aveva il destro di mettere alla berlina addirittura una guardia. Si disse che Garibaldo ballò per oltre un'ora nella piazza solitaria brandendo in alto un fiasco di vino vuoto, in uno sfrenato girotondo intorno ad un lampione e intonando, a tratti, canzoni non proprio romantiche. Tutto vero? Forse no. Al tempo le chiacchiere paesane spesso deformavano la realtà, con contorni spietati. Comunque “il ballo solitario” costituì l'argomento dell'estate. La Giunta colse l'occasione per stilare un nuovo regolamento, ferreo e preciso, che impose alle due guardie turni continui ed estenuanti. Ma Garibaldo era ormai entrato nell'occhio del ciclone e un mese dopo, il 26 luglio 1908, si vide appioppare due lire di multa per una lieve negligenza durante una perlustrazione effettuata a Castiglioncello.
Del Giovannoni non si sentì parlar più fino al 1910, allorché chiese ed ottenne un mese di aspettativa senza stipendio a far data dal 1° marzo. Al termine del congedo, motivato da ragioni di famiglia, non riprese più servizio. Inoltrò infatti al Sindaco lettera di dimissioni: una nota molto ben formulata, secca, eloquente. Cinque anni in divisa, segnati purtroppo dal quel ballo traballante sotto un lampione e sotto le stelle, nella piazza di Vada. Fu un segno troppo marcato che quasi impose al buon Garibaldo di uscire spontaneamente di scena.

Il Giovannoni era intelligente, e capì. Il suo “addio” fu compiuto con passo fermo. Per dimenticare e per farsi dimenticare.
 (Da "Quando la luna sorrise al lampionaio" di Celati-Gattini)

22 dicembre 1896 - Si approva l'uniforme della guardia municipale di Rosignano Marittimo
Descrizione dell'uniforme da adottarsi per la guardia Comunale di Rosignano Marittimo.
Vestito di panno bleu scuro a giubba filettata in rosso ad una bottoniera con 10 bottoni di metallo dorato, con colletto rivoltato filettato di rosso e con ... ai fianchi. Pantaloni di panno del colore simile alla giubba filettati di rosso. Berretto di panno simile al vestito filettato di rosso con visiera di cuoio verniciata e portante in fronte le lettere (Guardia Municipale). Cinturino di cuoio sotto la giubba per appendervi la daga. Cappotto del colore del vestito a doppia bottoniera.
Montura per l'estate. Vestito e pantaloni di tela con filettatura di rosso, berretto come quello sopra descritto con foderina bianca.

 

Adunanza 26 ottobre 1910 - Guardia Bientinesi Alcide - Gratificazione
Il Presidente a nome della Giunta Municipale, propone il seguente partito:
                             Il Consiglio
Udito che una delle sue guardie Municipali Giovannoni Garibaldo, abbandonò il servizio fino dal gennaio dell'anno corrente, prima ottenendo un congedo, dopo dando le dimissioni. Udito che la Giunta avendo in animo di abolire il posto, non surrogò il dimissionario ed il servizio di conseguenza venne affidato interamente all'altra Guardia Bientinesi Alcide. Udito come essa lo abbia adempiuto lodevolmente non facendo a nessuno notare la mancanza del collega. Veduta la domanda che il Bientinesi ha rivolto al Consiglio per ottenere una gratificazione. Considerando che il suo salario attuale è di £ 500 annue e che se la Giunta intendeva abolire un posto, aveva in animo anche di migliorare le condizioni della rimanente Guardia dotandola della bicicletta. Ritenuto che l'accoglimento della domanda sia doveroso tanto nei riguardi del meschino salario goduto dal Bientinesi, quanto in considerazione che egli da solo ha dovuto compiere a piedi il servizio in un Comune vasto come quello di Rosignano M. composto prima da 5, poi da 6 frazioni con l'aggiunta del Gabbro
                                Delibera
1°- di concedere alla Guardia Bientinesi Alcide una gratificazione di £ 100 pel maggior servizio prestato e da prestare nel corrente anno
2°- di prelevare la somma dall'art. 29 del bilancio in corso «Stipendio alle Guardie» dove esistono fondi sufficienti.
Nessuno domandando la parola, il deliberato che sopra viene posto in votazione segreta e lo scrutinio fatto dal Presidente
assistito dai Consiglieri Grandi, Lippi e Saggini da il seguente risultato:
Votanti 13, maggioranza 11. Palline rosse cioè voti favorevoli 13, palline bianche cioè voti contrari 0.
La suddetta deliberazione è approvata in prima lettura. Non essendovi altro da trattare l'on. sig. Presidente ha dichiarato sciolta l'adunanza, previa l'approvazione seduta stante del presente verbale il quale viene firmato come appresso:
Presidente: Barachini Caputi; Consigliere anziano: Enrico Grandi; Segretario: Neri Lulli.                                                          
(Vedi anche: C'è il paese...ma il nome? 22 anni per trovarlo)

 

1910 - Chi poteva si faceva la guardia particolare giurata
                                       Prefettura di Pisa - 9 marzo 1910 al Sindaco di Rosignano M.
Guardie particolari - giurate.
Allo scopo di ottenere che negli uffici si provveda con uniformità di criteri, comunico alle S.S.L.L. ad opportuna norma le risoluzioni di alcuni dubbi e quesiti fatti al Ministero dell'Interno in merito all'oggetto a fianco segnato.
1°: Un'unica guardia particolare può essere, con un solo decreto di approvazione, autorizzata alla custodia di più proprietà, anche se appartenenti a diverse persone, pagando pel decreto stesso una sola tassa di concessione governativa nella misura stabilita dal n° 39 della tabella annessa alla legge 13 settembre 1974, sia che questo venga rilasciato in seguito a domanda di un solo proprietario affittavolo, sia che diversi. La nomina di cui trattasi può chiedersi in unica istanza cumulativa nell'interesse di più proprietari o fittavoli purché sia redatto in unico contesto sotto la stessa data. 2°: Se ad una guardia particolare già approvata, viene affidata la sorveglianza di altri beni oltre quelli originariamente indicati nel decreto di approvazione, possono annotarsi in questo le altre proprietà da custodire senza che si tratti di beni della stessa persona. In caso diverso occorre un nuovo decreto. 3°: In caso di cambiamento di proprietario, viene meno anche la concessione per le guardie particolari che debbono ritenersi vincolate alla persona di cui o di coloro che ne hanno promossa l'approvazione, e non già ai beni posti sotto la loro custodia. Il nuovo proprietario anche se erede del primo, deve chiedere in suo nome altra concessione da accordarsi con nuovo decreto, previo pagamento della tassa relativa. La stessa assoluzione per le medesime ragioni, è da adottarsi nel caso che una proprietà, per la cui custodia il proprietario ha fatto nominare una guardia, venga affittata e nell'altro in cui una guardia assunta da un affittuario passi poi al servizio di un nuovo affittuario subentrato al primo nel possesso dei medesimi fondi. 4°: I decreti di approvazione della nomina di una guardia debbono essere tanti quante sono le provincie in cui sono situati i beni da custodire e rilasciati dai rispettivi Prefetti col pagamento di altrettante tasse. 5°: Non occorre che la guardia particolare presti giuramento davanti a tutti i pretori dei mandamenti nel cui ambito è chiamata ad esercitare le sue funzioni, ma basta che il giuramento stesso sia prestato presso un solo pretore e ciò anche nel caso in cui i beni da custodire trovansi in mandamenti di provincie diverse. Il Prefetto.


 

Regolamento di Polizia Municipale (Rosignano Mo. - 1824) 
                                              (nota: quanto diversi erano i problemi da gestire...)

Reflettendo che al mantenimento della pubblica salute e sicurezza, salvi oggetti che sfuggire non possano la vigile attenzione di pubblici amministratori, può non poco influire un ben inteso Regolamento di economia e amministrativa  Polizia diretta a prevenire quegl'inconvenienti che in mancanza di tal previdenza potessero a danno della popolazione avvenire; negl'indica "rapporti che nelle Leggi e Ordini veglianti, che saviamente, ci reggono, trovansi gli elementi del Regolamento di Polizia Municipale e non resta se non provare presso l'Autorità Governativa la sanzione del medesimo tutte le volte, che desunto sia dalle dette Leggi e Ordini, che è quanto dire impetrar dal R. Governo relativamente a questa terra che le disposizioni di esse Leggi e Ordini di Polizia gli siano rese comuni.

Che la provocazione di una tal misura per l'indicato scopo rientra a norma della... Legge dei 26 settembre 1816 nelle attribuzioni del medesimo che essa si rende necessaria per Rosignano per le seguenti cause.

1. perché il paese di Rosignano si è ormai reso assai popolato, contando circa due mila anime, nel suo interno, ove però molta gente trovasi continuamente nelle pubbliche strade e segnatamente molti piccoli fanciulli appartenenti alla classe assai operosa dei braccianti.

2° perché ciò nonostante, si vedono tutto giorno per intollerabile abuso e con grave pericolo dei passeggeri, lasciar vaganti non solo animali neri, ma ben anche vacche sciolte o a guida di inesperti ragazzi.

3° perché è di sommo nocumento alla salubrità dell'aria, il ritenere come qui accade, entro il paese, non solo vacche, animali neri, ma anche tutte le altre bestie dette di prècesso per le fetide esalazioni che ne derivano.

4° e perché finalmente, senza parlar del getto delle immondezze nelle pubbliche strade e piazze, còche non può totalmente attribuirsi a incuria degli abitanti, per esser Rosignano situata sul decline di un poggio, ove non facilmente può da ciascun proprietario aprirsi e farsi così profonda una fogna da non recar pregiudizio alle sottoposte abitazioni, per cui ivi, seguito di Magistrale Deliberazione superiormente approvata, si fanno a spesa della Comunità nettare da tali immondezze le strade medesime due volte la settimana da un soggetto a ciò destinato; vengono, esse strade e piazze, ingombrate poi comunemente con sassi, cementi, e altre materie da impedirsi talvolta il libero passaggio al pubblico.

Sono questi motivi ed all'effetto di far cessare simili abusi con partito di voti.... (richiedono).

Sig.re Consigliere Governatore di Livorno, che vengano annessi al paese di Rosignano estese le Leggi e Regolamenti veglianti in materia di Polizia Municipale e che sono propri dei luoghi murati e segnatamente il Sommo Statuto dei 24 settembre 1783 per la Provincia Pisana, onde siano generalmente eseguite anche nel paese di Rosignano le di lui disposizioni, tanto proibitive che penali, in ogni articolo di Polizia tranne in ciò che potesse riguardare l'applicazione della pena a quegli abitanti o Proprietari, che per le sovra esposte circostanze mancando di comodi per non gettare le immondezze nelle pubbliche vie e perché possano segnatamente attenersi.

1° che sia severamente proibito, e sotto la pena in dette leggi comminate da retenere nell'interno del paese di Rosignano non solo animali neri, ma ben anche vacche e tutte le altre bestie dette di prècesso .

2° che sia severamente proibito come sopra, il lasciar vagare per il paese medesimo i detti animali, e segnatamente, le vacche o affidarle alla guida di piccoli ragazzi incapaci del tutto a contenerle.

3° che all'occorrenza di dover semplicemente transitare per il paese, i detti animali siano sempre guidati da persone esperte e adulte, e siano segnatamente le vacche condotte per mano e legate.

4° finalmente, che in quanto ad ogni spede di ingombri nelle pubbliche vie, siano pur questi severamente proibiti e dovrà però essere ordinato al curatore di attentamente invigilare onde essi non abbiano luogo e di denunziare.... i trasgressori per la loro coercizione a norma delle indicate Leggi e Regolamenti. La periferia del paese di Rosignano agli effetti su enunciati viene determinata come segue alla distanza sempre di dieci pertiche dai punti sottoindicati.

Si parte a levante dalle case dei fratelli Gianfaldoni e Sabatino Panichi inclusive situate l.°d.° Poggio di S. Rocco e da questa venendosi a mezzogiorno si scende l.°d.° La Villa e di qui fiancheggiando tutto l'abitato si viene alla strada di Vada precisamente dirimpetto al Cancello numigliato del Sig. Giò Salvetti; dove risalendo in paese serrerà il muro che fiancheggia la suddetta strada di Vada e si arriverà fino allo stradello che resta tra la casa di Giò Boldrini e quella della vedova Gonfiotti. Si passa questa stradella e si giunge alla Casina nuova e orto di Luigi Ferrini, da dove staccandosi in linea retta, si andrà a ponente a trovare la casa di Giò Gonfiotti dietro la Chiesa della Compagnia, e da questo punto partendo si va per linea retta sotto il muro dell'orto del Sig. Luigi Bacchi, e poi fiancheggiando lo stabile, ove è situata la Cancelleria Comunitativa, si giunge a tramontana alla strada detta dell'Acquabuona, donde rivolgendosi a levante per la parte di dietro della fattoria del Sig. Conte Mastiani e passando dietro il deposito militare, si scende alla via della pubblica Fonte donde risalendosi il Poggio di S. Rocco si ritorna a levante al soprafissato punto di partenza.

Il Signor Gonfaloniere rimane incaricato di far passare la presente Deliberazione alla prelodata Eccellenza Sua, il Sig. Governatore di Livorno, e d'implorar rispettosamente dal medesimo il buon resultato delle attenzioni della Magistratura per la pubblica salute e sicurezza. Per l'osservanza poi dell'indicato Regolamento dovrà esser questo reso noto al pubblico, dopo che fosse stato superiormente approvato nel modo che verrà ordinato dalla prelodata Eccellenza Sua.

f.to: M. Marini Gonfaloniere — N. Vignoli A.S.C.R.M. Serie n° 2 filza n° 20 deliberazione del 5/8/1824 (pp. 21-24)
(Da: "CONTROLLO D'EDILIZIA E COSTRUZIONE DELLA FORMA URBANA Rosignano e Castelnuovo (1815-1845)" di Stefano Rossi scaricabile dal sito).

9 marzo 2023 - Festa per i 156 anni della polizia municipale di Rosignano Marittimo tra applausi ed emozioni.
Con grande emozione la comandante Dalida Cosimi è intervenuta in occasione della festa per i 156 anni della polizia municipale del Comune di Rosignano Marittimo, organizzata la mattina di giovedì 9 marzo in piazza del Mercato a Rosignano Solvay. “Un momento di festa – ha spiegato Cosimi – che dopo tantissimo anni siamo riusciti a tornare ad organizzare, e di questo sono molto orgogliosa, come lo sono tutti i miei colleghi”. Cosimi ha voluto ricordare il grande lavoro svolto dalla polizia municipale durante i terribili anni della pandemia: “Un periodo impegnativo, in cui si è rafforzata – ha detto – la stretta collaborazione con le forze di polizia del territorio”. Prima di lei, a ringraziare il corpo della polizia municipale è stato il sindaco Daniele Donati che ha ricordato alcuni aspetti essenziali del lavoro portato avanti ogni giorno dagli agenti: “Penso al lavoro essenziale di vicinanza e aiuto ai cittadini che la polizia municipale fa ogni giorno, ma anche alla formazione continua nelle scuole per educare i piccoli cittadini. Un ruolo di prossimità che vogliamo rilanciare e rimodulare sempre di più sulla base delle necessità del territorio. Tra l’altro rafforzeremo numericamente questo settore, stabilizzando alcune delle figure attive durante il periodo estivo”. Donati e Cosimi hanno ringraziato anche i passati comandanti della polizia municipale rosignanese, Vincenzo Brogi e Lorenza Silvestri, oltre che Stefano Carmignani. “Un pensiero speciale – ha detto Cosimi – per Nedo Cecchini, il nostro primo comandante che ha dedicato la sua decennale carriera all’attività di questo comando. Il mio pensiero e quello di tutta la polizia municipale va anche a due colleghi che è impossibile dimenticare, Andrea Orazzini e Pierluigi Marchionneschi“. La festa per i 156 anni della polizia municipale è stata l’occasione per presentare ufficialmente la nuova unità cinofila. “Uno strumento importante per l’attività sul territorio – hanno concordato Donati e Cosimi – potrà essere messo a disposizione anche dei Comuni circostanti”.
Gli agenti in servizio del comando sono 32, compresa la comandante Cosimi: Franca Di Gaetano, Alessandra Tani, Anna Favara, Bettina Lusso, Giada Lunghi, Silvia Pelagatti, Federica Lami, Stefano Poli, Michela Catastini, Marina Di Murro, Sara Bernardeschi, Celestina Minto, Laura Mochi, Catia Cursi, Fabrizio Tei, Alessandro Borselli Mosè Marchi, Federico Zarriello, Alessandro Nicosia, Emilio Quarta, Riccardo Favilli, Veronica Cantini, Rosita Carusone, Manuel Petza, Federico Falaschi, Cristina Grassi, Antonio Italiano, Giulia Picanza, Andrea Turchi, Lisa Degl’Innocenti e Marco Abbondandolo. Durante la festa sono stati premiati gli agenti andati in pensione, che hanno ricevuto una pergamena dalla comandante e dal sindaco: Davide Battini, Fausto Bellagotti, Osanna Comparoni, Beatrice D’Avino, Riccardo Di Paco, Fulvio Ghelardini, Sergio Marchettini, Rita Merenda, Stefania Paperini e Maby Salvadori.
Di Anna Cecchini