La
chiesetta salvata dagli studenti
Dalla
media Fattori
un progetto di ristrutturazione per l'oratorio della Madonna della Neve.
Gli studenti “salvano” la chiesetta
diroccata. Sono quelli delle terze A e B bilinguismo della media
Fattori, che insieme ad alcuni insegnanti hanno elaborato un progetto di
ristrutturazione dell’oratorio della Madonna della Neve. Una chiesetta
diroccata, da anni nell’incuria, sulla strada che congiunge Rosignano
Solvay a Marittimo. L’iniziativa rientra nel terzo modulo del progetto Interregionale. (responsabile la professoressa Patrizia Stocchi), al quale gli
studenti partecipano per il terzo anno consecutivo e che prevede
l’individuazione di un monumento da recuperare e la progettazione del
suo restauro.
Riprendendo un primo tentativo del 2000, da un’idea
dell’architetto e professoressa Lucia Fedi, gli studenti hanno deciso
di impegnarsi sull’Oratorio della Madonna della Neve perché ha il
requisito fondamentale del progetto: è un “monumento da salvare”.
Così, grazie all’aiuto dell’architetto e insegnante Antonio
Santalena e del professor Vito Camigliano, i ragazzi hanno potuto
realizzare un progetto a tutto tondo che, se sarà preso in
considerazione dalle istituzioni locali, servirà senz’altro al
recupero di un bene storico e di valore presente sul territorio.
La prima fase dell’iniziativa è stato il sopralluogo e in
contemporanea la verifica dello stato dell’edificio, composto da due
stanze più un loggiato. In seguito il professor Camigliano ha filmato
la chiesetta, puntando l’attenzione sullo stato di totale abbandono in
cui versa. L’interno della struttura è infatti invaso da piante di
ogni genere, rovi, immondizia.
A questo punto i ragazzi, sempre insieme agli insegnanti, hanno
fotografato un dipinto che Guido Spadolini, padre del senatore Giovanni,
realizzò nel 1935 e che è l’unico riportante l’integrità della
struttura. Sulla base del quadro gli studenti hanno realizzato un
plastico dell’oratorio della Madonna della Neve, mostrando così come
l’edificio dovrà essere una volta completato. Nel filmato del
professor Camigliano sono state inserite le voci degli alunni (facendolo
diventare un vero e proprio documentario), i quali hanno raccontato le
varie fasi del lavoro, puntando l’attenzione sul degrado che
caratterizza la chiesetta e spiegando come, fino al 1970, anno in cui la
stessa fu profanata, al suo interno vi fossero tre tombe e un altare,
oggi scomparsi. Al filmato collaboreranno i ragazzi diversamente abili
seguiti dalla professoressa Stefania Dardini.
Il corpo centrale dell’oratorio, costruito in tufo, mattoni,
malta e arenaria, ma anche la loggia (realizzata con gli stessi
materiali meno che l’arenaria), hanno quindi una speranza di tornare a
nuova vita. L’unico ostacolo potrebbe però essere rappresentato dal
fatto che attualmente non è ben chiaro a chi la chiesetta appartenga.
Studenti ed insegnanti sono riusciti a reperire soltanto un documento
che attesta una promessa di compravendita nel 1987 (per 100mila lire)
tra il proprietario (un membro della famiglia Zucchelli) e la Curia di
Livorno. L’atto vero e proprio non è mai stato trovato. A questo
punto la parola passa all’amministrazione comunale. Alla quale gli
studenti chiederanno ufficialmente un interessamento alla vicenda. L’intero lavoro è stato presentato anche agli studenti delle
scuole partner della Fattori (una sarda e una corsa) in visita a
Rosignano e ai genitori degli studenti che hanno partecipato al
progetto.
(Di Chiara Giannini
da Il Tirreno 23 novembre 2004)
LA
STORIA Il
loggiato offriva riparo ai pellegrini
L’Oratorio della
Madonna della Neve risale alla fine del 1600. Secondo quanto
reperito da insegnanti e studenti della media Fattori
nell’archivio comunale, la chiesetta prende il nome da un evento
particolare. Durante una nevicata, il loggiato dell’oratorio
rimase completamente libero dalla neve, offrendo riparo per i
pellegrini infreddoliti. L’edificio, un pezzo di cultura
contadina, era aperto in maggio, il mese della Madonna, in
quanto diventava mèta di devoti che vi si fermavano a pregare.
La struttura, che presenta anche un piccolo campanile, secondo
alcuni documenti fu acquistata nel 1816 da un certo Giovanni
Salvetti per 30 scudi. E proprio in quell’anno, con un atto, il
Comune diede 124 scudi al nuovo proprietario affinché
provvedesse alla ristrutturazione e alla futura cura
dell’oratorio. Cosa che Salvetti, però, non fece mai. Secondo
alcune carte l’attuale proprietà sarebbe della famiglia Zucchelli di Rosignano Marittimo.
Le
condizioni interne a marzo 2005 |