La chiesa di S. Ilario in
epoca antica era ad un piano molto più basso. In seguito fu rialzata,
ingrandita, riadattata, in più volte; anche dopo il rialzamento, subì
nuovi ampliamenti e modificazioni. Basta infatti dare una occhiata alla
facciata attuale per vedere a sinistra della porta lo spigolo
di una precedente facciata più ristretta ed a destra l'accenno
ad un'altra porta. A
circa tre metri di altezza contro questo spigolo si osserva una lastra
rettangolare di pietra che porta le tracce di tre insegne scolpite,
alcune lettera gotiche consunte ed un millesimo incompleto. Lo
stemma grande e ovale del mezzo è scalpellato e non ha lasciato traccia
alcuna di insegna; in basso a sinistra e a destra del primo si vedono
altri due stemmi ovali assai più piccoli, e vi si discernono ancora le
sei rose del Comune. Lo scudo grande del mezzo era il più importante;
forse quello del dominatore del tempo. In
alto a destra c'è una lettera P ed a sinistra, un T od un M. Al di
sotto degli stemmi si legge un millesimo: MCC...XXIII (1323?) e, sotto
ancora, a sinistra una parola forse incompleta, GUE e a destra la
parola, o parte di parola, VELLI. Non è possibile far decifrazioni o
supposizioni di qualche attendibilità.
(Monografia storica del comune di Rosignano Marittimo
di P. Nencini
1925 scaricabile dal sito)
E' stato recentemente ipotizzato non essersi trattato in origine
di un edificio di culto, bensì di una architettura di palazzo,
della quale a ben vedere presenta alcuni tratti caratteristici e
di conseguenza proposto che la chiesa castrense documentata nel
1046 sia stata ubicata altrove, a fronte di una mancata
identificazione di una possibile alternativa, nonché della
attestata continuità dal tardo medioevo come edificio di culto,
dovrebbe essere comunque tenuto conto della possibilità che
l’originaria chiesa castrense fosse in realtà una cappella del
palazzo, del quale probabilmente occupò parte delle strutture in
occasione del primo ampliamento. Divenuta pieve nel Cinquecento,
ne fu infatti commissionata da Cosimo I Medici la ricostruzione
riutilizzando le precedenti strutture. Restaurata nel 1714, fu
parrocchiale dal 1785 al 1848. dopo alcuni progetti di
rifacimento che non ebbero seguito, e la realizzazione della
nuova chiesa, dedicata ancora ai SS.Giovanni e Ilario, divenne
da questa dipendente. La vicenda è dettagliatamente documentata
da un consistente carteggio prodotto dalla granducale "Commissione
per il restauro delle chiese parrocchiali".
(Sintesi da "Romanico
Tirrenico - Chiese e monasteri medievali dell'arcipelago toscano
e del litorale livornese" di Riccardo Belcari) |