Rosignano Marittimo chiese ed oratori 

La pieve vecchia ed il piviere di Rosignano

La pieve era l’ antica chiesa rurale nella quale veniva officiato il battesimo, il termine plebs, con il quale si chiamavano questi edifici sacri adibiti alla cura delle anime, si diffuse in Toscana alla fine del secolo VII e si diffuse nell’Italia centrale e settentrionale nel corso dei secolo IX e X. In origine, le chiese di campagna si chiamavano semplicemente ecclesia, poi ecclesia baptismalis per distinguerle dalle altre chiese destinate alla sola preghiera privata, chiamate basiliche, oraculum o oratorium. La pieve deteneva la propria pertinenza su un ampio territorio che prendeva il nome di piviere nel quale, tutte le parrocchie, diventavano soggette della pieve stessa. Il Piviere di Rosignano, era delimitato ad est dalla via Emilia, che lo divideva dai pivieri di Sant’Angelo di Santa Luce e di Pomaia, ad ovest dal mare, a nord dal piviere di Camaiano e a sud da quello di Vada.

La prima notizia certa che ci attesta la presenza di una pieve a Rosignano risale all’XI secolo, ma già a partire dal secolo VIII, in un atto di donazione, si menziona una chiesa dedicata a San Giovanni posta in Rosignano, presumibilmente la stessa eretta a pieve successivamente. Risale al 14 febbraio 1074 l’atto nel quale viene nominata la prima volta la pieve di Rosignano. Con tale atto, rogato nel monastero di San Felice di Vada, Gladolfo donò un anello d’oro ad Ubaldo affinchè né quest’ultimo né i suoi eredi tentassero di impadronirsi o lo molestassero nella proprietà di terre, sia coltivate che lasciate selvatiche, poste in prossimità della pieve in luogo detto Terra a la Marese (poste al dì sotto di quelle di pertinenza della pieve di Rosignano con la quale confinano) .

Cinque anni più tardi, presso la chiesa e pieve di San Giovanni, lo stesso Ubaldo, rinunciava a favore del monastero di San Felice di Vada, di un pezzo di terra posto in Rosignano. Solo grazie a questo documento conosciamo con certezza l’esatta titolatura della pieve, che richiama l’uso di dare a tali strutture come prima dedicazione, quella a San Giovanni Battista proprio a conferma della loro specifica funzione battesimale.

La pieve, con il campo santo annesso, distante dal castello circa mezzo miglio, sorgeva lungo la via che, dal castello di Rosignano, si dirigeva verso Vada; della costruzione medievale rimangono solamente due epigrafi attualmente conservate rispettivamente nel muro interno (questa riporta anche l’anno 1164, avendo testimonianze dell’esistenza della pieve sin dall’VIII secolo, questa data potrebbe essere una precedente opera di restauro oppure l’edificazione dell’annessa stanza mortuaria) ed esterno della stanza mortuaria dell’odierno cimitero (grazie alla carta topografica del 1799, quasi certamente si può affermare che l’attuale stanza mortuaria dell’odierno cimitero comunale coincida con quella antica evidenziata nella pianta)

Entrambe commissionate dall’allora pievano Antonio di Domenico Boni di Firenze, attestano un intervento di restauro iniziato 1433, conclusosi nel 1458. Tale restauro è confermato anche dalla visita del 1462 effettuata dall’arcivescovo Filippo de’ Medici, il quale, recatosi a Rosignano visitò la chiesa di Sant’Ilario, posta dentro le mura del castello, dove si esercitava la cura delle anime in mancanza della pieve che, distrutta in tempo di guerra, era stata però recentemente restaurata.
Circa un secolo dopo, nel 1574, la pieve risulta essere imbrattata e mal tenuta et la porta non si ferma..., e l’anno seguente viene ordinato di fare le porte sia alla pieve che al cimitero, nel quale, secondo le nuove disposizioni impartite dal Concilio di Trento, dovevano essere trasferiti tutti i defunti fino ad allora seppelliti in chiesa. La pieve di Rosignano apparteneva alla Diocesi di Pisa e vi rimase fino al 25 settembre 1806, anno in cui, venne costituita la Diocesi di Livorno alla quale andò soggetta insieme a tutte le pievi e chiese ad occidente della via Emilia.

...la storia continua nelle didascalie delle foto con ...