Rosignano Marittimo castello

 A destra la cisterna di castello, più avanti a destra palazzo Bombardieri sede del Museo Archeologico del Comune di Rosignano Marittimo, a sinistra la Fattoria Arcivescovile in restauro (2006).   

                           Palazzo Bombardieri
La costruzione del Palazzo Bombardieri risale al secolo XVI e probabilmente è nato dalle strutture di un edificio preesistente. La progettazione dei vari ambienti ai diversi piani e il conseguente risultato formale ottenuto nel nuovo prospetto sono caratteristici del nuovo stile rinascimentale, dove la disposizione di porte e finestre seguivano criteri di simmetria e proporzionalità.
Il portone di ingresso posto al centro dell'edificio, con la sua grigia cornice in pietra serena, segnala l'asse immaginario che separa le aperture disposte ai piani superiori, anch'esse incorniciate con montanti e architrave in pietra serena. Al piano nobile, il più importante, l'altezza del volume interno è maggiore ed i locali prendono luce ed aria dalle sette finestre rettangolari, mentre al piano superiore la loro altezza si riduce ad un terzo. (Da "Guida ai beni storici e artistici Rosignano Marittimo" - Prov. di Livorno).  Nel Marzo 1832 il Comune acquistò dal Sig. Teodoro Francesco Tausch la casa già Bombardieri, e già Palazzo Pretorio in castello per farne la residenza del Vicario e la sede del Vicariato. La spesa dell' acquisto predetto fu di scudi 2.500 più L.15.334, soldi 19 e denari 9 per lavori ed ammobiliamento. Nella spesa era compreso anche un orto che il Comune poi rivende a Masoni e Monetti per scudi 70. In tale occasione il Sig. Giovanni Salvetti aveva proposto la costruzione a nuovo di un palazzo per il Comune e per tutti gli Uffici in luogo più centrale e più comodo, mediante, un prestito di Scudi 4.500 al 4 percento da contrarsi alla Cassa di Risparmio di Firenze ed alla Pia Casa di carità di Pisa. La proposta non ebbe esito favorevole. (Nencini 1925)
                                                                                                                  
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                                     Il Museo Archeologico
23 giugno 1996. Riapre il Museo Archeologico nella rinnovata sede di Palazzo Bombardieri.
Il Museo di Rosignano Marittimo nasce nel 1957, ad opera del Gruppo Archeologico, per accogliere i corredi di 11 tombe rinvenute a Castiglioncello e si amplia progressivamente con reperti provenienti dal territorio comunale dove l'espansione edilizia e l'agricoltura meccanizzata portavano in quegli anni alla luce consistenti resti antichi. Gli scavi di S. Gaetano di Vada, condotti dallo stesso Gruppo Archeologico, tra il I960 e il 1979, dotano il Museo del suo nucleo più consistente. Negli stessi anni la chiusura del Museo Nazionale di Castiglioncello, pionieristica esperienza di decentramento museale agli inizi del secolo, accresce l'esigenza di una struttura espositiva che raccolga le testimonianze del territorio. Dal 1981 gli scavi di S. Gaetano vengono condotti dal Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell'Università di Pisa che, contestualmente, inizia la ricognizione sistematica del territorio comunale, nell'ambito di un più vasto progetto di studio dell'antico ager Pisanus e dell‘ager Volaterranus occidentale. A Sud di quest'area, la Val di Cecina, da Volterra al mare, diviene anch'essa oggetto di sistematiche indagini di superficie a partire dal 1987, nell'ambito del  Progetto Volterra, promosso dalla Regione Toscana. Il nuovo Museo nasce dall'incontro di queste esperienze, come luogo di divulgazione e di trasmissione alle scuole, agli abitanti, ai visitatori occasionali, dei risultati di un'accurata e sistematica ricerca scientifica che consente di delineare, nei suoi tratti essenziali, la storia di un comprensorio geograficamente e storicamente omogeneo, di come nel corso dei secoli si è configurato il rapporto tra l'uomo e l'ambiente, sono modificate le forme di insediamento, si è sviluppato l'uso delle risorse. (Sintesi da "Guida al Museo Archeologico di Rosignano Marittimo" scaricabile dal sito alla sezione Scaricolibri)

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