Palazzo Bombardieri
La costruzione del Palazzo Bombardieri risale al secolo XVI e
probabilmente è nato dalle strutture di un edificio preesistente.
La progettazione dei vari ambienti ai diversi piani e il
conseguente risultato formale ottenuto nel nuovo prospetto sono
caratteristici del nuovo stile rinascimentale, dove la
disposizione di porte e finestre seguivano criteri di simmetria e
proporzionalità.
Il portone di ingresso posto al centro dell'edificio, con la sua
grigia cornice in pietra serena, segnala l'asse immaginario che
separa le aperture disposte ai piani superiori, anch'esse
incorniciate con montanti e architrave in pietra serena. Al piano
nobile, il più importante, l'altezza del volume interno è maggiore
ed i locali prendono luce ed aria dalle sette finestre
rettangolari, mentre al piano superiore la loro altezza si riduce
ad un terzo.
(Da "Guida ai beni
storici e artistici Rosignano Marittimo" - Prov. di Livorno).
Nel
Marzo 1832 il Comune acquistò dal Sig. Teodoro Francesco Tausch la casa
già Bombardieri, e già Palazzo Pretorio in castello per farne la
residenza del Vicario e la sede del Vicariato. La
spesa dell' acquisto predetto fu di scudi 2.500 più L.15.334, soldi 19
e denari 9 per lavori ed ammobiliamento. Nella spesa era compreso anche
un orto che il Comune poi rivende a Masoni e Monetti per scudi 70. In
tale occasione il Sig. Giovanni Salvetti aveva proposto la costruzione a
nuovo di un palazzo per il Comune e per tutti gli Uffici in luogo più
centrale e più comodo, mediante, un prestito di Scudi 4.500 al 4
percento da contrarsi alla Cassa di Risparmio di Firenze ed alla Pia
Casa di carità di Pisa. La proposta non ebbe esito favorevole.
(Nencini
1925)
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Il Museo Archeologico
23 giugno 1996. Riapre il Museo Archeologico nella
rinnovata sede di Palazzo Bombardieri.
Il Museo di Rosignano
Marittimo nasce nel 1957, ad opera del Gruppo Archeologico, per
accogliere i corredi di 11 tombe rinvenute a Castiglioncello e si
amplia progressivamente con reperti provenienti dal territorio
comunale dove l'espansione edilizia e l'agricoltura meccanizzata
portavano in quegli anni alla luce consistenti resti antichi. Gli
scavi di S. Gaetano di Vada, condotti dallo stesso Gruppo
Archeologico, tra il I960 e il 1979, dotano il Museo del suo
nucleo più consistente.
Negli stessi anni la
chiusura del Museo Nazionale di Castiglioncello, pionieristica
esperienza di decentramento museale agli inizi del secolo,
accresce l'esigenza di una struttura espositiva che raccolga le
testimonianze del territorio.
Dal 1981 gli scavi di
S. Gaetano vengono condotti dal Dipartimento di Scienze Storiche
del Mondo Antico dell'Università di Pisa che, contestualmente,
inizia la ricognizione sistematica del territorio comunale,
nell'ambito di un più vasto progetto di studio dell'antico ager
Pisanus e dell‘ager Volaterranus occidentale. A Sud di quest'area,
la Val di Cecina, da Volterra al mare, diviene anch'essa oggetto
di sistematiche indagini di superficie a partire dal 1987,
nell'ambito del Progetto Volterra, promosso dalla Regione
Toscana.
Il nuovo Museo nasce
dall'incontro di queste esperienze, come luogo di divulgazione e
di trasmissione alle scuole, agli abitanti, ai visitatori
occasionali, dei risultati di un'accurata e sistematica ricerca
scientifica che consente di delineare, nei suoi tratti essenziali,
la storia di un comprensorio geograficamente e storicamente
omogeneo, di come nel corso dei secoli si è configurato il
rapporto tra l'uomo e l'ambiente, sono modificate le forme di
insediamento, si è sviluppato l'uso delle risorse.
(Sintesi da "Guida al Museo
Archeologico di Rosignano Marittimo" scaricabile dal sito alla
sezione Scaricolibri) |