Olimpiadi di Pechino -
11 agosto 2008 - L'azzurra del judo Giulia Quintavalle,
(nata il 6 marzo 1983) è
medaglia d'oro nella categoria 57 kg. Ha battuto in finale
l'olandese Deborah Gravenstijn, bronzo ai Giochi del 2004. Aveva
prima sconfitto la tedesca Yvonne Boenisch (campionesse olimpica
uscente), la mongola Khishigbat, la francese Barbara Harel e
l'australiana Maria Pekli.
Giulia, bambina nei
primi anni 80, ha iniziato a praticare nella palestra dell’Aics
judo Rosignano con l'istruttore Marco Tarchi, cintura nera
quarto dan, che vanta dieci anni di presenza in nazionale. L’ha
allenata dal 1991 per almeno un anno e mezzo insieme ai fratelli
Michel e Manuel portandola fino alla cintura blu. Dai primi anni
90, Giulia lascia la palestra di Rosignano per seguire Renato
Cantini a Cecina. E' la svolta, perché in via Verdi affina la
tecnica e inizia la scalata alla vetta del successo che, oggi,
l'ha incoronata in Cina. Sa attaccare ma è difficile attaccarla,
sa difendersi nella lotta a terra e può contare sulla tecnica.
19 agosto 2008 - Il tempo di arrivare da Roma, e poi per
lei l’affetto di tutta Rosignano che l’ha stretta in un grande abbraccio. Amici e parenti
con la parrucca tricolore e la maglia "Giulia d’oro". "Le
abbiamo sempre detto che è forte come un toro, vinceva sempre,
batteva anche i maschi", racconta il babbo Fabrizio. E’ festa
grande a Rosignano per la venticinquenne finanziera.
Gli abbracci e i baci di mamma Anna Marina, di babbo Fabrizio e
i fratelli Manuel e Michel. Di Rosignano M.mo la famiglia Quintavalle,
i nonni gestivano il centrale bar Volpe, il babbo è impiegato in
comune, la mamma è casalinga, Manuel laureato in architettura e
Michel gemello di Giulia studia ingegneria. Giulia è nata a Livorno, "perché qui
non c’era l’ospedale, ma siamo tutti di Rosignano". Un oro che
Giulia deve un po’ a Manuel, come racconta mamma Marina. "Manuel
ha iniziato a sette anni, poi ha portato con sé Giulia, che
aveva solo cinque anni", prima a Rosignano, poi al Kodokan di
Cecina con il maestro Renato Cantini. Giulia vive oggi a Infernetto,
Castelfusano, nella caserma della Guardia di Finanza, e si
allena al Centro Olimpico Federale di Ostia. A casa
torna poche volte l’anno.
5 settembre 2008 - Al Quirinale per il saluto del
Presidente Giorgio Napolitano.
9 settembre 2008 - Al via a Salsomaggiore il concorso per
incoronare la più bella d'Italia. Ospite d'onore Giulia
Quintavalle, fresca medaglia d'oro alle olimpiadi di Pechino nel
judo.
13 novembre 2008 - Il consiglio direttivo dell’Unione
nazionale veterani dello sport, sezione Nedo Nadi di Livorno,
unitamente al presidente del Coni provinciale Gino Calderini, ha
proclamato quale atleta livornese dell’anno la medaglia d’oro di
judo delle Olimpiadi di Pechino, Giulia Quintavalle.
L’olimpionica Quintavalle, 25 anni, formatasi alla scuola judoka
Kodokan di Cecina del maestro Renato Cantini, è attualmente in
forza al gruppo sportivo Fiamme Gialle judo di Castelporziano,
guidato dal maestro Felice Mariani.
6 febbraio 2009 - Giulia Quintavalle, si è aggiudicata il
“Premio Valenti alla Sportività 2009”. Il premio, infatti, è un
riconoscimento per gli sportivi (professionisti e non) che,
indipendentemente dai risultati agonistici, si sono distinti per
gesti di solidarietà e sportività. Nelle ultime edizioni il
Premio Valenti è stato vinto dal velista Giovanni Soldini, dal
ginnasta Iuri Chechi e dal calciatore Igor Protti.
25 aprile 2010 - Vince i Campionati europei a squadre
battendo in finale a Vienna la squadra polacca, gareggiando con Rosalba
Forciniti, Edwige
Gwend, Erica
Barbieri, Assunta
Galeone, titolo che le Azzurre non avevano mai vinto.
30 luglio 2012 - Olimpiadi
di Londra. Quarto posto per la campionessa olimpica in carica,
battuta nella finale per il bronzo, dall'americana Malloy.
Settembre 2012 - Si sposa con l’ex judoka Orazio
D’Allura. A dicembre, salta i campionati italiani perché in
dolce attesa di Leonardo nato il 29 marzo 2013.
|
Giulia
Quintavalle
campionessa olimpica |
La Scheda di Giulia Quintavalle |
Luogo di
nascita |
Livorno |
Data di
nascita |
6 marzo 1983 |
Altezza |
173 |
Sport |
Judo |
Categoria |
57 |
Stato civile |
Nubile |
Titolo di
studio |
Diploma
Superiore |
Professione
|
Guardia di
Finanza |
Società di
origine |
Kodokan
Cecina |
Società di
appartenenza |
G.S. Fiamme
Gialle |
Primo Maestro |
Renato
Cantini |
Attuale
Maestro (2008) |
Felice
Mariani |
|
Su iniziativa
del Presidente
della Repubblica, dal
settembre 2008
è
Commendatore Ordine
al merito della
Repubblica Italiana |
|
Ha ricevuto il
Collare d'Oro al Merito Sportivo |
"Giulia Quintavalle. Da piccola stendeva i maschietti "
Il racconto del maestro Renato Cantini: «Vincere è nel
suo dna»Non si può
parlare di judo a Rosignano e a Cecina senza fare un
nome: quello di Renato Cantini, praticamente
un’istituzione qui da noi. Il maestro Cantini ha visto
passare dalla sua palestra, prima a Rosignano ed oggi a
Cecina (dove dirige il Kodokan), centinaia di atleti.
Alcuni hanno sfondato in Toscana, altri hanno centrato
la casacca nazionale, altri si sono ritirati dopo buoni
risultati ma due, in particolare, rappresentano il fiore
all’occhiello del maestro: sono Michele Monti, il
finanziere rosignanese - un colosso di 90 chili - reduce
da ben due olimpiadi: Sidney e Atene.
E la ragazzina che è diventata una grande combattente,
quella che già a cinque anni voleva scontrarsi coi
maschietti per dimostrare quanto valeva. Lei è Giulia
Quintavalle, finanziera che per quindici anni è stata
sotto le grinfie di quel geniaccio del judo che oggi si
commuove solo a pensare all’impresa che ha fatto a
Pechino.
«Non sto nella pelle - dice Cantini nella palestra del
Kodokan - mi dò i pizzicotti per capire ancora se è
vero. Ho già ricevuto decine di telefonate, mi hanno
scaricato anche il cellulare. Mi ha chiamato perfino il
presidente federale Pelliconi. E poi tanti giornalisti,
uno anche da Pechino».
Renato Cantini aveva pochi dubbi sulle reali capacità di
Giulia di poter centrare quest’oro olimpico. «Lei è una
che quando ti ha picchiato una volta puoi star sicuro
che alla secondo ti ha già preso le misure». E giù con
le qualità di questa ragazza venticinquenne, solvaina ma
nata a Livorno e cecinese di formazione judoistica. «E’
intelligente, è abile, tatticamente e tecnicamente
dotatissima», dice il maestro. Lui l’ha avuto da
piccolina, da quando aveva 5 anni. «Mi ricordo che
voleva combattere coi maschi. Lei era nata da un parto
gemellare. Era una bambina con la grinta e la
determinazione dentro il Dna. Sfidava i maschi e li
metteva ko. E così è stato fin quando aveva 12 anni».
Quando i ragazzini la trovavano sul tatami sbuffavano:
«No, con lei no...»
Per Cantini la categoria giusta di combattimento, per
Giulia, sono i 63 chilogrammi. «Per scendere a 57 un po’
di fatica deve averla fatta», dice Cantini. «Lei che è
alta quasi uno e ottanta». E forse in quel gesto che
rassomiglia molto a quello del calciatore Toni, fatto
dalla campionessa olimpica durante le sfide di ieri, c’è
proprio questo messaggio che Giulia ha mandato al mondo:
«Guardate che posso farcela anche con altri pesi», dice
Cantini. Lei, però, a Pechino ha detto ai giornalisti
che quello era un saluto concordato prima delle sfide
con l’amica judoka Antonio Cuomo.
Fatto sta che Renato Cantini ha sempre creduto in lei.
«Già da piccola si vedeva che aveva i numeri per
sfondare».
Certo, il salto decisivo arriva col passaggio alla
Finanza e l’arrivo a Roma. Ma fino a 19 anni e mezzo
Giulia apprende i segreti e le tecniche del judo dal suo
maestro che ne esaltà le qualità e le corregge i (pochi)
difetti.
Per Cecina, per il Kodokan, per il movimento di judo del
Livornese quest’oro è un motivo di grandi, enormi
soddisfazioni. Anche perché il Kodokan ha il record
italiano per essere l’unica società sportiva (se
escludiamo quelle militari) a vantare ben due
olimpionici.
E il grande merito sta proprio nel lavoro, nella
passione, nell’entusiasmo di questo trainer con qualche
primavera alle spalle ma con l’energia di un ragazzino.
Che ora dice: «Sabato tutti in pullman a Fiumicino.
Giulia merita un’accoglienza così». A.R.
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"Cantini, il maestro
che vale oro"
È lui che ha insegnato alla Quintavalle ad essere grande. «Ho
cresciuto atleti capaci di avere rispetto degli avversari» E'
brava Giulia! No, non importa scomodare Vasco Rossi per
raccontare l’avventura della Quintavalle a Pechino, oro nel
judo al primo colpo. Ha sbalordito tutti, questa ragazza dal
sorriso dolcissimo e dalla presa d’acciaio, capace di
scalare la montagna evitando subito una slavina. Ma dietro
la campionessa c’è il maestro, l’uomo che le ha insegnato i
segreti di quest’antica arte marziale: è Renato Cantini,
cintura nera 6º Dan. E’ lui, forse, l’unico ad aver creduto
in Giulia dall’inizio.
Vincere alle Olimpiadi non è una soddisfazione, è molto di
più, perchè i cinque cerchi non sono un qualunque torneo:
sono l’assoluto. Cantini, che ha allenato fior di campioni,
lo sa bene. Nativo di Vada, classe 1941, è salito per la
prima volta sul tatami nel ’56 e, dieci anni dopo, ha
cominciato a insegnare a Rosignano. Nel ’68, a Cecina, ha
fondato la scuola che lo ha reso celebre non soltanto in
Italia: il Kodokan. Gli olimpionici Giulia Quintavalle e
Michele Monti, entrambi di Rosignano, per tacere di Andrea
Falso, Francesca Gucci e altri fortissimi judoka, hanno
iniziato qui, imparando subito la ferrea disciplina.
«Ero perito chimico - racconta il maestro - ma credevo in
questo sport e nei suoi valori. Perciò lasciai il lavoro per
dedicarmi alla palestra. Ho girato l’Italia, ho frequentato
l’Accademia europea del judo per assimilarne la filosofia e
i concetti. E, nel tempo, ho cresciuto atleti capaci di
vincere ovunque, ma sempre rispettando gli avversari. Sì,
perchè le regole vengono prima di tutto: chi le conosce, e
non trasgredisce, sarà apprezzato e vincerà nella vita».
Seguendo i suoi consigli, Giulia ha colpito il mondo. E a
lui, e alla famiglia, ha dedicato la vittoria. Poche ore
dopo il trionfo, il cellulare di Renato ha squillato decine
di volte: si sono congratulati giornalisti e addetti ai
lavori dalla Cina e dagli Usa. «Ho conosciuto Giulia a
cinque anni - racconta - quando picchiava i maschietti. Le
ho insegnato a combattere, è una ragazza bravissima e molto
educata, timida in apparenza ma decisa. E’ salita sul primo
gradino del podio, è entrata nella storia e, ne sono
convinto, regalerà una spinta formidabile al movimento,
perché ama il judo. Lei e Michele Monti mi hanno regalato
gioia e onore».
La sua passione è insegnare, per trasmettere ai ragazzi
l’amore per questo sport. E mercoledì 27 agosto, il maestro
e i suoi 70 allievi si esibiranno alla Targa Cecina, evento
dell’estate. Sarà l’occasione per ripassare il trionfo della
campionessa e invitare i bambini a salire sul quadrato. «Con
me in palestra - chiude Cantini - insegna un giovane,
Giacomo Pallini, cintura nera 3º dan. Ai bimbi che si
allenano, proviamo a dare un futuro agonistico. Giulia?
L’aspetto per abbracciarla». Sabato, questa ragazza capace
di stregare il mondo, atterrerà a Roma. Ad attenderla, un
pullman di amici. Con loro il Maestro.
(Di Michele Falorni da:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Cantini-il-maestro-che-vale-oro)
19
gennaio 2023 – Giulia Quintavalle entra nella Walk of Fame
del CONI.
La nostra judoka, campionessa olimpica a Pechino 2008 nella
categoria dei 57 kg, è stata scelta insieme ad altri atleti
di altissimo profilo come Fabio Cannavaro, Tania Cagnotto e
Flavia Pennetta, citandone soltanto alcuni, proprio durante
la 133esima riunione della Giunta Nazionale CONI. "Appena ho
ricevuto la notizia dal Presidente Malagò -ha detto Giulia
Quintavalle- per me è stato un altro sogno che si è
avverato.. onorata e al tempo stesso emozionata !! Felice di
aver scritto la Storia del Judo italiano e non solo ..È
stupendo far parte della Storia dello Sport Italiano …
Qualcosa di indelebile".
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