Fabrizio e Fabio Gavazzi
nascono a Rosignano Solvay rispettivamente il 25 ottobre 1945 ed
il 20 ottobre del 1946 da Tea Bigazzi e Leo Gavazzi. Leo,
"quello dei Canottieri Solvay" responsabile dello stabilimento
balneare della Società Solvay per 30 anni, dal 1952 al 1982. Anche Leo è
stato appassionato velista e regatante di buon livello nella classe
SNIPE (ex Beccaccini) fino al 1956. Indubbiamente una famiglia
che ha il mare nel "sangue": il fratello Luciano è titolare
dell'omonimo
cantiere nautico sulla cresta dell'onda da oltre 40 anni,
costruttore della famosa imbarcazione a vela "VAURIEN", prodotta
con oltre 1530 esemplari, con i quali sono stati vinti 3 titoli
mondiali, uno dei quali nel 1966 dai nipoti.
Fabrizio e Fabio sono
avviati alla vela sia dal padre che dallo zio Onis Bigazzi
(fratello della madre), pure lui buon regatante, sempre nella
classe SNIPE. Devono allo zio l'inizio della prima fase pratica
dato che, appena era possibile per Onis avere un pomeriggio
libero, l'uscita in barca per i due ragazzi era assicurata. Onis
insegnava la conduzione della barca, sfruttando le onde e le
raffiche del vento. Ogni volta che a Castiglioncello o Rosignano
si organizzavano regate, zio e nipoti non mancavano. I due
ragazzi cominciarono così a capire i segreti del "mestiere", come sfruttare al meglio il
vento per poter raggiungere e girare le boe, come risalire di
bolina o sfruttare il vento al lasco, insieme ai mille altri
piccoli segreti legati all'intimo contatto con gli elementi:
vento, mare, correnti. Fin dalla prima volta che Fabrizio e
Fabio salirono sopra una barca a vela, fu chiarito che non ci
sarebbe stata nessuna confusione
di ruoli, Fabrizio avrebbe fatto il
"Prodiere" e Fabio il "Timoniere" e così è
sempre stato.
Ma leggiamo le principali tappe di 50 anni di curriculum:
1962 - Inizia l'attività agonistica da regatanti che termina nel
1990.
1985 - Sia Fabrizio che Fabio diventano "Istruttori Federali di
Vela", mansione che svolgono ancora oggi.
Fabrizio al Circolo Canottieri Solvay e Fabio al "Circolo Velico
Pietrabianca" di Vada.
1987 - Fino al 1993 Fabio è chiamato dalla F.I.V. (Federazione
Italiana Vela) come allenatore ed accompagnatore degli equipaggi classe OPTIMIST nelle regate di
Campionato Europeo, Mondiale ed altre grosse manifestazioni.
1988 - Fino al 1993 Fabrizio è chiamato dalla F.I.V. Toscana (2a
zona) per la formazione di nuovi "Istruttori di Vela" e
collabora ai raduni con le classi di interesse Federale-Laser-L'Equipe-420.
2004 - Fabrizio inizia l'avventura di "Giudice di Regata".
2006 - Fabrizio diventa "Ufficiale di regata
«Nazionale», ruolo che svolge tutt'ora.
Il "libro d'oro" dei risultati sportivi ottenuti:
Anno |
Luogo |
Gara |
Classe |
Piazzamento |
1962
|
Orta |
Campionato Italiano
Juniores |
Snipe |
6° |
1963 |
Antignano |
Campionato Italiano
Juniores |
Snipe |
3° |
1964 |
Orbetello |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
2° |
1965 |
Orbetello |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1965 |
Caldaro |
Campionato Italiano
Juniores |
Snipe |
4° |
1966 |
Orbetello |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
1° |
1967 |
Gravedona |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1967 |
Radolfezeel (GER) |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
15° |
1969 |
Castiglioncello |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1969 |
Neuchatel (SVIZ) |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
3° |
1974 |
Orbetello |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
2° |
1974 |
Premia de Mar
(ESP) |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
12° |
1975 |
Rosignano
Solvay |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1975 |
Antignano |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
6° |
1977 |
Vada |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1977 |
Kiel (GER) |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
5° |
1981 |
Bracciano |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1982 |
Porto Ercole |
Campionati Italiani
Assoluti |
Vaurien |
1° |
1985 |
Vada |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
2° |
1990 |
Nettuno |
Campionato del Mondo |
Vaurien |
5° |
Orbetello 1966 - All’ Italia il Mondiale Vaurien per merito di Fabio e
Fabrizio Gavazzi
Lo sport velico italiano si è arricchito di un nuovo alloro mondiale,
conquistato, questa volta, da un giovane equipaggio per un’ancor più giovane
classe.
Si tratta del titolo per la classe «Vaurien », il monotipo ideato dalla
fresca mente inventiva del francese Herbulot, e presto dilagato tanto da
assumere, in alcune Nazioni, come appunto la Francia, un vero e proprio
movimento di alcune diecine di migliaia di barche.
La quinta edizione del campionato mondiale, assegnato lo scorso inverno dal
Comitè International Vaurien all’Italia, e per essa alla Società Canottieri
Orbetello, con la collaborazione fattiva dell’Ass-Vaurien italiana, ha visto
registrare un successo veramente notevole, e non soltanto sotto l’aspetto
puramente pratico, visto che a vincere sono stati proprio gli italiani,
quanto per la bontà tecnica della manifestazione, che ha allineato al via
equipaggi di dodici nazioni, dalle più quotate come Francia, Italia e
Belgio, all’Olanda, alla Spagna, alla Germania, al Lussemburgo, a quelle più
lontane, dal Madagascar al Senegal, alla Tunisia, alla Svizzera, agli Stati
Uniti.
Un lotto di partecipanti insomma altamente qualificato, che non permetteva
alla vigilia un benché minimo accenno a pronostico di sorta.
La presenza al via di equipaggi quotati in campo internazionale come i
campioni uscenti, i coniugi francesi Jean e Maria-José Quevarec, come gli
svizzeri Denis Wissard e Max Mounoud, come il malgascio Guy Beauduard,
coadiuvato nella manovra del suo
Yaka II dal giovanissimo figlio Alain,
lasciava intravedere una lotta senza quartiere per la conquista dell’ambito
alloro mondiale, e così è stato in definitiva.
Lo è stato grazie soprattutto alla perfetta organizzazione in terra ed in
acqua, curata nei minimi particolari dalla Società Canottieri Orbetello,
sotto la spinta dinamica del suo Presidente avvocato Ennio Graziani, del suo
vice Piero Nardulli, del Segretario Renato Fante, tutti animati da una
carica di passione veramente encomiabile, ed al lavoro improbo e difficile,
assolto dalla Giuria, presieduta dal Capitano Egisto Picchi, in maniera
ineccepibile.
Il Comitato di Regata ha trovato infatti la maniera di disporre in ogni
prova campi di regata fra i migliori da potersi ricavare dalla limitata
laguna orbetellana, riscuotendo sempre apprezzamenti da parte dei
concorrenti.
Fin dalla prima prova, vinta con autorità dagli olandesi de Bie con
Vattum,
la lotta si è rilevata in tutta la sua carica agonistica, per la presenza,
nelle prime posizioni dell’arrivo, dei migliori in regata.
Dal terzo posto ottenuto in questa prova d’apertura infatti, gli italiani
Fabio e Fabrizio Gavazzi, freschi campioni nazionali, per la conquista dello
scudetto a Gravedona, prendevano spunto per costruire il loro capolavoro.
Non hanno mai assaporato la gioia della vittoria parziale i nostri
rappresentanti, ma alla fine, mercè la loro regolarità in regata, hanno
colto, meritatamente, il massimo alloro.
Lo hanno fatto con la consumata perizia di equipaggio di livello
internazionale, nonostante la loro verde età, ed hanno spesso riscosso
l’ammirazione degli stessi avversari.
Tra questi meritano certamente la palma dei migliori, oltre gli svizzeri
Wissard e Mounoud con Glloq,
Claude Kessler e Lysette Ischer con
Calypso,
che alla fine hanno occupato le piazze d’onore, i campioni uscenti Quevarec,
che hanno sfiorato il massimo della sfortuna nella quarta prova, quando sono
stati costretti al ritiro per avaria al timone.
I transalpini hanno comunque confermato la loro classe, aggiudicandosi la
quinta ed ultima prova in maniera irresistibile, con una regata perfetta
sotto il profilo tattico, anche in assenza di vento appena accettabile.
Ma l’equipaggio straniero che maggiormente ha impressionato tecnici ed
avversari per la sua regolarità, è stato quello del Madagascar di
Yaka II
che nelle cinque prove ha collezionato addirittura tre secondi posti.
A minare la classifica del malgascio Guy Beauduard è stato il ritiro per
avaria, registrato nella prima prova, altrimenti ben altra posizione avrebbe
ottenuto Yaka II
nella graduatoria finale.
La vittoria di Fabio e Fabrizio Gavazzi non ammette comunque scusanti per i
battuti. In molti ci si sono provati a lottare con i due ragazzi di
Rosignano Solvay. Ci si sono provati perfino gli altri italiani, quelli di
Gabi,
Luciano Gavazzi e Sergio Biancani, ed un momento prima della prova
finale si è perfino profilato un doppio successo italiano.
Ma la prova conclusiva, quella che vedeva impegnato
Telefafà
contro gli
svizzeri di Glloq
e
Calypso,
ha visto Gabi mancare clamorosamente la regata.
Forse Luciano Gavazzi, che del Vaurien è il costruttore in Italia, ha inteso
il peso della responsabilità, e per il timore di riuscire d’impaccio anzichè
di vantaggio per i nipoti Fabio e Fabrizio, ha lasciato che l’equipaggio di
Telefafà
se la vedesse da solo.
Così è stato infine, e della vittoria italiana il primo a gioire è stato
appunto Luciano Gavazzi.
Un cenno, ovviamente, meritano anche i battuti, e non soltanto quelli che la
classifica comprende nelle prime posizioni. Tutti, dallo statunitense Landon
Thorne, al senegalese Henri Cobian, ai francesi Thierry e Leroi, hanno
lottato con entusiasmo pari alla loro grande volontà di ben figurare, anche
se non tutti sono stati all’altezza della situazione, per un campionato
mondiale.
La bellissima manifestazione ha avuto il plauso del Presidente della Camera
dei Deputati on.le Brunetto Bucciarelli-Ducci, intervenuto alla premiazione e
della Regina Giuliana d’Olanda, giunta appositamente dalla sua residenza estiva
di Porto Ercole.
Un successo di prestigio quello di
Telefafà
di Fabio e Fabrizio Gavazzi, che reca
lustro alla vela italiana, alla Federazione stessa, alla classe, un successo
meritato quanto giusto, che premia due giovani appassionati velisti, i loro
dirigenti, i loro estimatori. Nino Menchi.
CLASSIFICA
CAMPIONATO MONDIALE VAURIEN - Soc. Can. Orbetello . 23-27 agosto 1966
1. Telefafà, Gavazzi-Gavazzi (Italia) (3-3-4-8-6) punti 23,5.
2. Glloq, Wissard-Mounoud (Svizzera) (2-11-6-12-3) p. 33,25;
3. Calypso Kessler-Ischer (Svizzera) (11-6-1-15 p.
33,75;
4. Coquin, Thierry-Leroy (Francia) (6-5-8-19-4) p. 42;
5. Gabi, Gavazzi-Biancani (Italia) (7-1-13-3
p. 49,75;
6. Albican, Nagel-Gulkr (Svizzera) (16-16-5-4-10) p. 51;
Seguono altre 28 barche con punteggi
diversi.
1969 - Neuchatel
- I fratelli Gavazzi classificati terzi ai campionati del
mondo di vela classe «vaurien »
I concittadini Fabio e Fabrizio Gavazzi, del Cral
Solvay, hanno conquistato, su « Telefafà », un meritatissimo terzo posto ai campionati del mondo della
classe « vaurien » svoltisi sul lago di Neuchatel in Svizzera. Alla
importante competizione partecipavano 54 imbarcazioni in rappresentanza di
tredici nazioni.
I fratelli Gavazzi non sono nuovi a imprese del genere per essere stati
campioni italiani per quattro anni consecutivi e aver vinto il campionato
del mondo nel 1966 che fruttò la medaglia d’oro dell’amministrazione
comunale di Rosignano e un invito a Roma per ricevere dalle mani del
Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al valore atletico.
Quest’anno non sono venuti meno alla loro meritata fama, nonostante che il
vento debole e molto irregolare del lago, a cui non erano abituati, li
avesse messi in una certa difficoltà nel corso della prima prova.
Ma quando nell’ultima di queste, il vento è venuto fuori robusto, così come
avviene di solito nei campi di regate nazionali, il meraviglioso scafo «
Telefafà» abilmente condotto dai due fratelli rosignanesi si è imposto sui quotatissimi avversari conquistando rispettivamente un
settimo, un secondo e
un primo postosto. Grazie a queste affermazioni, l'onore dei colori italiani ha potuto essere
salvato e i bravi regatanti hanno ricevuto calorosi applausi e
riconoscimenti da parte dei numerosi connazionali. Anche a noi è gradito, in questa
circostanza,
vivamente complimentarci con loro.
Arriva la terza generazione:
Valerio Gavazzi - "Buon sangue
non mente" - Vi racconto mio figlio!
Valerio nasce il 31/10/1979 dall'amore tra me e mia moglie Giustarini Sozzi
Anna, è nipote di Leo Gavazzi e di Fabio Gavazzi.
- 2000. In questo anno si è appassionato al mare in particolar modo alla
navigazione a vela poiché andando al cantiere navale Marco Faccenda e
imparando a lavorare la resina, il cugino lo invitò una volta fare una
regata con il "Vaurien" e da quel giorno è nata in lui la passione per la
vela e per il mare in genere.
- 2002. Gli regalano una barca a vela di legno un "Vaurien" e dopo averla
riparata e verniciata inizia a capire cosa vuol dire andare a vela. Ogni
tanto mi chiede consigli per armare e navigare in sicurezza.
- 2003. Valerio si costruisce una barca a vela in vetroresina nel cantiere
Faccenda e così può continuare a navigare e farsi esperienza, sia per le
regate che per il diporto.
- 2004. Assieme allo zio Fabio partecipa al Campionato Italiano assoluto
classe "Vaurien" che si svolge a Vada e si classifica all'ottavo posto.
- 2005. Dopo aver superato gli esami teorici e pratici consegue la "Patente
Nautica" ed inizia a regatare con l'amico Luca Etiopi di Castiglioncello
proprietario della barca monotipo "Vento dell'est" lunga metri 7,5 ed in
equipaggio c'è anche Andrea Mura di Cagliari noto velista nazionale in
quanto faceva parte dell'equipaggio del "Moro di Venezia" che partecipò alla
Coppa America nel 1992. Vincono la regata "Trofeo Accademia Navale e Città
di Livorno" e vincono il "Campionato Italiano di classe Este 24" a Rosignano
Solvay organizzato dallo Y.C. Marina Cala de'Medici.
- 2006. Sempre con la barca "Vento dell'est" vince il Campionato Italiano a
Cagliari.
- 2007. Idem come nel 2006 che si svolge a Lerici
- 2008. Si classifica al 4° posto al "Campionato Italiano Este 24" che si è
svolto a Salivoli.
- 2009. Partecipa assieme all'amico Francesco Zampacavallo al Campionato del
Mondo classe "Vaurien" che si svolge in Tunisia e si classifica al 10º
posto.
Dal 2005 al 2010 svolge corsi di altura con una barca ormeggiata al porto
Marina Cala de' Medici di Rosignano per conto della UISP locale, inoltre fa
alcune veleggiate sotto costa e fino al faro di Vada.
Dal 2005 al 2011 mi aiuta durante la scuola di vela estiva al Circolo
Canottieri Solvay ai bambini da sei a 15 anni con gli Optimist (barca scuola
singola) inoltre fa corsi di vela per adulti con le barche "Vaurien" (barca
scuola per due persone).
- 2011. Il sogno diventa realtà, l'amico Andrea Mura lo invita a partecipare
alla regata d'altura "Palermo Montecarlo" di ben 500 miglia marine a bordo
dell'Open 50 piedi (15 m) "Vento di Sardegna" imbarcazione con cui Andrea
Mura ha vinto la regata in solitario "La rotta del Rhum 2010" da Saint Malò
a Guadalupe, classificandosi al 4° posto sul 25 concorrenti.
Babbo Fabrizio.
Nuova avventura per l’alfiere di Pietrabianca - Gavazzi nella Palermo - Montecarlo
Valerio Gavazzi è un ragazzo atletico di 32 anni di Rosignano
Solvay, tesserato con il circolo valico Pietrabianca che ha partecipato
lo scorso 18 agosto, alla “Palermo-Montecarlo 2011", regata di 500 miglia
percorsa in 3g 6h e 30 minuti, a bordo di “Vento di Sardegna”, l’open 50
Felci, la barca oceanica del cagliaritano Andrea Mura.
Un’esperienza molto significativa per un velista già esperto che ha
collezionato quest’anno, anche l’importante primo posto nella Lombardini
Cup. Lo abbiamo incontrato dopo quest’ultima avventura per fare il punto
dell’attività.
«Valerio
ci parli della tua esperienza nella regata “Palermo-Montecarlo
2O11”?»
E' una "regata di prestigio"
come è stata definita da Cino Ricci testimonial della manifestazione, ricca
di nomi importanti della vela mondiale come John Schumann, vincitore di tre
olimpiadi e due America’s Cup. Ci siamo classificati quarti assoluti in
tempo reale, ma primi nella classifica per la Lombardini Cup. Unico
rammarico è stato quello di non aver avuto a disposizione la deriva di prua,
condizionando così le prestazioni della barca, inoltre l’equipaggio era
ridotto: tre persone. La regata é stata poi caratterizzata da brezze leggere,
soltanto nelle acque dell’isola di Tavolara, abbiamo trovato 20 nodi
di vento.
«Era la tua
prima regata su questo tipo di imbarcazione?»
Questa è stata la mia prima regata lunga, ed è stata una bellissima
esperienza perché ho conosciuto un tipo di competizione nuova, che non è
la classica tra boe. Il lungo percorso mi ha permesso di vivere il mare 24
ore su 24 e se ne sei innamorato è il massimo. Inoltre se si è fortunati
puoi fare degli incontri eccezionali, come vedere una balena! Viola Conti
Si ringrazia
Fabrizio Gavazzi per la gentile concessione
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