Ivan Polidori
nasce il 9 maggio 1921 a Torre del Lago Puccini da Menotti e Manila
Conforti, figlia di Colombo, primo ristoratore di Rosignano (vedi). La famiglia di origine
romagnola si era trasferita da tempo per lavorare alla torbiera del lago.
Frequenta le scuole d'obbligo manifestando fin dall'infanzia una spiccata
attitudine per la musica, attitutine nuova in famiglia, che si tenterà
invano di
non assecondare. Segue il trasferimento a Rosignano dove il padre viene
assunto dalla società Solvay, mentre Ivan si
iscrive al Conservatorio di Lucca per diplomarsi in violino, suonando a
tempo perso nella banda musicale
dell'Università Popolare. Con il diploma arriva anche la guerra ed il
conseguente sfollamento a Castellina M.ma. Dopo il passaggio del fronte deve
usare il suo talento
per allietare le serate dei militari alleati che chiedono però boogie-boogie, ben lontano dalla sua amata musica sinfonica.
Nel primo dopoguerra quando ancora in Italia
scarseggiano le compagnie e unitamente a Dino Lessi, già Direttore del
Teatro Solvay, mette insieme una serie di spettacolini musicali con i
dilettanti del posto.
L'attività
professionale inizia poco più tardi, con la partecipazione finalmente come violinista,
alle stagioni musicali di vari teatri, girando l'Italia con contratti
stagionali che però non coprono mai l'arco dell'anno. Intanto nel 1951 sposa Anna Chiti (infermiera all'ospedale Solvay)
che prende a seguirlo nei suoi continui spostamenti e nel 1952 nasce l'unica
figlia Antonella. Nel 1953 Lessi gli affida per la prima volta la direzione
orchestrale,
in occasione
della messa in scena di
Rigoletto con
il baritono Aldo Protti. E' un grande successo ed Ivan è a lungo applaudito
per la brillante esecuzione. Nel 1955 è ancora al Solvay per un concerto di
musiche operistiche e nel 1956
nuovo passaggio
da Rosignano con un altro spettacolo musicale, per far conoscere alle nuove
generazioni le musiche di George Gershwin.
Nel 1958 quando la figlia deve iniziare le scuole, si ferma
a Genova con un contratto finalmente stabile, al teatro Carlo Felice dove è assunto come
M° Collaboratore e Suggeritore e M° del Coro.
Rimarrà a Genova fino alla pensione (1985) in qualità poi di Direttore Artistico.
Durante il periodo genovese a partire dal novembre 1964, organizza
una sua orchestra da camera con lo scopo di far conoscere, specialmente alla
gioventù, l'immenso patrimonio musicale del 600/700 italiano.
Contemporaneamente riprende a girare per l'Italia ed altri paesi europei,
portando avanti l'attività lirica. Nel 1969 torna ancora al Solvay chiamato
dall'amico Lessi, per la messa
in scena e la
direzione di due
opere: Don Pasquale di Donizetti, e Rigoletto di Verdi,
ambedue realizzate magistralmente con un grande successo di
pubblico e di critica. Nel 1973 sempre per Lessi prepara i cori per l'opera
Il Trovatore di Verdi.
Nel 1986 con la raggiunta pensione, torna
a Rosignano definitivamente nella casa dei genitori in via Cavour, ed inizia l'insegnamento della musica
all'Università della Terza Età, tenendo anche conferenze di argomento
musicale agli amici spesso riuniti presso il podere Riboni di Demo e Mila Bientinesi. Muore a Rosignano Solvay il 16 maggio 2006. |