Micha van Hoecke - biografia

Micha van Hoecke è nato nel 1944, russo di madre, belga di padre e francese in gran parte per
formazione culturale, così racconta come ha fatto la sua scelta di vita:
“Non volevo fare il ballerino, pensavo fosse un mestiere per le donne. Poi un giorno, i miei genitori mi portarono a tetro e io, che volevo fare l’attore, che mi sentivo russo dentro, in grado di esprimere cose dolcissime profonde con le parole, mi resi conto che la danza andava ben oltre la parola.
All’Opera di Bruxelles vidi la Compagnia del marchese di Cuevas, nella danza di Arlecchino: somigliava un po’ a Ptruska....decisi per la danza dunque. Ma andammo via dal Belgio, ci trasferimmo a Madrid. Poi dalla
Spagna giunsi a Parigi, dove finalmene studiai danza: nella grande scuola di Olga Prèobrajeuska. Ci
studiavano tutti, ci veniva tutto il mondo della danza, da Béjart a Roland Petit. A 15 anni entrai a far parte della compagnia di Petit, dove rimasi dal ‘60 al ‘62".
Da ragazzo viene scelto per una parte nel film “Les loups dans la bergerie”. Qualche anno dopo ha l’incarico di curare la coreografia del “Bolero” di Ravel diretto da Claude Lelouch. Nel 1956 all‘età di 13 anni, ha il primo incontro e viene scelto da Maurice Bèjart per il suo Ballet du XX Siécle, dove resta per vent’anni prima di fondare l’Ensemble nel 1981
con un gruppo di giovani danzatori provenienti dal Centro MUDRA di Bruxelles (creato da Bejart) e diretto dallo stesso van Hoecke. L'esordio ufficiale è del 1982 con lo spettacolo Monsieur, Monsieur a Bruxelles. In Italia si stabilisce in un primo tempo a Roma dove rimane fino al 1983. Intanto quei giovani allievi della prestigiosa scuola di Bruxelles, affinano e sviluppano la loro vocazione interdisciplinare, lavorando sulla fusione fra danza, arte scenica, canto e musica strumentale. A Firenze, al Teatro Comunale per la rappresentazione di “La dernière danse”, incontra Massimo Paganelli, allora direttore del festival “Così danza l’Europa”, curato da Vittoria Ottolenghi. Dopo molti incontri, i due diventano amici e Micha esprime il desiderio di stabilirsi a Castiglioncello. Nel 1983 infatti la compagnia si esibisce a Castiglioncello e successivamente vi fissa la residenza artistica. A questa prima produzione, che impone il gruppo all’attenzione del pubblico e della critica, fanno seguito molti altri spettacoli. L’Ensemble  attualmente è formato da 15 danzatori (Luigi Boatti, Michela Caccavale, Viola Cecchini, Burim Cerloj, Marzia Falcon, Mauro Ferilli, Serena Ferri, Paolo Granello, Miki Matsuse, Catherine Pantigny, Danilo Rubeca, Veronica Savi, Raffaele Sicignano, Erica Tamagnini, Yoko Wakabayashi) che incarnano l’ideale artistico di Micha, quello di un teatro totale dove danza, musica, canto e recitazione danno vita ad un’unica opera d’arte. La danza di van Hoecke è conosciuta in tutto il mondo, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, attraversando i continenti da Taiwan, alla Russia, dal Sudamerica all’Africa, fino agli Stati Uniti e ogni volta nelle numerose tournee ha portato il nome di Castiglioncello e di Rosignano in giro per il mondo con onore. Dopo essere stato coreografo della Compagnia di Maurice Bejart e direttore del centro Mudra di Bruxelles, successivamente è direttore del Ballo al Teatro Massimo di Palermo. Ha inaugurato due stagioni del Teatro La Scala di Milano, direttore Riccardo Muti. Il ministero degli Esteri italiano lo ha chiamato a rappresentare la danza italiana a San Pietroburgo per i trecento anni della sua fondazione. Ha rappresentato la Regione Toscana a New York in occasione del Columbus Day. Il ministro della Cultura egiziano ha invitato la sua compagnia per i festeggiamenti del 50esimo anniversario della Repubblica. Numerose le rappresentazioni nei principali teatri italiani e le partecipazioni a trasmissioni televisive, molte delle quali trasmesse in mondovisione, come il concerto di Capodanno 2005 da Venezia. Nel maggio 2005 l'invito dal Ministero degli Esteri per rappresentare il nostro paese in occasione dell’anno italiano in Cina con “Maria Callas. La voix des choses”, una delle opere più applaudite del maestro, che va di scena a Pechino, Shen Yang e Harbin. L’11 novembre 2006 ha inaugurato la stagione del Teatro dell’Opera di Atene con una sua regia e coreografia. Nel 2006 l’Ensemble compie 25 anni con una serie infinita di successi.
Nel 2007, dopo alcuni anni di gestazione, esce il volume: “Micha van Hoecke” scritto dall'amica e critica di danza Carmela Piccione, che da tanti anni segue il lavoro di Micha, un libro che porta alla luce il percorso umano e artistico di decenni di carriera.
Ne
l maggio 2010 diventa consulente del Teatro dell’Opera di Roma con un contratto di tre mesi in attesa di diventare direttore del corpo di ballo prendendo il posto di Carla Fracci.
Masolino D’Amico l’ha paragonato a Peter Brook, per la scelta di un percorso umano e artistico che, all’apice della carriera, gli permise di fare ciò che voleva, ossia ritirarsi in Francia per creare in piena libertà con un gruppo di interpreti internazionali.
Micha van Hoecke è deceduto il 7 agosto 2021 a 77 anni all'ospedale di Massa in seguito ad un tumore diagnosticato pochi mesi prima.

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