Fino
ad ora allevavano la cinta senese
(razza autoctona tipica toscana originaria delle campagne
dell’entroterra di Siena), con cui si producono insaccati di qualità.
Adesso hanno deciso di incrementare la loro attività,
cominciando a lavorare in proprio carni, salumi e salse. In più hanno
intenzione di aprire un negozio per la vendita diretta di prodotti
gastronomici, rigorosamente di cinta senese. L’azienda biologica
Biorialto si trova immersa nella macchia mediterranea, lungo le pendici
delle colline intorno a Nibbiaia. Monica Balzarini e suo marito nel 2000
hanno avviato il loro allevamento di cinta, uno dei pochi in tutta la
provincia di Livorno, con un verro e due fattrici. Adesso possiedono
quattordici fattrici di cinta, che ogni anno generano più di duecento
cuccioli, molti dei quali sono destinati ad essere ingrassati e poi
macellati. «In questi anni abbiamo incrementato le fattrici, cercando di
migliorare sempre la qualità della razza, in maniera da ottenere maiali
di qualità sempre più elevata. Le fattrici che abbiamo adesso hanno
anche sei anni di età, eppure producono regolarmente. Ciò significa che
la razza è ottima e che è allevata bene, secondo il metodo semibrado».
Una volta cresciuti, gli animali venivano destinati a un’azienda esterna
di trasformazione secondo tecniche biologiche. Visto il pregio
raggiunto, si è pensato di effettuare in proprio l’intero processo.
Allevamento, trasformazione e vendita dei prodotti di cinta senese:
questo è il progetto che l’azienda vuole realizzare. «In questi anni,
oltre all’allevamento degli animali, la nostra attività è stata quella
di vendere i prodotti realizzati con i nostri maiali. Partecipiamo
abitualmente a fiere e mercatini in tutta Italia. Abbiamo avviato
un’intensa collaborazione con Armonia, in occasione del festival estivo,
e con l’associazione Afrobio, che vuole uno sviluppo non invasivo delle
colline livornesi». Adesso che la produzione di cinta va alla grande, si
vuole investire sul futuro. La prossima scommessa è la filiera completa,
in maniera da realizzare tutto il percorso di lavorazione,
dall’allevamento alla vendita, utilizzando ovviamente metodi biologici.
«È un progetto di miglioramento aziendale. Tra l’altro comincerà a
lavorare in azienda anche nostro figlio. Il piano prevede - spiega
Balzarini - un laboratorio aziendale all’interno del quale trasformeremo
direttamente i nostri prodotti. Vorremmo aprire inoltre una cucina, per
preparare salse e altri prodotti gastronomici da destinare al commercio.
Ultimo passo sarà un negozio per la vendita diretta di carni fresche,
insaccati e prodotti cucinati».
(Da: "Il Tirreno" 21 dicembre 2006) |