2003

Silvestro Lega, la riscoperta del macchiaiolo patriota

   Corriere della Sera 18/7/2003  

Si inaugura a Castiglioncello una mostra con sessanta opere. L'artista amava raffigurare campagne toscane e scene mazziniane  

Escono dopo 50 anni da una collezione privata i capolavori del pittore che anticipò l'Impressionismo
 

Quadri che raccontano una Toscana antica. Tele che ci restituiscono paesaggi quasi ideali di colline brulle e di pinete affacciate sul mare. Piccoli universi dipinti pieni di uomini e di donne «strani, fantastici, vestiti di toppe dai mille colori per gli strappi continui che riportavano nelle rughe tra siepi e boschi».

La mostra dedicata a Silvestro Lega che si inaugura domani al Castello Pasquini di Castiglioncello è prima di tutto un viaggio nella memoria poetica della Toscana. Più di sessanta quadri (alcuni dei quali per lungo tempo «nascosti» in collezioni private blindatissime) che ci restituiscono schegge di vita ottocentesca sullo sfondo della costa di Rosignano Marittimo, della villa del collezionista-mecenate Diego Martelli a Castiglioncello, della campagna del Gabbro, dei «pergolati di modesti giardini della periferia di Firenze» dove il torrente Affrico si butta nell'Arno. Su questi sfondi si scoprono i «volti arsi dal sole di bagarini, di villani, ma anche di piccolissimi borghesi» che si chiamano Iginia Frediani, Giovanni Verità, Eleonora Tommasi, Paolina Bandini e che Lega ama ritrarre mentre si affacciano alla finestra, cuciono, rammendano oppure lavorano all'uncinetto.

L'esposizione di Castiglioncello apre in qualche modo nuovi orizzonti per il Lega forse meno conosciuto: quello in bilico tra la Firenze di Bellariva e la campagna del Gabbro (alle spalle di Livorno), quello che in qualche modo anticipò gli impressionisti. Considerato dalla critica uno degli esponenti di punta del movimento «della macchia», Lega (nato a Modigliana in provincia di Forlì nel 1826) era «di statura piccola», aveva «temperamento asciutto, pelle in tirare, naso un poco arricciato, mento piccolo, baffettini» ed era «un mazziniano fervente».

Dopo essersi iscritto all'Accademia fiorentina, aderirà ufficialmente al movimento dei macchiaioli esponendo nel 1861 i quadri Bersaglieri che conducono prigionieri e Imboscata di bersaglieri italiani in Lombardia. Nel decennio successivo darà poi vita con Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati, Odoardo Borrani e Raffaello Sernesi alla scuola di Piagentina. La sua non fu certo una vita facile. Al contrario fu una vita costellata di difficoltà, dove gli unici momenti di serenità finiranno per coincidere con i suoi soggiorni nella casa di campagna dei Tommasi o nella villa dei Bandini a Poggiopiano nell'entroterra livornese. Lega, che venderà per poche lire i suoi ultimi quadri avvolgendoli nella carta di giornale, morirà a Firenze, nel 1895. Senza aver raggiunto quel successo che meritava e che forse si sarebbe aspettato.

Dietro la vicenda di questi quadri «dalla semplicità rusticana» c'è anche quella di una collezione unica che può contare su una sequenza di quadri che tornano alla luce proprio al Castello Pasquini dopo oltre cinquant'anni. La collezione è quella dell'umbro Mario Taragoni (1896-1981) e arriva a Castiglioncello grazie all'impegno della figlia Josie che parla della mostra come «di un'occasione culturale unica e irripetibile». Taragoni apparteneva al gruppo dei grandi collezionisti come Jucker e Mondadori. Spiega Josie: «Mio padre ha cominciato a comprare quadri giovanissimo, dopo aver letto tantissimi libri d'arte e ha sempre comprato da solo, senza bisogno di consigli». Perché proprio i macchiaioli? «Gli piacevano prima di tutto come uomini, perché li reputava persone per bene e perché condivideva i loro ideali politici e il loro grande sogno di un'Italia unita». E a confermare questa affinità ideale tra Taragoni «che aveva letto tutto Mazzini» e il «fervente patriota» Silvestro Lega bastano forse Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini (in mostra al Castello Pasquini) dipinto appunto da Lega e attualmente conservato al museo di Providence, negli Stati Uniti.

Dice ancora la figlia: «Più che un collezionista nel senso tradizionale della parola, mio padre era una persona illuminata e appassionata che voleva solo il meglio. Per questo lui, che aveva una grande passione per la pittura futurista, aveva deciso di dedicarsi soltanto ai macchiaioli più belli e in primo luogo a Lega. Certo nella sua collezione c'erano anche bellissimi Fattori e splendidi Spadini, ma Lega rimaneva il preferito». Ed erano quadri «scelti per istinto. Sapesse quante volte gli ho visto rimandare indietro i quadri che i mercanti gli mandavano. E quando io poi gli chiedevo "perché papa? Era tanto bello" lui stava ore a descrivermi quelli che lui considerava i difetti».

Oggi per i macchiaioli sembra essere arrivato il momento della definitiva riscoperta. E così subito dopo la chiusura della mostra di Castiglioncello si aprirà al Palazzo Zabarella di Padova I macchiaioli prima dell'Impressionismo (dal 27 settembre al1'8 febbraio, prenotazioni al n° tel. 049.8753100) dove ci sarà il Lega forse più celebre, quello Canto dello stornello e di Un dopopranzo. Perché una mostra al Castello Pasquini? «Per cinquant'anni questi Lega si sono visti soltanto sulle enciclopedie: ho pensato che fosse arrivato il momento di farli conoscere "dal vivo". E mi è sembrato necessario farli conoscere proprio qui, a Castiglioncello, proprio dove Lega li aveva dipinti».                                                                                          Stefano Bucci

    Nella villa dei talenti

CASTIGLIONCELLO  -  La luce e il colore del mare sono gli stessi. Anche se il panorama delle insenature è cambiato rispetto agli ultimi decenni dell'Ottocento, ancora oggi, arrivando qui, si può comprendere quanto sconvolgente sia stata, per i macchiaioli, la conquista di tale mondo. La mostra che si apre domani è dedicata ufficialmente a Silvestro Lega e non può essere considerata come un riassunto visivo dell'intero movimento. Però i paesaggi e perfino i ritratti appaiono capaci di evocare il turbinare di liberazioni dei macchiaioli a Castiglioncello.

La maggior parte di loro, quali Signorini, Abbati, Borrani, Sernesi, e più tardi anche il più famoso Giovanni Fattori, arrivarono tra pascoli, ulivi, rocce grazie alla generosità intelligente di quel sapiente Diego Martelli, che si dava la felicità ospitando nelle terre avute in eredità, tutti gli artisti che aveva amato nel chiuso parlatorio fiorentino del «Caffè Michelangelo», e poi tra gli orti della periferia detta Piagentina.

Quanto dirompente si rivelasse, anche per Silvestro Lega che aveva percorso un cammino solitario, l'incontro con il mare che dava nutrimento ai suoi fiorentini, ce lo rivela anche un «quadretto» di Fattori, che ci mostra l'artista sugli scogli, sotto un ombrello giallo, preso dalla felicità di creare. Ma insomma: quegli anni Sessanta dell'Ottocento della poesia di Castiglioncello in riva al mare, come possiamo capirli oggi, quando i rumori soffocano le spiagge, quando la gente ricca adopera il mare per barche, festini ed esibizioni sessuali? Comprendiamo quel momento magico rendendo omaggio a Martelli, un critico serio, studioso, che si aggiornava con letture e che sapeva vivere fino infondo il più scabroso degli amori, con una brava ragazza che aveva il difetto di essere una ex prostituta. Tutto quel che faceva Diego era sincero e rispettabile: la villa da cui ogni giorno partivano tavolozze e tele era sì, un rifugio per artisti e familiari, ma soprattutto una scuola di gioiosa sensibilità pittorica. 

 

Wanda Lattes

18.000 visitatori

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Nella sezione Download del sito, puoi trovare i seguenti documenti relativi ai Macchiaioli:
Arte e Storia a Castiglioncello dai Macchiaioli al Novecento di Francesca Dini
Diego Martelli. L'amico dei Macchiaioli e degli Impressionisti di Francesca Dini
I Macchiaioli e la Scuola di Castiglioncello di Piero e Francesca Dini
 
Giuseppe Abbati di Francesca Dini e Carlo Sisi
 MACCHIAIOLI - Opere e protagonisti di una rivoluzione artistica 1861-1869 di Francesca Dini (Download parziale)
SILVESTRO LEGA - Da Bellariva al Gabbro di Francesca Dini (Download parziale)
IL MONDO DI ZANDOMENEGHI - Dai Macchiaioli agli impressionisti  di Francesca Dini (Download parziale)