|
Biografia
Nasce a Firenze nel 1838. Critico
d'arte, figlio dell'ing.Carlo. Gli scritti di Martelli sull'arte furono fra i primi in Italia a
sottolineare l'importanza dell'impressionismo e dell'esperienza italiana
dei Macchiaioli ai quali fu sempre legato da profonda amicizia e di cui
divenne il consigliere ed il teorico artistico oltre ad ospitarli a
lungo nella sua tenuta di Castiglioncello. Con Adriano Cecioni e
Telemaco Signorini fondò a Firenze nel 1867 il "Gazzettino delle
arti del disegno"e nel 1873 il "Giornale artistico"
Nel
1861 Diego Martelli, appena ventiduenne, eredita un ampio territorio
intorno a Castiglioncello e vi giunge insieme all'amico Beppe Abbati. La
località è selvaggia e affascinante. Resta incantato e decide di
prendere dimora nella casa posta sopra la collina davanti alla fascia di
pineta sulla scogliera; una costruzione a due piani composta da tre
appartamenti con parco stalle ed orto.
Martelli
invita gli amici artisti del "Caffè Michelangelo" di Firenze.
Fra libagioni e chiassate, scherzi e ribotte, avventurose passeggiate
notturne, ozi al sole, discussioni artistiche, ricerche e sbornie
solenni, lascia tavolette, tele e cartoni di alto prestigio e valore
pittorico. Un mecenate che sprona entusiasta i migliori esponenti della
pittura del tempo della toscana e non. Nasce la"La
scuola di Castiglioncello" che ebbe i suoi inizi nella seconda metà
dell'Ottocento fino alla morte di
Diego
Martelli avvenuta nel 1896.
A Castiglioncello arrivarono e soggiornarono i famosi pittori del gruppo
dei Macchiaioli: Giuseppe Abbati e Raffaello Sernesi fecero qui le prime
esperienze negli anni 1862-63. A loro si aggiunsero poi nel 1864-65
Odoardo Borrani e via via tutti gli altri: Vincenzo Cabianca, Giovanni
Boldini, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, oltre a Giovanni Fattori,
il più famoso dei Macchiaioli, che dopo il 1867 sviluppò a periodi
alterni la sua attività tra Firenze, Castiglioncello e Livorno.
Renato Fucini scrisse di G. Fattori: "erano belle le sue pitture,
ma il suo cuore d'uomo, d'artista e d'amico era anche più bello.
L'ingenuità, la freschezza e la bontà di questo suo cuore era anche
nei suoi dipinti. ... ed è vissuto ed è morto povero, perché al
solito, o punto o male compreso finché è stato vivo."
"Scuola dei Macchiaioli". In questo "laboratorio
d'arte" si creano opere che fanno storia.
Il
13 dicembre 1867 segna l'inizio di una tragedia: Giuseppe Abbati viene
morso dal suo cane; muore di idrofobia a Firenze soccorso inutilmente da
Martelli e dalla moglie. Lascia un gran vuoto e l'allegra brigata
comincia a sfaldarsi, è l'anno 1868. Diego Martelli sprofonda nella
depressione. Cerca di viaggiare ed anche di scrivere i suoi articoli e
le sue recensioni, ma trova solo serenità nella sua villa al mare.
Si dibatte tra progetti incompiuti, fra debiti e prodigalità, fra ansia
di vita e crisi esistenziali. L'attività politica, intrapresa
controvoglia, pur nella costante fedeltà al credo socialista con
matrice anarchica, non presenta successi. Tenta di mettere ordine nelle
sue finanze, cambia amministratori ed ottiene mutui. Nel 1872 e 1874
ottiene dal Demanio i beni ed i caseggiati intorno alla Torre Medicea
cinquecentesca ed altre tenute fino ad essere padrone di ben 1099
ettari!
Non riesce comunque a salvarsi dai debiti ed avvia trattative per la
vendita senza ottenere risultati. Poi raggiunge rapidamente un accordo
con Fausto Lazzaro Patrone il 5 Gennaio 1889. A 50 anni vende al barone
tutto per una valore di 314.264 lire, una proprietà valutata ben
520.000 lire.
Nel 1896 muore nella sua rustica villa nel punto più alto del
promontorio di Castiglioncello; intanto accanto a questa inizia
la costruzione del grande castello del barone (l'attuale Castello Pasquini).
Parte
del testo è di "Proposte artistiche Firenze"
il mecenate
e padrone di casa
Clicca
sulle foto per ingrandirle e leggere le didascalie
|
|
|