ITINERARI EXTRAURBANI

Da  Castiglioncello  (piazza della Vittoria)
 
a Castelnuovo  (Fattoria di Castello)



 

Mini trekking fra mare e colline in compagnia di Fattori e Lega, lungo il (comodo) sentiero dei Macchiaioli. Il Poggio Pelato è il colle più alto di tutto il territorio comunale (378 m. s.l.m.). Deve il suo nome al fatto che in passato ad opera dei taglialegna, rimanevano solo arbusti sulla sua sommità.
(Vedi sotto la foto n°4 del 1940 )

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Raduno al Centro Martelli in piazza della Vittoria a Castiglioncello e partenza dalla scalinata a sinistra verso le Spianate Alle Spianate verso la variante Aurelia. Alberto Lami in testa al gruppo a sinistra, fa strada. Sicuramente qualcuno troppo prudente ha esagerato con l'equipaggiamento...
Passata la variante Aurelia, col P.Pelato sullo sfondo. La strada è tutta in queste condizioni fino al punto più elevato quindi comodamente agibile. 1940 - Quando il poggio era pelato di nome e di fatto (Archivio famiglia Caracciolo-Turner)
Ancora avanti verso il belvedere, il piazzale alla base del poggio.
Raggiunto il belvedere, la cima del poggio è solo 60 m. più su. Un sentiero consente di salire in vetta...ma non è in programma. La stazione automatica di rilevamento antincendio. Dai 300 m. del belvedere verso mare si domina un panorama stupendo verso la costa e la Gorgona se non c'è foschia come in questo caso. Dai 300 m. del belvedere verso sud. Al centro, 150m più in basso, Rosignano Marittimo Dai 300 m. del belvedere verso sud. Il porto affollato ed il pontile Solvada sullo sfondo. Dai 300 m. del belvedere verso sud con Rosignano Solvay. Al di là delle ultime colline livornesi parte la piana costiera La segnaletica campestre è chiara La strada è ora più stretta, ma sempre facilmente transitabile.
Vista panoramica dai 378 m. del Poggio Pelato che abbraccia dalle Serre di Castelnuovo M.dia girando verso sud fino al Romito. L'unica abitazione presente sul percorso. La strada è qui decisamente sconnessa per poche centinaia di metri, ma sempre percorribile con con un minimo di attenzione. Sul lato tramontana delle colline la vegetazione è meno rigogliosa, ma sempre stupendi sono i panorami sulla pianura verso S.Luce. La parte finale del percorso prima di raccordarsi con la Strada Provinciale 11 del Vaiolo. L'ultimo chilometro per Castelnuovo si fa quindi sull'asfalto. L'ingresso alla Fattoria di Castello di Castelnuovo oggi Residenza Anziani e Disabili, che ospita nella sua sala TV la conclusione di questa passeggiata. La storia della Fattoria  e del restauro è scaricabile dal sito alla sezione Scaricolibri Il cortile-terrazza della Fattoria di Castello 
La storia della Fattoria e del recente restauro è scaricabile dal sito alla sezione Scaricolibri.
Il Il panorama verso est godibile dalla terrazza della Fattoria di Castello. Alberto Lami, ideatore della passeggiata e simpatico accompagnatore, fa il commento finale agli intervenuti, prima della proiezione del filmato sui Macchiaioli e del ricco pranzo in piedi. Poi in pullman verso Castiglioncello.
 

L’iniziativa, organizzata dal Comune di Rosignano Marittimo con la collaborazione del Servizio Attività Culturali e originata da un'idea di Alberto Lami, riesce a mescolare con successo l’aspetto turistico, naturale e storico. L’ultimo sabato di luglio e per tutti i sabati del mese di agosto è stato possibile ripercorrere lo stesso itinerario che i pittori Macchiaioli seguivano quando, ospiti dell’amico Diego Martelli, andavano a visitare i conoscenti che villeggiavano sulle colline circostanti. Questa passeggiata storica ha preso il via alle 8.00 dal Centro per l’arte Diego Martelli in Piazza della Vittoria. Il programma prevede un percorso che da Castiglioncello si snoda fino a Castelnuovo della Misericordia. Passando per la via delle Spianate viene raggiunto a piedi Poggio Pelato, per poi proseguire fino alla Fattoria di Castello. I Macchiaioli percorrevano la stessa splendida campagna incontaminata per andare a dipingere e a volte si fermavano a dormire in questi splendidi boschi. Più tardi è stata percorsa nei due sensi ogni giorno da giugno a settembre, dalle donne di Castelnuovo che per decenni sono scese alle ville di Castiglioncello con il cuffaro in testa e sopra la grande cesta carica di frutta. La passeggiata, lunga circa 7 Km è mediamente impegnativa, dura approssimativamente due ore e mezzo e prevede un punto di ristoro con bibite per difendersi dalla calura estiva. La parte in salita è sconnessa, ma larga alcuni metri e segue il tracciato della antica "Strada Vecchia della Marina". Oltre il poggio, in discesa, è assai più stretta e sconnessa, ma sempre facilmente transitabile, seguendo un altro antico percorso, la "Via che va a S.Quilico" che termina sulla strada asfaltata del Vaiolo. Dopo la proiezione, presso la Fattoria di Castello, di un breve documentario su Diego Martelli e i suoi amici pittori viene il momento di gustare prodotti rustici in una sorta di ottima e completa merenda-pranzo a base di bruschetta all’olio e pomodoro, assaggi di formaggi e salame toscano, zuppa toscana, frutta, dolci e buon vino. Un pullman riporta i partecipanti dalla Fattoria di Castello a Piazza della Vittoria a Castiglioncello.  Seguendo i passi degli stessi artisti, visitando i luoghi che hanno ispirato le loro pennellate, il turista può percepire il loro amore per la natura e comprendere come la bellezza che li circondava accendeva la scintilla della fantasia. Ogni una delle 5 escursioni organizzate ha raggiunto il massimo numero di 50 partecipanti consentito. Da un articolo di Raffaella Mariotti per Il Tirreno del 7/7/2005 con note di redazione

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Il Club Alpino Italiano sul percorso dei Macchiaioli. L' 8 dicembre 2011, ben cinquanta persone e la dirigenza Cai, si sono ritrovate al castello Pasquini. «La passeggiata - diceAlberto Lami - è iniziata proprio dalla Virgola, ossia dallo stesso punto dal quale partivano Diego Martelli ed i suoi amici pittori della macchia, per raggiungere Castelnuovo della Misericordia». Lami ammette che l’ispirazione di organizzare questa passeggiata, gli è venuta dopo aver letto una «bella lettera che Diego Martelli scrisse a Gustavo Uzielli e nella quale lo stesso Martelli raccontava la prima passeggiata, avvenuta il 18 giugno 1863, per andare a trovare gli amici intellettuali a Castelnuovo della Misericordia. Ispirandomi a questa lettera proposi la passeggiata all’allora assessore alla cultura Nicoletta Creatini, prematuramente scomparsa». Ed è così che dal 2003, Alberto Lami durante le sue passeggiate diventa il mecenate di Castiglioncello; perché le sue passeggiate nei viottoli che si aprono attraverso la macchia salmastra di Poggio Pelato, non sono un semplice camminare tra amici ma si trasformano in tuffo nella storia che ha reso famosa la località già nell’800. Passo dopo passo, durante la passeggiata Lami racconta di quando Diego Martelli arrivò per la prima volta a Castiglioncello: «era il quattro agosto del 1861 - dice Lami - ed era accompagnato da Cabianca, Abbati e Tedesco i quali, dopo aver visto la località, dissero che Martelli aveva ereditato un paradiso». Una passeggiata che ripercorre i luoghi che, seppur mutati nel tempo, si ritrovano sulle tele dei pittori della macchia, che riscopre vecchi legami «come quello tra Telemaco Signorini e Giovanni Fattori con Renato Fucini». Foto ed immagini scattate durante il percorso e così «abbiamo raggiunto la Fattoria di castello a Castelnuovo dove l’accoglienza è stata fantastica». Qui il gruppo Cai, che ha sostenuto tutte le spese relative all’iniziativa, ha potuto vedere il documentario su Diego Martelli ed ascoltare le narrazioni di Lami che, tra l’altro, ha recitato una sua poesia scritta in vernacolo dedicata alla passeggiata e un sonetto dell’amato Renato Fucini “Er sogno bello”. Dopo una ricca colazione con prodotti tipici locali, i componenti del gruppo Cai guidato dai dirigenti del Club, sono ritornati un autobus a Castiglioncello.                                
                                                                                                                               
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E bene sapere che si attraversa un comprensorio, vasto circa 820 ettari, classificato nell'aprile 2000 dalla Regione Toscana: "Sito di Interesse Nazionale", dove la flora e l'avifauna con le 35 specie di uccelli presenti, assumono un valore ambientale di grande rilievo. Il riconoscimento attribuito a quest'area si deve al Progetto Bioitaly che, in attuazione della Direttiva Europea Habitat (92/43), è andato a ricercare le "ultime isole di natura dove salvare i naufraghi di un pianeta che un tempo conciliava presenza umana e diversità della natura". Chi decidesse di inerpicarsi lungo l'ascesa al "Poggio" per andare ad ammirare un panorama "unico", può farlo abbastanza agevolmente, seguendo la strada di servizio alla torretta (che dal piazzale si stacca sulla sinistra), con la raccomandazione - superflua per gli amanti della natura - di rispettare la vegetazione spontanea che cresce su questi substrati particolari (rocce verdi o ofioliti); qui, infatti, la flora annovera specie di grande interesse scientifico (endemismi).

Le fioriture primaverili della gariga colonizzatrice delle serpentiniti (la serpentinite, insieme ai gabbri ed ai basalti, è una roccia magmatica appartenente alla classica trilogia ofiolitica o delle pietre verdi), rappresentano una bellezza incantevole, meritevole del più alto rispetto.

 (Da: "Strade di pietra, vie d'acqua e di vento" di Giuseppe Milanesi e  Roberto Branchetti)
                                                                                                                                  
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Foto 7 - La stazione automatica di rilevamento antincendio sulla sommità (378m.), ha sostituito la precedente rudimentale cabina (foto in alto), ma il rilevamento con telecamere è andato presto fuori uso, finché la struttura è stata modificata e dotata di telecamera a 360° con trasmissione dati alla centrale VF di Livorno. Il traliccio precedente che si alzava sulla “macchia”, era una torretta di avvistamento costruita all'inizio anni '80 dai tecnici comunali per tenere sotto controllo i focolai di incendio. Lassù, nei tre mesi estivi si alternavano in turni che coprivano tutta la giornata, i volontari della Pubblica Assistenza. Due alla volta, muniti di binocolo e ricetrasmittente. Al primo bisbiglio di fumo, l’allarme che faceva accorrere il mezzo antincendio con altri due volontari: un intervento modesto, ma sufficiente se il fuoco non ha avuto tempo di propagarsi. Nei casi più gravi, via radio, si chiamavano i soccorsi: i “Forestali”, gli “Uomini del Comune”, i "Vigili" che arrivano con mezzi più adeguati, ma trovavano già sul posto, pronte a combattere le fiamme con loro per ore, a volte per giornate intere, le squadre antincendio dei volontari della Pubblica Assistenza. Così, in modo determinante, questi ragazzi hanno a lungo contribuito a tenere sotto controllo gli incendi nei mesi caldi. Poi è arrivata in forze la tecnologia...Nelle foto piccole del maggio 2010 è visibile la stazione di rilevamento recintata posta sulla sommità, con i pannelli fotovoltaici di alimentazione elettrica, la telecamera ruotante e le "trombe" di trasmissione verso Livorno.
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1925 - Ricerca e analisi delle sorgenti del Monte Pelato.
ORGANIZZAZIONE: Le passeggiate estive illustrate in questa pagina sono ottimamente organizzate dal Servizio Attività Culturali del Comune di Rosignano. Per informazioni contattare il Centro Martelli a Castiglioncello al n° 0586/759012 dalle 16 alle 24. Al di là dell'aspetto storico la passeggiata rappresenta una valida e facile opportunità per fare una sana camminata in un ambiente ancora vergine a pochi passi da casa. Ovviamente raggiunta Castelnuovo si rientrerà con il pullman di linea, e come pranzo ci basterà un panino. Tutto il percorso è adatto anche alle mountain-bike. (In estate abbigliamento al minimo, pantaloni leggeri e scarpe da tennis)