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Il Paese del Gabbro era conosciuto in passato col nome di Castel di Gabio, o Ghabio, o Gabro, e prima si chiamava Contrino, titolo in cui si distingueva la sua parrocchia di S. Michele, quando era filiale della pieve di S. Giovanni a Camajano, situata, sul botro di Rialdo, in località ora nominata « La Pievaccia ».

Nel Monastero di S. Lorenzo alle Rivolte di Pisa trovasi una pergamena del 1203 che rammenta il Gabbro, il quale si chiama così perchè costruito sulla roccia eruttiva ricca di magnesio, dal colore verde scuro,che porta geologicamente quel nome.

Il documento esistente nel predetto monastero, in data del 3 Aprile 1203, riguarda la vendita fatta da Guido del fu Ghino a Leolo del fu Guiduccio ed a Iacopo da Lari del fu Guerriscio della metà indivisa di due pezzi di terra nella curia di Montemassimo, luogo detto  « Gabbro », documento rodato in Pisa da Bonagiunta del fu Boncompagno.

Un altro documento del 15 Novembre 1204, esistente nello stesso convento di S. Lorenzo, parla di un' altra vendita fatta da Ugo del fu Cacciabote a Leolo del fu Guiduccio da Montemassimo di un pezzo di terra vicina al castello di Montemassimo, luogo detto «Gabbro»; documento rogato da Niccolò da S. Niccolò.

Nel 1879 furono scoperti al Gabbro dei sepolcreti etrusco-romani e romani.

Il Gabbro, con altri paesi delle colline pisane, fu da Cosimo I de' Medici (1547) esonerato per venti anni da tasse, perchè vi andassero ad abitare famiglie, allo scopo di accrescere la coltivazione dei terreni.

Il Gabbro faceva prima Comune a se, poi fu frazione del Comune di Fauglia dal 17 giugno 1776.  
Nel 1859 con l'annessione del Granducato di Toscana al Regno d’Italia, Gabbro fu sottoposto al Comune di Collesalvetti.  
Dal 1886 al 1895 visse a Gabbro il pittore macchiaiolo Silvestro Lega che nella sua opera si è ispirato più volte al paesaggio del paese.
Dal 3 giugno 1910 fa parte ufficialmente del Comune di Rosignano. Tale provvedimento, insieme ad una precisa richiesta inoltrata dagli abitanti di un paese “desideroso di svincolarsi da Collesalvetti”, rimbalza a Palazzo Civico dopo una lunga attesa. L'aggregazione di Gabbro è approvata con 8 voti contro 4.

Il centro abitato di Gabbro, cominciò ad espandersi fuori del castello tra il 1722 ed il 1773. In questa località, sul vicino Botro Sanguigna, così come sul Botro dei Goracci a Rosignano, l'impianto di nuovi mulini idraulici era stato agevolato dalla liberalizzazione dell'attività molitoria in forza del bando granducale dell'11 dicembre 1775.
La chiesa di S. Michele Arcangelo è del 1700 restaurata all’antico barocco lineare. Oltre al centro storico con il suo arco ed alla rocca è consigliato visitare le interessanti ville rurali che si trovano nei dintorni.


Video di Ilvano Barlettani 2010 (2:49)

La storia di Gabbro continua nelle pagine fatografiche cliccando sulle foto con l'indicazione  
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