Gabbro ieri
               1989 - Torricchi

  Torricchi dalla strada di Campolungo, probabilmente il luogo dove furono edificati un castello medievale, la chiesa di S.Bartolomeo ed ebbe sede il Comune prima di trasferirsi al Gabbro.
Nei pressi del Gabbro, poco distante dalle cave di argilla della fornace Donati, la cartografia corrente riporta Casa Toricchi. É il luogo dove sorgeva il castello di Torricchio e, probabilmente, anche la chiesa castrense intitolata a San Bartolomeo. L’odierna Casa Toricchi è stata ricostruita su un Vecchio fabbricato rurale che, a sua volta, era stato edificato con le pietre prelevate dalle preesistenti strutture medievali poste alla sommità di un modesto rilievo roccioso (185 m s.l.m.) affacciato sulla Via Emilia. Nei pressi passava l’antica strada di mezza costa che collegava Colognole a Gabbro. Questa strada è ancora leggibile, con porzioni di acciottolato ben conservato nel tratto che dal paese del Gabbro scende ai lavatoi ed al ponticello sul Botro Ricaldo, a fianco del quale si intravede l’arco di un più antico ponte ricoperto di terra.
Riferimenti storici
La chiesa di San Bartolomeo e rammentata in un documento datato 27 novembre 1153 ed ancora nel 1574 presentava “muri quasi alti sino al tetto”. La località è citata in una carta del 1241 ma il castello viene menzionato solo più tardi (1330), quando l’arcivescovo di Pisa concede a livello a Bonifazio Novello, conte di Donoratico, delle terre poste nel comune di Torricchio: una di queste “confinava con una via vecchia che conduceva al detto castello”. Il fortilizio è ancora rammentato in una concessione a livello di terre del 1455.
Indagine di campagna

Nella boscaglia che ricopre la sommità del poggio ed il versante Nord, il sopralluogo ha evidenziato la presenza di numerose pietre, anche lavorate, di modeste dimensioni (probabilmente scarti di una selezione che ha riguardato il prelievo del pietrame migliore), frammenti di tegoli e lastre di copertura, alcune scorie ferrose. Scarsissima appare la presenza di ceramica (esclusivamente acroma) appartenente a resti di vasellame. Non vi sono tracce di strutture affioranti dal terreno che aiutino a capire la dislocazione di eventuali locali. Per confronto con altre realtà dell'area di studio si può presumere che la chiesa fosse posta alla sommità del rilievo mentre l’abitato doveva trovarsi nel pianoro oggi occupato da casa Toricchi.
(Da: "SITI MEDIEVALI DEL TERRITORIO LIVORNESE" di Roberto Branchetti, Luciano Cauli, Alessandro Cìampalini, Romano Galoppini, Franco Sammartino, RobertoTessari, Luigi Viresini) scaricabile dal sito

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