Il
servizio dei trasporti
Nel periodo 1916-1930 generalmente i
lavoratori raggiungevano a piedi il posto di lavoro distante
anche diversi chilometri dal paese, solo alcuni, più fortunati
si servivano del cavallo, o del ciuco, o della bicicletta. Viaggiare
a volte era un'avventura, specialmente in bicicletta, perchè il
fondo stradale, sassoso e pieno di buche, causava frequenti
forature, inoltre nelle ore buie si lottava col fanale, allora
alimentato a gas di carburo, che spesso per il vento, per la
pioggia o per altri motivi, si spengeva. Nel periodo 1925-1939
comparvero alcune motociclette e alcune automobili, acquistate,
naturalmente, solo dai pochi benestanti del paese. In quel
periodo furono istituiti due servizi pubblici, uno gestito dal
Sig. Tullio Rossi e l'altro dal Sig. Vaiani. Quest' ultimo, con
autobus, collegava il Gabbro con Castelnuovo della Misericordia
e con Livorno, ma siccome pochi usufruivano del servizio, perché
il costo del biglietto, rispetto alle risorse economiche della
popolazione era troppo oneroso, nel 1939 cessò ogni attività. Dal
1940 al 1945, a causa della guerra, la situazione in fatto di
trasporti si aggravò. Vennero a mancare copertoni e camere
d'aria che furono sostituiti con tubi di gomma i quali
liberavano dalle forature, ma richiedevano doppia fatica. Anche
i collegamenti con Livorno vennero effettuati di nuovo con
barrocci o calessini tirati da cavalli o da ciuchi. Dopo il 1945,
terminata la guerra, incominciò la ripresa economica e da allora
tutto è cambiato, tanto che oggi quasi tutti
posseggono l'automobile. I servizi pubblici, allora gestiti
dalla Ditta Fratelli Lazzi subirono una intensificazione, poi
furono municipalizzati e nel 1979 consorziati nell'ACIT.
Da: "Il
mio paese Gabbro" di Jacopo Cadore Quochi 1979 scaricabile dal sito |