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"UN RAGAZZO IN
TOSCANA |
L'opera ha il pregio di documentare il dramma personale di un giovane in
un contesto tragico come quello della seconda guerra mondiale. L'autore
alla fine degli anni 50 aveva conosciuto Marchi, sindaco di Rosignano,
dai banchi delle minoranze. In virtù di quel rapporto di stima e di
simpatia, costruitosi in tempi così lontani, Santi ha voluto che il
professore presentasse e commentasse la sua opera. Un libro che l'autore
peraltro nel sottotitolo definisce come «note e bozzetti» e che si
articola in racconti e vicende di tipo autobiografico. Demiro Marchi
definisce il volume come una vera «testimonianza di un ragazzo che si è
trovato di fronte fatti più grandi di lui». Significative sono le pagine
che raccontano l'occupazione tedesca, l'ospitalità fornita ai renitenti
alla leva (con l'episodio del ragazzo che porta il cibo ai nascosti in
soffitta, mentre al piano terra ci sono i tedeschi). Ma anche il vissuto
quotidiano, le amicizie, il mestiere di spaccapietre, le gabbrigiane, le
prime avventure amorose. Le parti più avvincenti sono quelle legate al
passaggio della guerra: la resistenza ostinata dei tedeschi arroccati a
Marittimo, la piccola Cassino. |