"UN RAGAZZO IN TOSCANA
NEGLI ANNI QUARANTA"
di Piero Santi

L'opera ha il pregio di documentare il dramma personale di un giovane in un contesto tragico come quello della seconda guerra mondiale. L'autore alla fine degli anni 50 aveva conosciuto Marchi, sindaco di Rosignano, dai banchi delle minoranze. In virtù di quel rapporto di stima e di simpatia, costruitosi in tempi così lontani, Santi ha voluto che il professore presentasse e commentasse la sua opera. Un libro che l'autore peraltro nel sottotitolo definisce come «note e bozzetti» e che si articola in racconti e vicende di tipo autobiografico. Demiro Marchi definisce il volume come una vera «testimonianza di un ragazzo che si è trovato di fronte fatti più grandi di lui». Significative sono le pagine che raccontano l'occupazione tedesca, l'ospitalità fornita ai renitenti alla leva (con l'episodio del ragazzo che porta il cibo ai nascosti in soffitta, mentre al piano terra ci sono i tedeschi). Ma anche il vissuto quotidiano, le amicizie, il mestiere di spaccapietre, le gabbrigiane, le prime avventure amorose. Le parti più avvincenti sono quelle legate al passaggio della guerra: la resistenza ostinata dei tedeschi arroccati a Marittimo, la piccola Cassino.

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