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PESCATORI D’ALTRI TEMPI |
Antica
quanto l'uomo, la pesca, nel suo divenire ha visto da sempre lo spirito di
adattamento e la perizia dell'uomo confrontarsi con un ambiente aspro e
pericoloso, disponibile a dare la vita, ma induttore di rispetto e di
timore. Su questi rapporti la pesca si è evoluta nei millenni contando
sull'azione propositiva legata alla esperienza umana, ma selezionata
severamente dall'ambiente tanto da rimanere operativamente legata alla
stretta fascia costiera.
L'avvento della "rivoluzione industriale" e quindi la
disponibilità di mezzi tecnologici raffinati ha indotto nei pescatori
più intraprendenti ed in vari operatori economici l'ansia della
costruzione di natanti di grosso tonnellaggio, che nel volgere di pochi
decenni hanno creato una nuova categoria di professionisti d'altura con
orizzonti di lavoro estremamente più vasti.
Ma la pesca costiera ha continuato la sua vita. I "pozzolani"
contando sulla maggiore varietà e ricchezza della fascia costiera e sul
loro antico bagaglio di esperienze, sono riusciti a contenere la
competizione dei pescatori d'altura.
I tempi però cambiano sempre più velocemente. Oggi la piccola pesca vive
giorni particolarmente duri, le tradizioni dei loro padri non sono
sufficienti a superare l'avanzata da terra di un inquinamento sempre più
intenso che altera e diminuisce la produttività delle acque, ne la
abilità e la perizia sono capaci di contrastare le sempre più audaci
incursioni dei motopesca a strascico nella fascia delle tre miglia
costiere o l'agguerrita presenza dei cosiddetti pescatori sportivi.
Lo spazio operativo a disposizione della piccola pesca si riduce e con
esso anche le catture e la capacità di sostentamento. Voci allarmanti di
molti ricercatori e studiosi si sono levate a difesa... |