L'autore, classe 1926, frugando nella prodigiosa memoria,
ormai ultraottantenne, riesce in maniera mirabile a ridisegnare il
passato come fosse presente. La storia della propria vita, in parte
positiva ed in altre occasioni molto buia e profondamente disperata.
Disperata per i troppi dissapori ed i grandi dispiaceri
personalmente provati in prima persona ed in famiglia durante
l'ultima infame guerra. Ha ancora tutto presente e con il nodo che
soffoca la gola, rivive quei ricordi tragici di allora, povero
ragazzo sedicenne. Si sente chiamato al dovere di raccontare, nella
speranza che si faccia tesoro anche delle sue esperienze, di questa
trasmissione ad altri, affinché si possa, per il futuro dell'umanità
impedire le guerre quali esse siano, che annientano l’amore,
sconvolgono i sentimenti, portano odio e rancore. Parla alle nuove
generazioni, in primis alle giovani nipotine, che ascoltano con
preghiera ansiosa di conoscere la assai travagliata vita di nonno!
Nato a Rosignano Solvay, ma presto livornese, maggiore di tre
fratelli, per colpa di una guerra folle, dove sfollare negli anni
‘42 ‘43 e trasferirsi di nuovo da Livorno a Rosignano Marittimo,
sconvolgendo così la propria vita e quella della sua famiglia,
vivendo da vicino fatti drammatici come l'eccidio di parenti al
Saracino. Ma il racconto supera la guerra e va avanti seguendo la
ripresa economica e la descrizione delle attività lavorative svolte
in molte aziende, fino alla creazione a Rosignano di una importante
società metalmeccanica. Un documento quindi prezioso, scritto sul
filo di ricordi personali documentati, che coinvolge e riporta
emotivamente alle situazioni quotidiane vissute nel tragico periodo
bellico. Da non perdere. |