Nato nel 1925. Importante esponente del Partito Socialista Italiano
sin da giovanissimo: protagonista di battaglie sindacali e politiche, ha
assunto ruoli di rilievo nella fabbrica Solvay, dove lavorava, e nel
mondo civile: diventando anche consigliere e poi presidente degli
Ospedali di Livorno, dal 1970 al 1975, quindi consigliere, vicesindaco e
poi sindaco dal 1976 al 1980 del Comune di Rosignano, passando nell'80
alla Provincia di Livorno, consigliere
e assessore fino al settembre 1983 e poi presidente dal 1990 al 1994. Aveva
ricevuto il premio dell’Università Popolare di Rosignano “Una vita per..”.
Da ricordare la sua correttezza morale e politica: durante la fase di
Tangentopoli quando il Psi era all’apice della sua crisi, Iginio Marianelli
senza che nessuno glielo avesse chiesto, dette le dimissioni da presidente
della Provincia. Un gesto inaspettato che è divenuto lezione di vita e
moralità per molti.
Non solo politico, ma anche pittore di rango inaugura nel giugno '99, una
personale nella sala delle esposizioni dell'Università Popolare al teatro
Solvay. Diciassette grandi quadri ad olio e dieci bozzetti a china, sono il
risultato di questa mostra antologica che, appunto, l'artista vuol
presentare non solo ai concittadini, ma ad un vasto pubblico. Dopo tanti
anni di assenza dalle salette d'arte, Marianelli torna con le sue opere,
tutte per lo più dedicate al paesaggio nostrale, nelle quali ha usato varie
tecniche e che quindi evidenziano, in una sequenza cronologica, i vari
mutamenti a partire dal 1958 per giungere ai giorni nostri. Oltre che un
appuntamento con la tavolozza, un revival. Ma perchè tutti questi anni di
silenzio? L'ultima mostra l'aveva presentata infatti nel 1974 a Villa
Celestina. Iginio è chiaro nel rispondere. «Non potevo certo esporre le mie
opere nel momenti in cui ero stato investito di cariche amministrative o
politiche. Sarebbe sembrato una sorta di abuso e, onestamente, anche una
ostentazione. D'altra parte, come si può vedere, adesso il tempo non mi
manca e quindi cerco di recuperare, di tornare all'arte che ho sempre amata.
Per questo ho ripreso pennelli e tubetti». Muore a 78 anni a Rosignano
Solvay dopo breve malattia l'8/6/2003.
******
Marianelli eletto sindaco
Laboriosa ed interessante è stata la riunione del Consiglio comunale
svoltasi a Palazzo Civico nel corso della quale, dopo le dimissioni del
Sindaco e delta Giunta in carica si è proceduto all’elezione del
socialista Iginio Marianelli alla carica di primo cittadino. E’ un fatto
certamente desueto e non comune quello costituito dalle dimissioni
dell’intera Giunta comunista che pure detiene nell’ambito del nostro
Comune la maggioranza assoluta, ma ciò è avvenuto nel quadro degli
accordi presi a suo
tempo in sede provinciale tra Pci e Psi e portati a compimento ad un
anno di d’stanza. Si è avuto un dibattito ad alto livello a cui hanno
dato vita i capigruppo e consiliari dei vari settori, davanti ad un
pubblico notevole (cosa non affatto frequente nelle riunioni
consiliari). Notato, tra gli altri, un gruppo di esponenti della
Federazione provinciale socialista con alla testa Santopadre e Picchi,
poi l’ex sindaco del Comune prof. Demiro Marchi, l’assessore alla
Provincia Vincenzo Franchi e numerosi esponenti di partiti e di
associazioni dell’intera nostra zona. E’ stato il sindaco uscente, Enzo
Fiorentini, che ha aperto la seduta dando esecuzione al primo punto
dell’ordine del giorno con le dimissioni proprie e dell'intera Giunta.
Ha esordito dando lettura del documento indirizzato al Consiglio
sottolineando poi che mentre il valore politico ad il significato
dell’atto compiuto saranno illustrati nel corso del dibattito da altri
oratori, il "valore storico" di tale operazione ed ha ricordato gli
incarichi che nel corso di un trentennio di attività politica gli erano
stati assegnati, giudicando peraltro più gradito quello che aveva
portato all’assunzione della massima responsabilità nel
nostro comune. Fiorentini ha aggiunto, quindi, che nel corso di questa
sua valida esperienza ha
avuto modo di apprezzare il fatto della "crescita" in ordine al senso di
responsabilità ed alla maturazione civile, della nuova generazione.
Il sindaco uscente ha ringraziato i colleghi del Consiglio per il
"rapporto democratico stabilito tra maggioranza ed opposizione", una
esperienza giudicata importante e tale da consentirgli d svolgere in
modo migliore l’attività che gli riserva il futuro. Ha rivolto infine un
saluto ed un ringraziamento alla
stampa cittadina per gli attestati di stima e d simpatia manifestati
nella particolare circostanza
ed ha infine augurato al successore un accalorato "buon lavoro"
esprimendogli simpatia e fiducia.
Si è aperta la discussione. Per il gruppo comunista si è avuto un lungo
intervento del dottor
Lucchesi, per la Democrazia Cristiana ha ha parlato l’ing. Rotelli, per
i socialdemocratici il rag.
Tornadore e infine Walter Riccardo Barontini per il Msi-Dn. Naturalmente
si è avuto anche
il discorso del neo-capogruppo socialista Romano Pardini. Quindi è
avvenuta le votazione in merito alle dimissioni del Sindaco e della Giunta
che ha registrato il "si" dei consiglieri dei due gruppi di maggioranza. Il dottor Lucchesi, a nome di tali gruppi, ha indicato
la candidatura a nuovo sindaco di Iginio Marianelli, non senza aver
tracciato un ampio profilo di presentazione. Tra l’altro il capogruppo
comunista non ha mancato di ricordare i sindaci che dal dopoguerra ad
oggi si sono succeduti a capo della nostra amministrazione comunale
(Dardini, Anguillesi, Marchi, Carmignoli e quindi Fiorentini). Si è
proceduto così alla votazione del nominativo del sindaco che oltre al
suffragio dei consiglieri comunisti e socialisti ha ricevuto, anche il
voto del consigliere Tornadore del PSDI.
Il gruppo democristiano ha votato invece scheda bianca, il consigliere
missino ha scritto sulla
scheda il proprio nominativo. Una salva di applausi ha sottolineato il
termine dello scrutinio. Il pubblico si è alzato in piedi. Quantunque
scontata l'elezione di Iginio Marianelli a primo cittadino ha avuto vasta
eco. Si è proceduto quindi alla nomina degli assessori effettivi. I con
i soli voti favorevoli dei comunisti e dei socialisti sono risultati
eletti: Fiorentini (20 voti), Danesin e Ghignola (quest’ultimo del PSI)
con 19, Giaconi con 18; supplenti Volpato e Cipolla con 19 voti.
I il neo-sindaco Iginio Marianelli ha preso posto allora, tra nuovi
battimani, al banco della giunta.
Due bambine gli hanno regalato,due grandi mazzi di garofani. Ha porto il
suo ringraziamento ai colleghi comunisti ed al consigliere
socialdemocratico per il voto favorevole espresso nei suoi riguardi e
quindi ha dato corso ad un ampio e serrato intervento nel quale ha preso
in attento esame i più importanti ed urgenti problemi che riguardano il
nostro Comune. (La
Nazione 12 agosto 1976)
******
Un dipendente Solvay sindaco di Rosignano
Iginio Marianelli, socialista, dipendente Solvay, è il nuovo sindaco dei
comune di Rosignano. Nuovo, dal 12 agosto 1976. Significa molto, per un
uomo, arrivare a essere sindaco del Comune dove è la fabbrica in cui
lavora. E significa molto anche per la collettività che lo esprime,
perché questa è una delle più sicure testimonianze di quale valore possa
avere, oggi, una intensa partecipazione alla vita sociale, alla vita del
lavoro, con senso di responsabilità. Marianelli, che ha cinquanta anni,
ha cominciato giovanissimo a svolgere attività di amministratore
pubblico; ma in tutti questi anni non ha tolto niente al lavoro. Ha
saputo essere amministratore pubblico e uomo politico dopo le ore di
lavoro quotidiano, sacrificando a queste attività tutto il suo tempo
libero, per anni, anche con coraggio. E’ un particolare che bisogna
riferire subito, per definire l’uomo, la sua onestà, la sua tenacia, il
suo impegno a migliorarsi, ad apprendere, a progredire, e a rimanere
sempre lavoratore tra i lavoratori.
Questi non sono elogi messi insieme: è, invece, il ritratto onesto di un
uomo, così come tutti conoscono. Diciamo, anche, che è un uomo dei tempi
nuovi, non spettatore della vigorosa evoluzione di questi anni, ma
protagonista, in una tradizione di libertà e di democrazia che ha
appreso anche dall’ insegnamento e dall’esempio del babbo, altro
dipendente Solvay. Le qualità di Marianelli sono l’equilibrio,
l’intelligente capacità con cui affronta i problemi. Iginio Marianelli è
stato assunto giovanissimo dalla Solvay, poco dopo avere ottenuto la
licenza dalla scuola di avviamento professionale, nel 1940. E’ stato
operaio fino al 1963, quando ha avuto la qualifica speciale. E’
diventato impiegato nel 1965. Attualmente è nell’ufficio lavori del
servizio nuove costruzioni; prepara la manutenzione preventiva.
Marianelli aveva ventidue anni quando ha ottenuto il primo incarico di
rilievo, nell’ambito del sindacato; nel 1947 fu nominato componente
della commissione interna di fabbrica, e lo è stato fino al 1953. E’
stato eletto consigliere comunale per il PSI nel 1951, ed è sempre stato
confermato fino a oggi.
E’ stato assessore ai lavori pubblici e alle finanze dal 1955 al
1964. Nel 1970 è stato nominato componente del consiglio di
amministrazione degli Spedali Riuniti di Livorno, del quale è stato
presidente dal 1973 al 1976.
Sono le azioni che qualificano un personaggio come Marianelli, in una
vita che richiede anche sacrifici, condotta con ammirevole coerenza, con
lealtà verso gli altri, ma anche verso se stesso. Si può ricordare anche
un episodio. Nell’immediato dopo guerra Marianelli è stato tra i
promotori e i fondatori di un’associazione giovanile (poi diventata
opera sociale Solvay) nella quale per la prima volta — allora — si
trovarono insieme componenti di diverso e anche opposto pensiero:
iniziativa nuova in quel periodo politicamente molto irrequieto.
Iginio Marianelli è diventato sindaco al posto di Enzo Fiorentini,
comunista. Al momento del passaggio delle consegne c’è stata una lunga
stretta di mano fra due persone per bene, come si diceva una volta, e
come fa piacere poter finalmente tornare a dire.(La
Solvay notizie agosto 1976) |