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		sin da giovanissimo: protagonista di battaglie sindacali e politiche, ha 
		assunto ruoli di rilievo nella fabbrica Solvay, dove lavorava, e nel 
		mondo civile: diventando anche consigliere e poi presidente degli 
		Ospedali di Livorno, dal 1970 al 1975, quindi consigliere, vicesindaco e 
		poi sindaco dal 1976 al 1980 del Comune di Rosignano, passando nell'80 
		alla Provincia di Livorno, consigliere 
		e assessore fino al settembre 1983 e poi presidente dal 1990 al 1994. Aveva 
    ricevuto il premio dell’Università Popolare di Rosignano “Una vita per..”. 
     Da ricordare la sua correttezza morale e politica: durante la fase di 
    Tangentopoli quando il Psi era all’apice della sua crisi, Iginio Marianelli 
    senza che nessuno glielo avesse chiesto, dette le dimissioni da presidente 
    della Provincia. Un gesto inaspettato che è divenuto lezione di vita e 
    moralità per molti.
    Non solo politico, ma anche pittore di rango inaugura nel giugno '99, una 
    personale nella sala delle esposizioni dell'Università Popolare al teatro 
    Solvay. Diciassette grandi quadri ad olio e dieci bozzetti a china, sono il 
    risultato di questa mostra antologica che, appunto, l'artista vuol 
    presentare non solo ai concittadini, ma ad un vasto pubblico. Dopo tanti 
    anni di assenza dalle salette d'arte, Marianelli torna con le sue opere, 
    tutte per lo più dedicate al paesaggio nostrale, nelle quali ha usato varie 
    tecniche e che quindi evidenziano, in una sequenza cronologica, i vari 
    mutamenti a partire dal 1958 per giungere ai giorni nostri. Oltre che un 
    appuntamento con la tavolozza, un revival. Ma perchè tutti questi anni di 
    silenzio? L'ultima mostra l'aveva presentata infatti nel 1974 a Villa 
    Celestina. Iginio è chiaro nel rispondere. «Non potevo certo esporre le mie 
    opere nel momenti in cui ero stato investito di cariche amministrative o 
    politiche. Sarebbe sembrato una sorta di abuso e, onestamente, anche una 
    ostentazione. D'altra parte, come si può vedere, adesso il tempo non mi 
    manca e quindi cerco di recuperare, di tornare all'arte che ho sempre amata. 
    Per questo ho ripreso pennelli e tubetti». Muore a 78 anni a Rosignano 
    Solvay dopo breve malattia l'8/6/2003. 
                                                              
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		                      Marianelli eletto sindaco 
		Laboriosa ed interessante è stata la riunione del Consiglio comunale 
		svoltasi a Palazzo Civico nel corso della quale, dopo le dimissioni del 
		Sindaco e delta Giunta in carica si è proceduto all’elezione del 
		socialista Iginio Marianelli alla carica di primo cittadino. E’ un fatto 
		certamente desueto e non comune quello costituito dalle dimissioni 
		dell’intera Giunta comunista che pure detiene nell’ambito del nostro 
		Comune la maggioranza assoluta, ma ciò è avvenuto nel quadro degli 
		accordi presi a suo
		tempo in sede provinciale tra Pci e Psi e portati a compimento ad un 
		anno di d’stanza. Si è avuto un dibattito ad alto livello a cui hanno 
		dato vita i capigruppo e consiliari dei vari settori, davanti ad un 
		pubblico notevole (cosa non affatto frequente nelle riunioni 
		consiliari). Notato, tra gli altri, un gruppo di esponenti della 
		Federazione provinciale socialista con alla testa Santopadre e Picchi, 
		poi l’ex sindaco del Comune prof. Demiro Marchi, l’assessore alla 
		Provincia Vincenzo Franchi e numerosi esponenti di partiti e di 
		associazioni dell’intera nostra zona. E’ stato il sindaco uscente, Enzo 
		Fiorentini, che ha aperto la seduta dando esecuzione al primo punto 
		dell’ordine del giorno con le dimissioni proprie e dell'intera Giunta. 
		Ha esordito dando lettura del documento indirizzato al Consiglio 
		sottolineando poi che mentre il valore politico ad il significato 
		dell’atto compiuto saranno illustrati nel corso del dibattito da altri 
		oratori, il "valore storico" di tale operazione ed ha ricordato gli 
		incarichi che nel corso di un trentennio di attività politica gli erano 
		stati assegnati, giudicando peraltro più gradito quello che aveva 
		portato all’assunzione della massima responsabilità nel
		nostro comune. Fiorentini ha aggiunto, quindi, che nel corso di questa 
		sua valida esperienza ha
		avuto modo di apprezzare il fatto della "crescita" in ordine al senso di 
		responsabilità ed alla maturazione civile, della nuova generazione.
		Il sindaco uscente ha ringraziato i colleghi del Consiglio per il 
		"rapporto democratico stabilito tra maggioranza ed opposizione", una 
		esperienza giudicata importante e tale da consentirgli d svolgere in 
		modo migliore l’attività che gli riserva il futuro. Ha rivolto infine un 
		saluto ed un ringraziamento alla
		stampa cittadina per gli attestati di stima e d simpatia manifestati 
		nella particolare circostanza
		ed ha infine augurato al successore un accalorato "buon lavoro" 
		esprimendogli simpatia e fiducia.
		Si è aperta la discussione. Per il gruppo comunista si è avuto un lungo 
		intervento del dottor
		Lucchesi, per la Democrazia Cristiana ha ha parlato l’ing. Rotelli, per 
		i socialdemocratici il rag.
		Tornadore e infine Walter Riccardo Barontini per il Msi-Dn. Naturalmente 
		si è avuto anche
		il discorso del neo-capogruppo socialista Romano Pardini. Quindi è 
		avvenuta le votazione in merito alle dimissioni del Sindaco e della Giunta 
		che ha registrato il "si" dei consiglieri dei due gruppi di maggioranza. Il dottor Lucchesi, a nome di tali gruppi, ha indicato 
		la candidatura a nuovo sindaco di Iginio Marianelli, non senza aver 
		tracciato un ampio profilo di presentazione. Tra l’altro il capogruppo 
		comunista non ha mancato di ricordare i sindaci che dal dopoguerra ad 
		oggi si sono succeduti a capo della nostra amministrazione comunale 
		(Dardini, Anguillesi, Marchi, Carmignoli e quindi Fiorentini). Si è 
		proceduto così alla votazione del nominativo del sindaco che oltre al 
		suffragio dei consiglieri comunisti e socialisti ha ricevuto, anche il 
		voto del consigliere Tornadore del PSDI.
		Il gruppo democristiano ha votato invece scheda bianca, il consigliere 
		missino ha scritto sulla
		scheda il proprio nominativo. Una salva di applausi ha sottolineato il 
		termine dello scrutinio. Il pubblico si è alzato in piedi. Quantunque 
		scontata l'elezione di Iginio Marianelli a primo cittadino ha avuto vasta 
		eco. Si è proceduto quindi alla nomina degli assessori effettivi. I con 
		i soli voti favorevoli dei comunisti e dei socialisti sono risultati 
		eletti: Fiorentini (20 voti), Danesin e Ghignola (quest’ultimo del PSI) 
		con 19, Giaconi con 18; supplenti Volpato e Cipolla con 19 voti.
		I il neo-sindaco Iginio Marianelli ha preso posto allora, tra nuovi 
		battimani, al banco della giunta.
		Due bambine gli hanno regalato,due grandi mazzi di garofani. Ha porto il 
		suo ringraziamento ai colleghi comunisti ed al consigliere 
		socialdemocratico per il voto favorevole espresso nei suoi riguardi e 
		quindi ha dato corso ad un ampio e serrato intervento nel quale ha preso 
		in attento esame i più importanti ed urgenti problemi che riguardano il 
		nostro Comune. (La 
		Nazione 12 agosto 1976) 
		                                                            
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		Un dipendente Solvay sindaco di Rosignano 
		Iginio Marianelli, socialista, dipendente Solvay, è il nuovo sindaco dei 
		comune di Rosignano. Nuovo, dal 12 agosto 1976. Significa molto, per un 
		uomo, arrivare a essere sindaco del Comune dove è la fabbrica in cui 
		lavora. E significa molto anche per la collettività che lo esprime, 
		perché questa è una delle più sicure testimonianze di quale valore possa 
		avere, oggi, una intensa partecipazione alla vita sociale, alla vita del 
		lavoro, con senso di responsabilità. Marianelli, che ha cinquanta anni, 
		ha cominciato giovanissimo a svolgere attività di amministratore 
		pubblico; ma in tutti questi anni non ha tolto niente al lavoro. Ha 
		saputo essere amministratore pubblico e uomo politico dopo le ore di 
		lavoro quotidiano, sacrificando a queste attività tutto il suo tempo 
		libero, per anni, anche con coraggio. E’ un particolare che bisogna 
		riferire subito, per definire l’uomo, la sua onestà, la sua tenacia, il 
		suo impegno a migliorarsi, ad apprendere, a progredire, e a rimanere 
		sempre lavoratore tra i lavoratori. 
		Questi non sono elogi messi insieme: è, invece, il ritratto onesto di un 
		uomo, così come tutti conoscono. Diciamo, anche, che è un uomo dei tempi 
		nuovi, non spettatore della vigorosa evoluzione di questi anni, ma 
		protagonista, in una tradizione di libertà e di democrazia che ha 
		appreso anche dall’ insegnamento e dall’esempio del babbo, altro 
		dipendente Solvay. Le qualità di Marianelli sono l’equilibrio, 
		l’intelligente capacità con cui affronta i problemi. Iginio Marianelli è 
		stato assunto giovanissimo dalla Solvay, poco dopo avere ottenuto la 
		licenza dalla scuola di avviamento professionale, nel 1940. E’ stato 
		operaio fino al 1963, quando ha avuto la qualifica speciale. E’ 
		diventato impiegato nel 1965. Attualmente è nell’ufficio lavori del 
		servizio nuove costruzioni; prepara la manutenzione preventiva. 
		Marianelli aveva ventidue anni quando ha ottenuto il primo incarico di 
		rilievo, nell’ambito del sindacato; nel 1947 fu nominato componente 
		della commissione interna di fabbrica, e lo è stato fino al 1953. E’ 
		stato eletto consigliere comunale per il PSI nel 1951, ed è sempre stato 
		confermato fino a oggi.  
		E’ stato assessore ai lavori pubblici e alle finanze dal 1955 al 
		1964. Nel 1970 è stato nominato componente del consiglio di 
		amministrazione degli Spedali Riuniti di Livorno, del quale è stato 
		presidente dal 1973 al 1976. 
		Sono le azioni che qualificano un personaggio come Marianelli, in una 
		vita che richiede anche sacrifici, condotta con ammirevole coerenza, con 
		lealtà verso gli altri, ma anche verso se stesso. Si può ricordare anche 
		un episodio. Nell’immediato dopo guerra Marianelli è stato tra i 
		promotori e i fondatori di un’associazione giovanile (poi diventata 
		opera sociale Solvay) nella quale per la prima volta — allora — si 
		trovarono insieme componenti di diverso e anche opposto pensiero: 
		iniziativa nuova in quel periodo politicamente molto irrequieto. 
		Iginio Marianelli è diventato sindaco al posto di Enzo Fiorentini, 
		comunista. Al momento del passaggio delle consegne c’è stata una lunga 
		stretta di mano fra due persone per bene, come si diceva una volta, e 
		come fa piacere poter finalmente tornare a dire.(La 
		Solvay notizie agosto 1976)  |