DARDO DARDINI |
Dardini Dardo nasce a Vada il 20 Agosto 1882 da
Francesco e da Maria Pescucci, nascono successivamente le tre sorelle
minori, Ada, Daria e Amelia. Per alleggerire il peso della famiglia, Dardo a
12 anni viene mandato dallo zio Giovanni Bartoli, piccolo imprenditore edile
ad Antignano che ha sposato la zia Zelinda Dardini. Dall'età di 12 anni ai
18, Dardo impara bene il mestiere di muratore, inoltre frequenta ambienti anarchici e socialisti di
Livorno maturando così i propri ideali sociali avanzati. Quando
nel 1900 viene richiamato dal padre a Vada per aiutare economicamente la
famiglia, Dardo non rimane per niente
soddisfatto dovendo lasciare le amicizie livornesi.
Comunque con l' esperienza di lavoro acquisita,
a Vada si fa valere e non gli mancano certo le occasioni di lavorare e di
nuove conoscenze. In quegli anni viene fondata
la sezione del partito socialista di Vada di cui Dardo è il primo promotore.
Sono quelli anni di forti turbolenze politiche e sociali che lo trovano
sempre in prima linea al fianco dei più deboli. Nel
1905 sposa una ragazza di Vada, Elisa
Franceschi da cui avrà tre figli: Vera,
Vero e Maria. Viene
quindi assunto dalla società Solvay
partecipando alla costruzione fin dall'inizio
dello stabilimento.
Rappresenta in consiglio comunale la componente socialista di Vada
dimettendosi per protesta dopo l'avvento del fascismo.
Nel 1920 viene ad abitare da Vada a Rosignano prima in via Roma e
successivamente in via Dante. Le sue responsabilità sul lavoro andranno
sempre crescendo fino a diventare capo del servizio muratura; occorre
infatti ricordare quante furono le costruzioni Solvay di quel periodo:
scuole, teatro,
case per dipendenti, spaccio aziendale campi
sportivi etc.
Conosciuto da tutti per le sue doti moderate e umane e per le sue
convinzioni politiche non certo a favore del regime,
a questo dovette pur sottostare nella maniera più dignitosa e con il proprio
carisma; forse per questo che nell'immediato dopoguerra fu ritenuto da tutte
le componenti politiche, la persona più adatta
a divenire il primo sindaco socialista del comune di Rosignano Marittimo. Il 3 dicembre 1944 entra in carica
la nuova giunta di nomina prefettizia
con Dardo Dardini sindaco e gli assessori Don Vellutini, Sante Danesin,
Giovanni Serredi, Giosuè Masotti, Pompilio Favilli, e Mario Zolezzi. Dardo rimane in carica fino alle prime elezioni del 1946
quando gli succede un altro sindaco socialista, Garibaldo Anguillesi.
Negli
anni seguenti Dardo da il proprio contributo di conoscenze come
consigliere comunale specialmente impegnato nella commissione edilizia.
Nel 1959 si trasferisce a Firenze con la figlia Maria,
dove muore il 27 gennaio 1961. I funerali si sono svolti con rito civile a Rosignano Solvay a cura dell'Amministrazione Comunale che ha anche allestito la camera ardente nella sala consiliare. Durante la cerimonia funebre la figura e l'impegno di Dardo nella vita politica e amministrativa del nostro comune vengono ricordati dal sindaco Demiro Marchi. La salma viene poi tumulata nel cimitero di Vada. (Per gentile concessione di Romano Pardini)
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