I primi pini furono piantati
su quella che allora era un campo lavorato da Diego Martelli il
quale realizzò il viale che dalla sua dimora portava sino al mare.
Il barone Patrone ai primi anni del secolo scorso aumentò il
numero dei pini alla cui ombra si riunivano i militari regi e
villeggianti con paglietta ed ombrellino. Nel 1910 fu costruito
il circolo Kursaal, centro mondano con sale da gioco e da ballo.
Il circolo fu ristrutturato negli anni ’30 e prese il nome di
Villa Celestina. Già nel 1926 la pineta ospitava il circolo del
tennis, divenuto poi negli anni ’50 e ’60 ritrovo privilegiato di
attori, registi, giornalisti. Ma c’è chi ancora si ricorda come la
pineta, negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale, fosse
vigilata da un custode che, in bicicletta, controllava che nessuno
danneggiasse verde e arredi, come “vasca” dei pesci rossi, oggi
sostituita da un manufatto moderno. Sempre in pineta, negli
anni ’60, si teneva il concorso ippico e in pineta si trovava una
delle più importanti strutture di tiro al piattello in Italia.
Sulla terrazza panoramica c'era il Cardellino, locale dove hanno
cantato Mina o Aznavour; ma anche un centro di musica Jazz: l’Intras
Club che attirava appassionati di questa musica da tutta
Italia. La pineta è stata ed è centro di tradizioni come la messa
all’aperto che, dagli anni ’60 a oggi, si tiene nei mesi estivi ed
è seguita da centinaia di persone. Per questo la pineta, decantata
dal poeta Marradi è ancora oggi il fulcro turistico di
Castiglioncello.
Adunanza 18 dicembre
1914 - Pineta di Castiglioncello - Interpellanza Gotti
Il Consigliere Gotti constatato che il Barone
Patrone ha chiuso la pineta di Castiglioncello, cioè quello che
ha di meglio tale frazione balneare, domanda se il Consiglio
intende di occuparsi della questione. Al Presidente è noto che
il Barone Patrone è in trattative per la vendita della Pineta.
Il Consigliere Gotti ritiene che i viali aperti al pubblico da
tempo immemorabile, non possono essere chiusi e propone che
prima di compiere qualsiasi atto, l'affare sia dato allo studio
dell'ufficio Comunale. Il Consiglio approva all'unanimità per
alzata di mano.
|