Castello Pasquini

1891 - Il castello Patrone nell'anno dell'inaugurazione. La casa Martelli è stata demolita. (Foto famiglia Marcacci)

 Quella di Fausto Lazzaro Patrone è figura di eccezionale importanza nell'ambito del territorio e soprattutto nell'ambito di Castiglioncello, ma l'intera sua personalità, non risulterà mai totalmente percepibile. È ricco e lo fa vedere. E' l'unico residente del Comune con sei domestici. Distanzia nettamente i principali benestanti del comune (Ginori, Berti, Costa-Righini, Caputi) che ne hanno tre. Ha agganci ovunque, tanto che riesce ad ottenere il divorzio acquisendo per breve tempo la nazionalità tedesca ed avendone la trascrizione sui registri dello Stato Civile Italiano. Ci si chiede come un cittadino germanico possa esser stato eletto consigliere comunale, ma l'obiezione decade non solo per una votazione a Palazzo Civico, ma anche dinanzi al fatto che pochissimi giorni dopo l'ottenimento del divorzio, il barone viene nominato Capitano del Regio Esercito. È l'argomento che chiude il contenzioso. La gente fa insinuazioni su regalie di preselle, anche di ville, e c'è del vero. Tuttavia nei contratti, da buon affarista, si cautela con cavilli e con norme-capestro. È un personaggio che parla molto poco, ma intimidisce anche personalità qualificate. Nel  suo ambizioso disegno per Castiglioncello alterna atteggiamenti spavaldi da hidalgo latino-americano, con la  meticolosa circospezione tipica genovese.

 

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