Il parco del castello che
praticamente si potevano osservare
solo una volta o due all'anno,
quando venivano organizzate feste
memorabili. «Il parco e la caccia ai
tartufi in un bosco accanto alle
mura che guardavano la stazione
ferroviaria ed il mare, l'abbaiare
alto e confuso dei cani da ricerca e
poi, dal lato opposto, il pozzo
coperto da una chiusura ermetica e
con la chiave custodita gelosamente,
ma con acqua sempre freschissima... proseguendo lungo il viale verso la fattoria
c'erano le piante da frutto, i limoni e l'arancio amaro e i
mandorli e alla sinistra la vegetazione era pił fitta e di
primavera vi si raccoglievano gli asparagi ed in autunno i porcini
ed i cocchi...(Breve
sintesi da "La ciminiera dimezzata" di Celati-Gattini) |