L'incipit 
																potrebbe essere 
																quello classico 
																delle favole: 
																"C'era una volta 
																il Tennis a 
																Castiglioncello". 
																Già, perché il 
																famoso locale 
																immerso nella 
																pineta Marradi 
																quest'anno ha 
																aperto il 
																cancello solo 
																per l'uso dei 
																due campi di 
																terra rossa. Il 
																bar e il 
																ristorante non 
																funzionano, la 
																sala da gioco 
																dove si 
																sfidavano i 
																bridgisti è 
																deserta, nessuno 
																occupa i tavoli 
																che guardano i 
																campi, la 
																terrazza del 
																"Fazzoletto" 
																dove si faceva 
																musica fino 
																all'alba è 
																inagibile. La 
																società sportiva 
																livornese che ha 
																coraggiosamente 
																preso in 
																gestione solo il 
																gioco del 
																tennis, non può 
																obiettivamente 
																fare più di 
																tanto. Insomma 
																il Tennis come 
																era una volta è 
																solo un ricordo. 
																E com'era a quel 
																tempo? 
																Cominciamo 
																dall'inizio. 
																L’inizio. 
																Correva l'anno 
																1946 quando 
																Marcello 
																Bartoletti a 22 
																anni prese in 
																affitto il 
																locale di 
																proprietà del 
																Comune di 
																Rosignano. Ben 
																presto a dargli 
																manforte 
																arrivarono la 
																moglie Matilde 
																Volterrani, la 
																sorella di lei 
																Magda con il 
																marito Roberto 
																Mannari detto il 
																Morino, un 
																quartetto che si 
																rivelò vincente 
																in 
																quell'impresa. 
																Sotto la guida 
																del “boss 
																“Marcello, la 
																moglie si 
																occupava della 
																cucina, la 
																cognata stava 
																alla cassa e il 
																Morino era 
																addetto al bar. 
																Come ristorante 
																scelsero di 
																distinguersi 
																dagli altri 
																della zona. 
																Niente pesce e 
																solo cucina di 
																terra della 
																tradizione 
																toscana e 
																contadina. 
																Matilde aveva 
																successo con i 
																suoi piatti: la 
																zuppa toscana, i 
																rigatoni alla 
																Tennis, le 
																crocchette di 
																pollo, la 
																frittata di 
																cipolle e il 
																coniglio in 
																umido con le 
																patate. Era il 
																tempo in cui la 
																gente aveva un 
																grande desiderio 
																di vivere e 
																divertirsi dopo 
																le amarezze 
																della guerra. 
																Già nei primi 
																anni ’50 il 
																locale divenne 
																uno dei più 
																famosi della 
																costa toscana. 
																Era un luogo 
																elegante, 
																arredato con 
																gusto e 
																frequentato da 
																un pubblico 
																scelto perché il 
																Bartoletti aveva 
																una spiccata 
																propensione per 
																selezionare la 
																clientela senza 
																però urtare la 
																suscettibilità 
																di nessuno. 
																L’arrivo di 
																Cinecittà. Poi a 
																Castiglioncello 
																arrivò il cinema 
																e qui il merito 
																fu tutto della 
																famiglia d'Amico 
																frequentatrice 
																del luogo da 
																molti anni. I 
																d'Amico, in 
																particolare la 
																sceneggiatrice 
																Suso, erano un 
																vero e proprio 
																polo 
																d'attrazione per 
																tutto il mondo 
																dello 
																spettacolo. 
																Questo nuovo 
																tipo di pubblico 
																scoprì che il 
																Tennis era il 
																salotto buono di 
																Castiglioncello, 
																un posto 
																riservato, dove 
																nessuno 
																importunava con 
																richieste 
																d'autografi. 
																Stavano là come 
																se fossero a 
																casa loro. 
																Basterebbe 
																ricordare che 
																nel ’57 Suso 
																Cecchi d'Amico, 
																Franco 
																Zeffirelli e 
																Luchino 
																Visconti, il 
																produttore 
																Franco 
																Cristaldi, 
																Marcello 
																Mastroianni e 
																Masolino d'Amico 
																figlio di Suso, 
																durante una cena 
																rimasta storica, 
																costituirono una 
																sorta di 
																cooperativa, per 
																produrre il film 
																"Le notti 
																bianche" che poi 
																fu girato a 
																Livorno. Il 
																tappeto rosso. 
																Fra i personaggi 
																del cinema e 
																dello spettacolo 
																assidui di 
																questo locale c' 
																erano anche 
																Alberto Sordi, 
																Vittorio 
																Gassman, Delia 
																Scala, Massimo 
																Girotti, Fosco 
																Giachetti, 
																Giorgio 
																Albertazzi, 
																Enrico Maria 
																Salerno, le 
																sorelle Kessler, 
																le coppie Paolo 
																Panelli-Bice 
																Valori e Paolo 
																Ferrari-Marina 
																Bonfigli, il 
																regista Luigi 
																Filippo d'Amico 
																e il regista 
																televisivo Enzo 
																Trapani, il 
																produttore Mario 
																Cecchi Gori, gli 
																sceneggiatori 
																Ennio Flaiano e 
																Stefano Vanzina 
																in arte Steno, i 
																musicisti Nino 
																Rota e Armando 
																Trovaioli. In 
																quegli anni era 
																uno spasso 
																trascorrere la 
																notte sulla 
																terrazza del 
																"Fazzoletto" 
																dove tra un 
																whisky e un 
																piatto di 
																rigatoni 
																qualcuno 
																intonava vecchie 
																canzoni 
																accompagnato da 
																una chitarra 
																oppure si 
																giocava a mimare 
																i titoli dei 
																film più famosi. 
																Famose racchette 
																si sono esibite 
																sui due campi. 
																Nel 1958 Carlo 
																della Vida, 
																organizzatore 
																romano di eventi 
																sportivi, portò 
																tennisti di fama 
																internazionale: 
																Orlando Sirola, 
																Nicla Migliori, 
																Lea Pericoli, 
																Nicola 
																Pietrangeli, 
																Fausto Gardini, 
																gli australiani 
																Rod Laver, Mal 
																Anderson, Ashley 
																Cooper, lo 
																statunitense 
																Tony Trabet e il 
																peruviano 
																Alejandro Olmedo. 
																Furono 
																giornatememorabili. 
																Un altro gioco 
																che imperversava 
																era il bridge, 
																quello con la B 
																maiuscola, 
																perché ai tavoli 
																verdi si 
																misuravano i più 
																forti giocatori 
																d'Italia fra i 
																quali i 
																livornesi Benito 
																e Marisa 
																Bianchi, Anna 
																Valenti, Gianni 
																Brogi e Giorgio 
																Matteucci. Non 
																mancavano 
																giornalisti 
																quali Giovanni 
																Spadolini che in 
																villeggiatura a 
																Castiglioncello 
																veniva da quando 
																aveva otto anni 
																e Indro 
																Montanelli 
																sempre ospite 
																dei conti 
																Bossi-Pucci, i 
																politici 
																Giuseppe Pella, 
																Claudio Pontello, 
																Furio Diaz, i 
																famosi medici 
																Oscar Scaglietti 
																ortopedico e 
																Paride Stefanini 
																chirurgo, 
																illustri 
																rappresentanti 
																della nobiltà 
																romana quali i 
																Colonna e i 
																Lante della 
																Rovere e della 
																nobiltà 
																fiorentina quali 
																i Tolomei della 
																Lippa e gli 
																Strozzi. Fra i 
																grossi 
																industriali il 
																costruttore 
																fiorentino 
																Flavio Pontello 
																e il bolognese 
																Stefano Fabbri 
																dell’amarena. 
																L’estate del 
																“Sorpasso”. 
																Nell'estate del 
																1962 
																Castiglioncello 
																visse il suo 
																momento più 
																esaltante quando 
																il regista Dino 
																Risi lo 
																trasformò in un 
																grande set 
																cinematografico 
																per girare "Il 
																sorpasso". 
																Protagonisti 
																Vittorio 
																Gassman, 
																Catherine Spack 
																e Jean Louis 
																Trintignant. 
																Molti 
																castiglioncellesi 
																furono 
																ingaggiati come 
																comparse. A fine 
																giornata la 
																torupe si 
																ritrovava al 
																Tennis per 
																trascorrere 
																qualche ora di 
																meritato relax. 
																Il declino. Nel 
																1978 le strade 
																di Marcello e 
																Matilde si 
																separano, 
																Marcello lascia 
																e Matilde resta 
																la titolare fino 
																al 1996. Da 
																allora si sono 
																succeduti vari 
																conduttori ma 
																tutti senza 
																troppa fortuna. 
																Bisogna dire che 
																non era facile 
																rimpiazzare una 
																straordinaria 
																coppia di 
																gestori come 
																erano stati 
																Marcello 
																Bartoletti e 
																Matilde 
																Volterrani che 
																con la clientela 
																avevano un 
																rapporto 
																veramente 
																particolare. Si 
																pensi che in 
																certe sere 
																Marcello 
																esponeva sul 
																banco della 
																pizzeria un 
																cartello che 
																diceva: "Si 
																avvertono i 
																signori clienti 
																che stasera 
																Matilde è 
																nervosa". 
																Inoltre negli 
																anni ’90 la 
																stagione d'oro 
																si era ormai 
																esaurita: i 
																tempi stavano 
																cambiando e con 
																i tempi anche il 
																pubblico dei 
																villeggianti. 
																Nasceva il 
																turismo mordi e 
																fuggi. Oggi non 
																ci sono più le 
																grandi famiglie 
																che 
																trascorrevano 
																l’estate a 
																Castiglioncello. 
																I grandi 
																personaggi si 
																sono fatti 
																sempre più rari 
																. Il cinema 
																italiano non 
																abita più. Oggi 
																in piazzetta 
																qualche volta si 
																può vedere Paolo 
																Virzì con 
																Micaela 
																Ramazzotti che 
																sono soliti 
																prendere in 
																affitto una 
																villa a due 
																passi dal 
																porticciolo, 
																oppure Giorgio 
																Panariello e 
																Leonardo 
																Pieraccioni 
																spesso ospiti 
																del loro grande 
																amico Carlo 
																Conti che da 
																anni ha casa sul 
																Quercetano. 
																Comunque il 
																comune ha 
																indetto un bando 
																per la gestione 
																del Tennis a 
																partire 
																dall'estate del 
																2016. Il locale 
																avrà bisogno di 
																parecchi lavori 
																di restauro c'è 
																solo da 
																augurarsi che, 
																anche se sarà 
																difficile 
																rivivere i fasti 
																degli anni 
																trascorsi, la 
																struttura possa 
																tornare ad 
																essere un punto 
																di ritrovo come 
																era allora negli 
																anni d’oro.
																
																Dino Dini  
														 
													 
												 
											 
										 
									 
								 
							 
						 
					 
				 
			 
		 
	 
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