Castiglioncello ieri/Portovecchio

1958 - Il cinema a Portovecchio aperto il 25 maggio 1957

 Proprio di fronte al bar Faccenda, dall'altra parte della strada, angolo via U.Foscolo, il 25 maggio 1957 apre il Cinema Castiglioncello di proprietà della sig.ra Isotta Razzauti (1914-2008) foto piccola, su progetto del marito ing. Alberto Michetti (1915-1973), responsabile dell'Uff. Tecnico Comunale. Si comincia con la sola platea. Film di esordio: "Autostop" con Glen Ford e Jack Lemmon del 1956. Nel 1960 arriva la galleria e poi l'arena "La Pineta". Si attiva anche il Cine-club con una programmazione meno commerciale, appoggiata dall'allora sindaco Demiro Marchi che lavorava a favore dell'attività culturale in ambito comunale. Più tardi, nel '90 entra nel giro anche il cinema Solvay, ma seppure per periodi limitati la famiglia ha gestito anche i cinema di Rosignano Marittimo ed il Sarti di Vada, prima delle recenti ristrutturazioni.
Prossima la costruzione di un nuovo cinema. Siamo informati che fra non molto verrà iniziata la costruzione di un nuovo cinema coperto nella località Portovecchio. L'edificio sorgerà sul lato mare della via Aurelia in angolo con via della Ragnaia. La sala che avrà la capacità di circa cinquecento persone e potrà assorbire numerosi spettatori di Castiglioncello, Portovecchio, Caletta nonché specie d'estate di Rosignano Solvay
(Il Tirreno 11 febbraio 1956)
Per il 2016 sono previsti importanti lavori di ristrutturazione.

9/1/2016 - E' andato in scena il saluto ufficiale a Margherita Michetti e alla nipote Barbara, ultime titolari della sala cinematografica, quando l’amministrazione comunale, insieme a centinaia di cittadini, ha voluto rendere omaggio a quella struttura che dalla fine degli anni Cinquanta è stata il simbolo del profondo legame di Castiglioncello con il cinema. A salutare “Titti”, come tutti chiamano da sempre Margherita Michetti, e Barbara c’erano il sindaco Franchi, il vicesindaco Donati e l’assessore Montagnani. Oltre che i rappresentanti di Pro Loco, Ccn e del Centro Studi Commedia all’Italiana. Insieme a centinaia di cittadini che hanno voluto salutare lo storico cinema e la famiglia che lo ha creato e gestito finora.
Iniziano importanti lavori di ristrutturazione.(Il Tirreno 10 febbraio 2015)
Deserta l'asta per l'ex cinema: nessuno vuole il cantiere infinito

16 Gennaio 2021 - Deserta la prima asta per assegnare la struttura sorta lungo la via Aurelia al posto dello storico cinema Portovecchio. Un edificio portato al grezzo, ma mai terminato, dopo che un paio di anni fa è fallita la ditta Imax che dopo aver acquistato la sala cinematografica divenuta il simbolo della dolce vita castiglioncellese degli anni Sessanta e Settanta, aveva avviato la realizzazione di appartamenti, negozi e anche di un piccolo cinema nel seminterrato. Da quando l'intervento di ristrutturazione è stato bloccato residenti e negozianti della zona chiedono che il cantiere venga ultimato, dato che lo scheletro di mattoni e cemento rappresenta prima di tutto un problema di sicurezza per chi circola in zona, ma anche una ferita all'immagine turistica di Portovecchio. Nei mesi scorsi cittadini e commercianti hanno sperato che già dalla prima asta, chiaramente legata al procedimento fallimentare della Imax, l'edificio potesse essere acquisito e quindi terminato. Ma così non è stato: nessuno si è presentato, probabilmente perché la cifra a base d'asta -1 milione e 100mila euro - è stata considerata elevata. Ecco che il cantiere infinito lungo la via Aurelia resta una spina nel fianco per la zona. In molti temono che ponteggi e impalcature che ancora avvolgono la struttura possano cedere, danneggiando le auto in sosta nelle vicinanze o peggio ferendo i passanti. Su questo aspetto torna ad intervenire Riccardo Frangerini, dell'omonima impresa che si era occupata della costruzione dell'immobile, che spiega come «noi continuiamo a tenere sotto controllo il cantiere, facendo monitoraggi per garantire la sicurezza». Il cantiere per recuperare l'edificio dell'ex cinema è partito nel settembre del 2016 e l'obiettivo della proprietà, la Imax immobiliare, era quello di inaugurare la nuova sala cinematografica di Portovecchio il Natale dell'anno dopo. Così non è stato, anzi i cantieri sono andati avanti a rilento, con una serie di blocchi. Fino a quello definitivo, a inizio 2019. La struttura è praticamente terminata - cinema e negozi al piano terreno ma anche appartamenti a quelli superiori - ma sono al grezzo. E i ponteggi sono ancora tutti montati. Da allora è fallita la Imax e i beni della società sono seguiti da un curatore fallimentare. Il nuovo tentativo di affidare la struttura è già in programma. La seconda asta si terrà, come si legge anche sul sito delle aste giudiziarie della provincia di Livorno, nella sede del curatore fallimentare, a Pisa, alle 11 del 26 febbraio (offerte entro il giorno precedente). Il prezzo dell'edificio è chiaramente calato, scendendo a 900mila euro, con offerta minima di 675mila euro. La speranza della comunità di Castiglioncello e dei tanti turisti che nel paese hanno una seconda casa è che il cantiere possa essere portato a termine una volta per tutte, così da rilanciare la zona come fulcro del commercio locale.
Anna Cecchini Il Tirreno.
18 marzo 2021 - «Ecco come farò rinascere l'ex cinema» - Lavori a settembre fino all'estate 2022
Conta di far ripartire il cantiere a settembre e di terminare i lavori prima dell'estate 2022. In pratica, il suo obbiettivo è far rinascere il complesso nel centro del paese nell'arco di un anno. Ad aggiudicarsi all'asta lo scheletro dell'ex cinema di Castiglioncello per 780mila euro è stata l'impresa Astagest, del gruppo Gest Sea. Una società di Pontedera che fa capo a Stefano Susini, presidente della squadra di calcio Sextum Bientina, e al geometra Maurizio Nieri.Un edificio, quello lungo la via Aurelia a Castiglioncello, la cui ristrutturazione è partita nel 2017 e che doveva concludersi entro un paio di anni. Così non è stato, visto che l'impresa che aveva acquistato lo storico cinema è fallita dopo aver rialzato e portato al grezzo l'edificio. Da quando l'intervento di ristrutturazione si è bloccato, alla fine del 2019, residenti, negozianti e turisti hanno più volte espresso il loro timore che il cantiere restasse incompiuto. E che, sulla strada principale del paese, rimanesse uno scheletro di cemento circondato dalle impalcature.Dopo che lo scorso dicembre la prima asta è andata deserta, a fine febbraio l'impresa pontederese si è aggiudicata l'edificio alla seconda asta, per una somma di 780mila euro.«La nostra intenzione - spiega Susini - è quella di far ripartire il cantiere al più presto. Abbiamo già preso contatti con il Comune chiedendo un incontro, per capire come muoverci». Susini spiega che il progetto di ristrutturazione dell'ex cinema, simbolo del legame tra Castiglioncello e il mondo della celluloide, resterà quello avviato. Anche perché buona parte dei lavori erano praticamente terminati.E assicura che resterà anche la sala cinematografica, destinata ad accogliere circa 140 spettatori. «Il complesso - proseguono Susini e Nieri - ospiterà quattro appartamenti di metratura varia, cinque fondi commerciali, la sala cinematografica, quattordici posti auto e i locali tecnici». Chiaramente le unità abitative, una volta conclusi i valori, saranno messe in vendita, mentre per i negozi l'impresa dell'entroterra ipotizza sia la vendita che l'affidamento in gestione. «Resterà di nostra proprietà la sala del cinema - dice Susini - ma chiaramente cercheremo un gestore, come del resto abbiamo fatto per le varie attività all'interno del centro commerciale Le Botteghe che abbiamo costruito a Pontedera». Insomma Susini e Nieri, che hanno già effettuato una serie di sopralluoghi sul cantiere in zona Portovecchio insieme alle maestranze che dovranno terminare i lavori, assicurano che entro un anno lo scheletro di cemento prenderà le sembianze di un immobile moderno. «Il progetto non cambia - terminano - porteremo a termine l'intervento non appena avremo fatto il punto con il Comune. La nostra volontà è quella di consegnare il complesso finito prima dell'estate del prossimo anno». Anna Cecchini Il Tirreno.

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