Sono trascorsi sei mesi dall'assemblea durante la quale un centinaio di cittadini dettero il mandato al sindaco Alessandro Franchi e alla sua giunta di presentare un progetto per acquisire una volta per tutte villa Celestina, in pineta Marradi a Castiglioncello.
Sei mesi durante i quali, nonostante gli incontri che sono intercorsi tra amministrazione comunale e Guardia di finanza, ancora non si può mettere la parola fine a questa vicenda che dura dal 2014.
«In questi mesi - dice il sindaco Franchi - abbiamo avuto diversi incontri con la Guardia di finanza; il problema rimane quello che abbiamo già detto durante l'assemblea di giugno. Ossia trovare una sede idonea per l'intendenza di finanza. Per quanto riguarda l'amministrazione comunale supportata dai cittadini - continua - la posizione è la stessa. Non abbiamo assolutamente niente contro la Guardia di finanza ma riteniamo che villa Celestina dovrebbe passare al Comune per venire utilizzata a fini turistici e culturali; fini più idonei all'ambiente in cui è inserita la stessa struttura ossia la pineta Marradi. Il lavoro sta procedendo in tal senso ma c'è da tenere di conto che su Villa Celestina insistono più istituzioni».
Non si sbilancia il sindaco nel dire quando e come il percorso potrà avere una fine. Attualmente la struttura non è ancora nelle disponibilità dell'amministrazione ma appartiene allo Stato. Per questo l'Intendenza di Finanza, che deve lasciare la sede di Cecina, ha chiesto di utilizzarla. Nel giugno scorso il Comune aveva chiesto di acquisire la villa attraverso una permuta.
Il valore di villa Celestina era stato valutato attorno ai due milioni di euro Un milione e 300 mila euro, disse Franchi durante l'assemblea pubblica, erano già stati accantonati. Mancavano 700 mila euro. Un cifra importante. Per questo l'amministrazione comunale aveva proposto alla Guardia di finanza di cedere un immobile di proprietà del Comune di pari valore o di costruire una caserma completamente nuova del valore di Villa Celestina. Un percorso che, a quanto detto da Franchi, è ancora in corso. Tuttavia è bene ricordare che è dal 2014 che il destino di dello storico edificio in pineta Marradi è in forse.
A metà del marzo scorso l'Agenzia del demanio chiede al Comune di restituire le chiavi della struttura, che di fatto appartiene appunto allo Stato, per trasformarla in sede tecnica della Guardia di finanza. Una richiesta pervenuta pochi giorni prima dell'approvazione del bilancio all'interno del quale il Comune di Rosignano ha previsto uno stanziamento di un milione e trecentomila euro da destinare in parte all'acquisto della villa e, in parte, alla costruzione della nuova caserma della Guardia di finanza su terreno messo a disposizione dal Comune di Cecina.
Nel giugno scorso il sindaco Franchi chiede che anche i cittadini si esprimano sulla vicenda, vista l’importanza strategica dell’edificio, immerso nel verde della pineta castiglioncellese.
Durante l'assemblea pubblica pochi i tentennamenti: secondo i cittadini e i rappresentanti delle associazioni villa Celestina deve essere acquisita dal comune, che a sua volta sottolinea la volontà di portare avanti un progetto legato allo sviluppo turistico del territorio. «Villa Celestina - aveva chiesto la Pro Loco castiglioncellese, per bocca del presidente Massimo Avunti - deve trovare finalmente una destinazione d'uso turistica chiara, solida». In una nota condivisa avevano espresso lo stesso concetto anche il Ccn, rappresentato da Vanessa Guidi e l’associazione benefica Giacomo onlus, con il fondatore Giovanni Cruschelli. Dopo sei mesi, però, tutto rimane ancora in sospeso. E la situazione non sembra destinata a sbloccarsi in tempi brevi. (A. Bernardeschi per Il Tirreno
26/6/2018 - Abbiamo firmato con l'Agenzia del Demanio il protocollo d'intesa per avviare un percorso di valorizzazione di Villa Celestina. L'immobile viene così inserito nel progetto nazionale "Fari, torri ed edifici costieri" finalizzato alla riqualificazione di immobili pubblici di pregio, molti dei quali - grazie a questa modalità - hanno già avuto una destinazione socio-culturale.
Dopo che il trasferimento della Villa al comune attraverso il federalismo demaniale si è rivelata una strada non percorribile, avevamo due scelte: o rinnovare il contratto di affitto, senza però un progetto definito e con importanti oneri a carico del comune, o avviare un rapporto con l'Agenzia del Demanio per raccogliere nuove proposte nazionali e internazionali. Questo permetterebbe di utilizzare l'immobile con finalità turistiche ricettive e culturali, nel pieno rispetto del contesto storico e ambientale della pineta Marradi.
Per illustrare i dettagli del percorso a luglio organizzeremo un incontro pubblico con l'Agenzia del Demanio.
Villa Celestina affidata al Cardellino srl. Previsto un investimento di 1 milione, la società deve presentare il piano economico. Nel progetto un centro benessere.
Assegnata al Cardellino
Srl la gestione per
quarantaquattro anni di
villa Celestina a
Castiglioncello. Un
investimento pari ad un
milione di euro per il
recupero dell’immobile
inserito nella
prestigiosa pineta
Marradi. Il progetto
presentato all’Agenzia
del demanio che il 29
luglio scorso mise a
gara la gestione della
villa, porta la firma
dello studio “Filippo
Rak architetti" di
Firenze e prevede la
realizzazione di una
struttura di supporto a
tutte del attività del
territorio. «Il progetto
- spiega Niccolò
Vestrini, amministratore
della società Cardellino
- si chiama “Open Villa”
proprio perché vogliamo
che la struttura si apra
al territorio». In
particolare l’offerta
dei servizi si articola
su differenti tipi di
valorizzazione. Il piano
seminterrato, con
l’affaccio esterno
fronte mare, sarà
dedicato al benessere
con servizi di
talassoterapia, percorsi
termali, massaggi e
yoga. In pratica si
tratta del piano fino a
qualche anno fa occupato
dai laboratori del
Dipartimento ambientale
dell’Università di Pisa.
Le sale del piano
rialzato, ossia quello
di maggiore interazione
con la pineta, si
apriranno invece a
collaborazioni con
soggetti privati,
associazione, circoli,
creando uno spazio
polifuzionale dove si
potranno incrociare
congressistica,
esposizioni,
presentazioni,
premiazioni e
ricevimenti. Con un
occhio anche
all’enogastronomia.
L’idea è quella di
sviluppare un luogo di
incontro e di promozione
enogastronomica riferita
al territorio. L’ultimo
piano, ossia quello con
terrazza vista
mozzafiato sulla baia di
Castiglioncello, sarà
destinato ad un piccolo
bar. Per quanto riguarda
al talassoterapia,
un’idea che da oltre
trent’anni circola su
Castiglioncello, «devo
dire - spiega Vestrini -
che, seppur non semplice
da realizzare, è un
progetto al quale noi
crediamo molto». Un
progetto sicuramente
ambizioso ma che
sembrerebbe cogliere gli
obiettivi dell’Agenzia
del demanio. Il percorso
per la società che si è
aggiudicata Villa
Celestina non è
terminato: «Come è
previsto nell’avviso di
gara - dicono
dall’Agenzia del demanio
- per finalizzare
l’aggiudicazione, la
società dovrà presentare
l’asseverazione del
piano economico
finanziario prodotto per
la partecipazione alla
gara. A quel punto la
miglior offerte sarà
sottoposta alla verifica
di convenienza economica
da parte della
commissione di congruità
e contestualmente
saranno avviate le
consuete verifiche di
legge nei confronti
dell’operatore». Se
tutto andrà bene, potrà
essere messo un punto
sulla gestione di villa
Celestina. «Le proposte
di qualità arrivate
all’Agenzia del demanio
per Villa Celestina -
commenta il sindaco
Alessandro Franchi - ci
danno ragione sul
percorso attivato. Mi
sembra che il progetto
risponda alla filosofia
e alle richieste
pervenute anche dalla
cittadinanza, come ad
esempio, la
talassoterapia. Sono
contento che la gestione
vada ad un imprenditore
locale conosciuto e
apprezzato».
Il Tirreno A. Bernardeschi.
7 aprile 2021
- Villa Celestina, tutto
da rifare
Il percorso
amministrativo per
l'affidamento della
struttura simbolo di
Castiglioncello, che dal
2018 è passata dal
Comune allo Stato, si è
arenato. Un'altra volta.
L'ennesima. Non è andata
a buon fine, infatti,
l'aggiudicazione alla
società Il Cardellino
(prima classificata del
bando che l'Agenzia del
demanio aveva emesso nel
2018). Una
aggiudicazione che già
era andata incontro a
vari ritardi e che
adesso, come fa sapere
il Demanio stesso, «ha
avuto il parere negativo
della commissione
congruità». Si tratta di
un organo che valuta
appunto che il prezzo di
affitto ipotizzato nel
progetto presentato dai
partecipanti ai bandi
del Demanio sia congruo,
ossia non si configuri
un danno erariale a
carico dello Stato. «Il
Cardellino - fa sapere
l'Agenzia del demanio -
aveva offerto un affitto
di 61mila euro all'anno,
con una durata di 44
anni e un investimento
dichiarato di oltre un
milione di euro per la
ristrutturazione sulla
base del progetto
presentato». Una cifra
evidentemente valutata
troppo bassa. Ecco che
il Demanio ha inviato
alla società, titolare
dell'omonimo locale in
pineta Marradi, un atto
ufficiale in cui viene
chiarito il parere
sfavorevole della
commissione congruità.
Che di fatto non solo
blocca definitivamente
l'aggiudicazione al
Cardellino, ma implica
l'apertura di un nuovo
percorso amministrativo
per arrivare
all'affidamento della
villa. Impossibile,
infatti, che il Demanio
prenda in considerazione
la graduatoria dei
progetti presentati.
«Non è possibile - fa
sapere ancora l'Agenzia
- andare a scalare in
graduatoria perché gli
altri partecipanti
avevano offerto cifre di
affitto anche minori
rispetto al primo
classificato». In
pratica l'edificio è
destinato a restare
chiuso, di certo per la
prossima estate, ma
chiaramente fino a
quando non andrà a buon
fine un nuovo iter per
definirne la gestione.
Il primo bando. Il bando
del Demanio riguardante
la valorizzazione di
fari, torri e edifici
costieri risale al 2018.
«Si tratta di una
procedura - ricorda
l'Agenzia del demanio -
tramite cui sono state
assegnate oltre trenta
strutture in Italia».
Otto i partecipanti, dei
quali cinque ammessi al
bando. «La scelta - fa
sapere l'Agenzia del
demanio - risale al
2019, quando la
struttura è stata
preaffidata alla società
Il Cardellino, che aveva
presentato l'offerta
considerata migliore».
Il ricorso. L'iter per
l'affidamento definitivo
si è bloccato poco dopo,
quando la GV Investments,
seconda classificata, ha
presentato ricorso.
«Dopo mesi - prosegue il
Demanio - il Tar della
Toscana si è espresso a
favore del Cardellino».
Che quindi è tornato ad
essere l'aggiudicatario
della struttura. Offerta
bassa. Il Demanio fa
sapere che il progetto
del Cardellino è poi
stato sottoposto alla
Commissione congruità,
che valuta appunto
l'entità dell'offerta
economica. «C'é stato
parere negativo -
spiegano dal Demanio - e
la graduatoria non può
essere scorsa dato che
gli altri partecipanti
avevano offerto anche
meno». Verso un nuovo
bando. Il Demanio
garantisce «la massima
attenzione nei confronti
di villa Celestina.
Verranno valutate tutte
le strade possibili per
una valorizzazione nel
prossimo futuro e
intanto stiamo
valutando come definire
il nuovo bando e
l'eventuale passaggio in
commissione congruità».
Anna Cecchini.
4 Ottobre 2022 -Chiusa
l’asta per la vendita di
Villa Celestina, il
Demanio ha individuato i
nuovi proprietari.
È stato individuato
il soggetto che, dopo il
necessario iter di
verifiche
amministrative, sarà il
nuovo proprietario di
Villa Celestina a
Castiglioncello. Si
tratta di una società
che fa capo alla
famiglia
Spinnato-Baldini,
titolare della nota
pasticceria lungo la via
Aurelia a Rosignano
Solvay e degli hotel
Costa Verde e Guerrini a
Castiglioncello. Era in
programma per la mattina
di martedì 4 ottobre,
negli uffici del Demanio
di Livorno, l’apertura
delle buste relative
alla procedura di
vendita a un soggetto
privato dello storico
edificio immerso in
pineta Marradi. L’avviso
del Demanio per
aggiudicarsi la
proprietà della villa
prevedeva che i soggetti
eventualmente
interessati offrissero
una cifra minima di 1
milione e 900mila
euro. Due le offerte
pervenute all’Agenzia
demaniale, che ha
provveduto
all’aggiudicazione
provvisoria, sulla base
dell’offerta economica
più alta.
L’Agenzia del demanio ha deciso di vendere l’edificio nel luglio 2022, dopo due anni durante i quali l’immobile è di fatto rimasto inutilizzato. Adesso, dopo l’aggiudicazione provvisoria alla società che fa capo alla famiglia Spinnato-Baldini, è chiaro che il Demanio dovrà provvedere a verificare i vari documenti presentati dall’offerente. Nelle prossime settimane l’Agenzia del Demanio dovrà chiaramente fare le necessarie verifiche e poi formalizzare la procedura di acquisto da parte della società che ha presentato l’offerta economica maggiore. Tra alcuni mesi, quindi, lo storico edificio tornerà di proprietà privata. Anna Cecchini