Castelnuovo
prende il nome dall' antico «Castrum Camajani » dei romani,
essendo ai tempi di Roma imperiale un luogo militare, una piazzaforte di qualche importanza. Sulle rovine dell' antico « Castrum
», e intorno ad esse sorse pian piano un nuovo paese, che perciò
prese il nome di nuovo « castrum », o Castelnuovo.
Siccome,
poi vi ebbe vasti possessi la pia Casa di Misericordia di Pisa,
donati dai conti Della Gherardesca, così a Castelnuovo fu
aggiunta la definizione «della Misericordia », per
distinguerlo da tanti altri paesi dello stesso nome. La Pia Casa
della Misericordia era riconosciuta fino alla fine del '900 come «domino diretto»
di tanti terreni concessi a livello.
Camajano è
ricordato per la prima volta in un documento livellare dell' 857.
Però
alcuni cippi sepolcrali in marmo, già da tempo scoperti nel
luogo occupato dal castello, stanno a testimoniare della
presenza degli etruschi in questi siti.
Nel 1040
in Camajano fu rogato un atto col quale Sismondo di Cunitto ed
altri nobili pisani venderono villa e terreni presso il castello
di Vada.
Nel 1126
l' arcivescovo di Pisa, Uberto dei Lanfranchi, donò al capitolo
della Primaziale pisana la sua parte di proprietario del
castello di Camajano e di quello di Popogna.
In un
testamento Guido da Fasciano del fu Ranuccio dichiara che i suoi
beni, se morirà senza eredi, vadano a favore dello spedale di S.
Lorenzo di Stagno. Fra questi beni sono ricordati quelli di
Colle e di Castelvecchio in Faldo. Il testamento è del 28 Maggio
1182.
In
Castelnuovo furono scoperti in varie epoche cippi, inscrizioni
sepolcrali dei tempi romani colonnette miliari, ecc.
Sul
botro di Rialdo vi sono ancora delle rovine dette « La
Pievaccia » che si riferiscono all’antica S. Giovanni, mentre l'
attuale chiesa parrocchiale è dedicata a S. Stefano e fu eretta
negli anni 1638-1642 e restaurata nel 1842 e nell'ultimo dopoguerra.
I resti
dell’antica chiesa di S.Stefano sono inseriti nel settore
meridionale del castello, alla sinistra della porta di accesso,
in un fondo ora di proprietà privata.
Castelnuovo, prima del 1776 faceva Comune a se; con la legge del
27 Giugno 1776 sul nuovo regolamento comunitativo il Comune di
Castelnuovo, che in tempo assai anteriore dicevasi Comune di
Colle, fu aggregato a quello di Rosignano ed anzi, in base alla
citata legge, essendosi dovuto eleggere il primo Gonfaloniere la
sorte favorì una abitante di Castelnuovo, nella persona di
Giuseppa di Domenico Cantalupi, la quale, per l' esercizio delle
sue funzioni, fece mandato di procura a Don Marco Salvetti di
Rosignano.
Con la
legge del 1776 le donne potevano eleggere ed essere elette.
Successivamente il Comune di Rosignano ebbe a Capo due abitanti
di Castelnuovo, Francesco Lobin, gonfaloniere nel 1842, e
Giuseppe Comparini, Sindaco nel 1909.
Il 30
Settembre 1786 fu istituita la condotta medico-chirurgica in
Castelnuovo e primo medico fu il Dott. Leopoldo Benci di
Castelnuovo.
Nel 1787
Castelnuovo ebbe il primo maestro di scuola.
Il 16
Aprile 1796 fu pubblicato l' editto per la costruzione della
cisterna su terreno dei nobili Bernardi, costruzione compiuta da
Iacopo Geri, capo maestro muratore, essendo direttore dei lavori
l' Ing. Giovanni Andreini. La cisterna costò scudi 860 e la sua
capacità è di 6.000 barili.
Si
ricorda che nel 1837 certo Pardini Cosimo possidente di Castelnuovo, fu, a termini della legge allora vigente, esonerato
privilegiatamente dalle imposte perchè padre di 12 figli
viventi.
Nel 1848
fu istituito il procaccia tra Rosignano e Castelnuovo con tre
gite alla settimana.
Nel 1866
fu istituita a Castelnuovo la prima scuola femminile e nel 1868
fu concretata la fiera, fissata per il Lunedì susseguente alla
terza Domenica di Ottobre.
La
popolazione di Castelnuovo, laboriosissima e industriosa, per
varie altre caratteristiche etniche, sembra che rappresenti e
sia la continuazione di un' antica colonia, forse romana.
L’aspetto attuale del paese è delineato dalla consistente
edificazione sviluppatasi nel corso degli ultimi decenni.
Restano comunque i due insediamenti storicamente più importanti,
Castelvecchio e Castelnuovo. Per la loro posizione geografica ed
importanza strategica militare, soprattutto tra il XII e il XVII
secolo, dominando la pianura sottostante e l’importante via
Maremmana, (oggi S.S.206) che nel passato ha sempre
rappresentato l’unico percorso possibile fra Pisa a nord e la
Maremma a sud.
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