Anche i laghetti collinari,
associati ad altri manufatti strettamente connessi all'attivitą
agricola del tempo, fanno parte delle costose opere di
valorizzazione del suolo: bonifiche, dissodamenti,
terrazzamenti, viabilitą rurale, muri di recinzione, ecc.,
intraprese dai grandi proprietari terrieri per
accrescere la rendita fondiaria delle loro tenute, ma anche la
fatica dei poveri mezzadri, impegnati nel pesante lavoro dello
scasso dei terreni per la messa a coltura di viti ed olivi.
Spesso, nelle immediate vicinanze delle case coloniche, restano
elementi superstiti del resedio rurale:
pozzi, lavatoi, aie ammattonate, forni, carraie,
concimaie, testimonianze tangibili della vita
contadina e dell'attivitą produttiva del tempo.
Elementi d'indubbio valore
paesaggistico, i laghetti collinari svolgono anche un'importante funzione
ecologica costituendo preziose riserve d'acqua per la fauna selvatica,
specie durante l'estate quando gran parte dei botri e torrenti presenti
nelle nostre colline rimangono asciutti. Questi modesti invasi, realizzati
nella maggior parti dei casi negli anni '40-'50 del secolo scorso per
esigenze connesse alla pastorizia, per certi versi ricordano le antiche "pescine"
raffigurate nel plantario allegato all'Estimo di Castelnuovo (1795).
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