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Cappella di San Martino a Cesari (sec.XI). L'edificio è posto lungo l'antica strada che da Castelnuovo della Misericordia portava al Gabbro. |
CAPPELLE E ORATORI
Si tratta di piccole costruzioni che la
pietà popolare volle erette in determinati luoghi dove in
precedenza, forse, esisteva un tabernacolo la cui immagine,
particolarmente venerata, avrebbe in seguito meritato una
sistemazione meno precaria. Fra le cappelle più
antiche, riconoscibili per elementi costruttivi d'impronta
medioevale, ricordiamo quella di S. Martino a Cesari, che fu
di pertinenza di un piccolo villaggio rurale, Cesari
appunto, successivamente declassato a forma d'insediamento
sparso.
Delle chiese ancora esistenti nel piviere di Camaiano, nel 1594
la piccola chiesa di S. Martino di Cesari appariva totalmente
priva di beni. I resti sono ancor oggi visibili nella località
omonima: essa non ebbe mai cura d'anime, ma era utilizzata come
cappella e come oratorio, specie dal XVI secolo in poi, momento
in cui Cesari conobbe la formazione di un piccolo villaggio
costituito da alcune case poderali e da svariate strutture
accessorie. Attestata per la prima volta alla fine del XIII
secolo negli elenchi delle decime, la piccola chiesa compare
spesso nella documentazione. Le notizie più interessanti che la
riguardano sono tratte dalle visite pastorali: nel 1485
l'edifico appariva ristrutturato da poco, ma dopo questa data e
per oltre un secolo scompare dalle descrizioni fornite dai
visitatori per ricomparire soltanto nel 1597 quando ricevette la
visita dell'arcivescovo pisano Da Pozzo. Non sappiamo cosa sia
accaduto alla chiesetta in questo arco di tempo, ma essa non
appariva affatto danneggiata o in stato di abbandono e pur
essendo senza cura e priva di reddito era in ordine ed era sede
della Compagnia di S. Stefano, un'altra delle numerose
confraternite laicali presenti a Castelnuovo. Dopo questa
attestazione, la chiesa di S. Martino scompare dalle visite
arcivescovili e non è escluso che essa sia caduta in disuso per
essere poi utilizzata come struttura accessoria, capanna, stalla
o magazzino, dalle famiglie di mezzadri che in epoca moderna
vivevano nelle dimore fatte costruire qui dalla Misericordia.
(Da: "L'evoluzione socio-economica di un territorio rurale del contado
pisano: da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia (secoli X-XIX ) " di
Alessandra Potenti). Stato di fatto L’edificio è posto alla sommità di un terrapieno, sulla destra dell'antica strada per il Gabbro che scende al Botro San Martino. Costruito in pietra e mattoni, presenta una base rettangolare. Sulla facciata anteriore, oltre alla porta, si trovano due finestrelle con cornice in bozze calcaree; il suo interno è spoglio e non appare nessun fregio o elemento decorativo che ne ricordi la destinazione originaria. (Da: "SITI MEDIEVALI DEL TERRITORIO LIVORNESE" di Roberto Branchetti, Luciano Cauli, Alessandro Cìampalini, Romano Galoppini, Franco Sammartino, RobertoTessari, Luigi Viresini) scaricabile dal sito. |
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