Quattro volte iridato, terzo ai Mondiali open di Boston
Un nuovo exploit. L’ennesimo della sfolgorante carriera di un grande atleta.
Un nostro concittadino che ci ha abituati da tempo a vederlo in azione in
palcoscenici mondiali.
Filippo Mannucci ha iniziato a remare a Rosignano nel 1989. Al Circolo
canottieri Solvay, sotto la guida dell’indimenticato Giorgio Giorgetti. Da
lì è passato al Circolo nautico Foce Cecina, poi ai Vigili del fuoco Tomei
di Livorno, Canottieri Sodini Pisa, Canottieri Arno Pisa dove si allena
tutt’ora, però sotto i colori del Gs del Corpo Forestale dello Stato cui è
entrato a far parte sette anni fa.
I risultati più eclatanti colti da Filippo sono i sette campionati italiani
vinti in varie specialità, gli ori in Coppa del Mondo nel 2002, 2003 e 2005
a Lucerna e i quattro campionati iridati vinti nel 2001 a Lucerna, nel 2002
a Siviglia, nel 2003 a Milano e nel 2005 in Giappone. Tutti successi
ottenuti col Quattro di coppia pesi leggeri. Gli ultimi acuti provengono
dalle competizioni indoor: l’argento ai campionati europei di Amsterdam del
dicembre scorso ed il bronzo ai mondiali di Boston di pochi giorni fa.
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Mannucci senza rivali nel remoergometro di Amsterdam - L’atleta
rosignanese si è aggiudicato la «Amstel Ergo Head»
Filippo Mannucci continua a vincere ad altissimi livelli. Nei giorni scorsi
si è aggiudicato ad Amsterdam la 6ª edizione della gara internazionale
indoor su remoergometro individuale “Amstel Ergo Head”. Come noto il
remoergometro è un apparecchio elettronico che simula il movimento della
voga e registra la velocità virtuale che un atleta terrebbe se fosse in
acqua su una barca da canottaggio. Alla manifestazione sportiva hanno
partecipato diverse centinaia di canottieri provenienti da tutta Europa.
Erano in lizza come avversari qualificati gli olandesi che avevano
gareggiato ai Mondiali di Siviglia (vinti dall’imbarcazione di Mannucci)
nello scorso settembre e giunti terzi dietro alla Spagna. C’era dunque molta
attenzione sulla gara per pesi leggeri, che costituiva una sorta di
rivincita. Ancora una volta ha trionfato l’atleta iridato rosignanese, che
ha dominato sin dalla partenza. Acquisito ben presto un buon vantaggio,
Filippo Mannucci ha continuato a remare a grandi ritmi, cosicché il margine
è andato sempre crescendo. Uno dei concorrenti olandesi, tra i componenti il
Quattro di coppia pesi leggeri che era ai Mondiali in Spagna, Wolter
Blankert (giunto poi secondo) ha provato a tenere il ritmo di Mannucci nei
primi 1500 metri dei 6 chilometri complessivi, dopodiché ha prevalso la
legge del più forte. Mannucci, unico italiano presente, non ha allentato la
morsa fino in fondo perché voleva tentare di battere il record su quella
distanza, obiettivo primario già prima della partenza per la capitale dei
Paesi Bassi. E ce l’ha fatta a centrarlo, in 19:49 3. Durante l’ultima parte
della preparazione aveva del resto affrontato tale distanza e per due volte
era sceso al di sotto del record del mondo, tanto che alla vigilia il nostro
era quasi sicuro di potercela fare. L’unica cosa che lo avrebbe potuto
impensierire era il fatto di avere il tifo contro e in una gara indoor
questo può far perdere la concentrazione. La preparazione era stata
accurata, effettuata in una condizione di tranquillità totale. Lì, invece,
al vogatore dell’Amstel Ergo Head, c’erano i commentatori, le telecamere che
passavano vicino, come pure gli allenatori degli altri atleti. Da ricordare
che il record mondiale precedente (di poco oltre i venti minuti) colto alla
5ª edizione della manifestazione, apparteneva all’olandese Gerard Van Der
Linde (anche lui nella barca di Siviglia) quest’anno assente. Il risultato
conseguito da Mannucci ha avuto una buona eco sulla stampa sportiva del
canottaggio, nel sito internet della Federazione sia italiana
(www.canottaggio.org) che internazionale (www.worldrowing.com) come pure in
quello del distributore per l’Italia Concept 2 di questo apparecchio
prodotto negli Stati Uniti (www.concept2.it). Lo stesso concessionario
insieme alla Fic organizza per domenica prossima a Roma il campionato
italiano indoor. Ci saranno tutti i compagni di Mannucci campioni del mondo
e altri vogatori di altissimo livello, ma ognuno correrà per conto proprio,
trattandosi di una gara individuale. Una gara importante, dal cospicuo monte
premi, che verrà ripresa dalla televisione.
(f. cavallini) 31-01-03.
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Canottaggio: l’atleta locale in gara all’Idroscalo
Mannucci
ora vuole il tricolore - Dopo il successo il 4 settembre ai mondiali
giapponesi una nuova sfida per Filippo.
Stamani
all’Idroscalo di Milano cominciano con le eliminatorie gli Italiani di
canottaggio. Domani le finali. Fra gli atleti in lizza c’è Filippo Mannucci,
in gara nella specialità del Quattro di coppia pesi leggeri, la stessa in
cui si è laureato per la quarta volta campione del mondo il 4 settembre a
Gifu, in Giappone. In questi campionati Filippo difende i colori del Corpo
Forestale dello Stato. Suoi compagni di barca, per l’occasione, Leonardo
Pettinari, Stefano Basalini e Massimo De Piccoli; anche i primi due hanno
partecipato ai campionati del mondo, ma nella specialità del Doppio pesi
leggeri, giungendo quarti. Quanto a De Piccoli, è un giovane che fa le sue
prime esperienze in campo nazionale. All’Idroscalo Mannucci troverà fra i
suoi avversari anche il compagno di barca dei mondiali Luca Moncada e altri
componenti di imbarcazioni che hanno gareggiato a Gifu. Pur partendo come
favorito, per il campione rosignanese si preannuncia già una dura
competizione per l’assegnazione del titolo italiano. Filippo Mannucci ha
dovuto rinunciare, a malincuore, a competere nel singolo che è in programma
solo venti minuti prima della gara in Quattro. Quella del singolo è una
specialità in cui probabilmente avrebbe vinto l’oro. Però l’allenatore della
Forestale ha deciso di privilegiare il Quattro di coppia per motivi di
squadra. La tappa tricolore dovrebbe essere per Mannucci l’ultima gara a
livello italiano del 2005; per lui si preannuncia ora qualche probabile
invito all’estero per le competizioni internazionali ed i vari meeting
indoor. A Milano, sempre in questo fine settimana, ci sarà la Fiera del
ciclo ed il nostro canottiere è stato invitato come ospite d’onore essendo
oltreché un campione del mondo un appassionato di mountain-bike. Per
l’occasione gli verrà consegnata una bicicletta dalla ditta Parkpre.
F.C.
17-09-05.
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Mannucci show in America
Medaglia di bronzo, per Filippo Mannucci, in America. All’Agganis Arena di
Boston, dove si sono da poco conclusi i Mondiali open di canottaggio indoor.
All’importante manifestazione hanno partecipato oltre 1500 atleti. A
renderla di altissimo livello oltre a Mannucci, l’atleta della Forestale
quattro volte campione del mondo, c’erano altri canottieri di indubbio
valore.
Vedi il danese Ebbesen, due volte oro olimpico e cinque volte campione del
mondo (l’atleta più medagliato di tutti i tempi in attività).
Con lui il contingente danese schierava altri due campioni mondiali:
Rasmussen e Sthephansen.
Di italiani in gara c’erano anche Marcello Miani e Francesco Rigon. Il primo
aveva appena conquistato il titolo italiano indoor nella competizione
ospitata a San Miniato, alla quale Filippo Mannucci non aveva preso parte
per preparare al meglio questo appuntamento iridato.
I dettagli della gara hanno visto una condotta controllata di Filippo nella
prima parte, dove ha transitato ai 500 metri in sesta posizione, con un
ritardo però esiguo dai primi.
Successivamente il distacco è leggermente aumentato, agli 800 metri è
iniziato il lento ma inesorabile recupero sugli avversari. Lo sprint di
Miani, che era secondo nella prima frazione, si è rivelato un fuoco di
paglia e Mannucci a metà percorso si è assestato sulla seconda posizione
dietro al danese Sthephansen, tallonato dall’altra coppia di danesi
Rasmussen e Ebbesen. Durante gli ultimi 3-400 metri si è deciso l’esito
della competizione.
Mentre Rasmussen osava un rush finale per strappare la piazza d’onore
finale, Mannucci ha preferito mantenere il proprio ritmo lasciando allo
sprint solo gli ultimi 100 metri.
Cosicché non gli è stato possibile mantenere il secondo posto, ma è riuscito
a difendere il terzo dal disperato tentativo di rientro di Ebbesen. Quindi
primo Sthephansen, secondo Rasmussen, terzo Mannucci.
La strategia dell’atleta di Rosignano è stata meno intraprendente, ma più
sicura di quella adottata nel dicembre scorso agli Europei di Amsterdam,
quando agli ultimi 300 metri era andato in crisi, e anche a Boston andare in
crisi avrebbe voluto dire perdere le medaglie.
Il tempo finale fatto registrare da Mannucci, a dimostrazione del valore
assoluto dell’impresa, gli è valso il nuovo record italiano per gli atleti
sopra i trent’anni.
Uno spettacolo sportivo avvincente, all’Agganis Arena, tanto che al termine
ci sono state le congratulazioni degli organizzatori e degli allenatori
stranieri.
Fabrizio Cavallini Il Tirreno 1
marzo 2007
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